"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°17 del 2013
Aggiornamento della settimana -
dal 20 al 26 aprile 2013 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 3 maggio 2013 |
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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)La
Giornata della Terra (in inglese Earth Day), è il nome usato per
indicare il giorno in cui si celebra l’ambiente e la salvaguardia del
pianeta Terra. Le nazioni Unite celebrano questa festa ogni anno il 22
aprile, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera...
Ogni
anno il 22 aprile, più di un miliardo di persone partecipano alla
Giornata della Terra. In tutto il mondo, le singole persone, le
comunità, le organizzazioni e i governi riconoscono il meraviglioso
pianeta che chiamiamo casa e decidono di fare delle azioni concrete per
proteggerlo.
La giornata della Terra 2013: Il Volto del Cambiamento Climatico...
Giornata Mondiale della Terra
***** «Io
ci tengo, e tu?» È questo lo slogan che dà il nome alla nuova campagna
di sensibilizzazione verso la tutela dell’ ambiente di Earth Day Italia
2013, che ha coinvolto con video messaggi personaggi noti della cultura
e dello spettacolo e che ora è aperta anche la gente comune con i video
“fai da te”.
video *****
Speciale GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA per i più piccoli ***** Google
ha deciso di ricordare questa giornata e di sensibilizzare a modo suo
milioni di utenti in tutto il Mondo con un delizioso Doodle animato e
interattivo che mostra un intero ecosistema nel corso di un anno
solare, dalla primavera coi fiori che sbocciano e gli animali che si
affacciano dalle loro tane fino all’inverno con le cime innevate e gli
alberi spogli, passando per il giallo dell’autunno e le foglie cadenti
fino all’estate col sole alto in cielo. Basta
un semplice click per dare vita al piccolo ecosistema e scoprire tutti
i suoi abitanti, assistere all’avvicendarsi del ciclo giorno-notte, far
splendere un caldo sole o dare il via a fitte precipitazioni. La lente
(in basso a destra) porta invece come sempre alla pagina dei risultati,
dove sono raccolti link e informazioni sull’Earth Day. ***** Si
prevede che saranno più di un miliardo le persone che oggi, 22 aprile,
proclamato dall’ONU Earth Day, (la Giornata della Terra) prenderanno
parte a qualche manifestazione per sensibilizzare sulla necessità di
intensificare l’attenzione all’ambiente naturale, quest’anno dedicata
alla “sfida del cambiamento climatico”...
E
i cattolici, in prima fila per educare alla responsabilità, guardano
anch’essi con speranza in queste settimane verso papa Francesco. Dopo
tutti gli interventi dei suoi predecessori - Giovanni Paolo II aveva
parlato di “conversione ecologica” e innumerevoli sono stati gli
interventi di Benedetto XVI, il papa più “verde” della storia – papa
Bergoglio aveva fatto un chiaro rifermento al creato già in occasione
della messa di inizio del suo pontificato...
Giornata della Terra: la speranza è riposta in papa Francesco -------------------------------------------- Si celebra oggi il 43° giorno
della Terra, un'occasione per esaminare lo stato del salute del
pianeta. Le inziative in Italia e nel mondo.
FAMIGLIA CRISTIANA: Il giorno della Terra 2013 --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Un
giro d'affari di 6 miliardi di euro all'anno gestito da circa 120mila
operatori. 12,5 milioni gli italiani che si rivolgono a guaritori e
fattucchiere. Per il vescovo Nunnari si tratta di religiosità "malata"
mentre il domenicano p. Dermine parla di "tecnologia spirituale". E lo
studioso Introvigne richiama "l'esperienza del potere". La
testimonianza di chi ne è uscito
Ogni
anno oltre 12,5 milioni di italiani, 35mila persone al giorno, vengono
conquistati dal fascino dell’occultismo. Si rivolgono a sensitivi,
veggenti, guaritori con la speranza di poter risolvere i loro problemi,
chiedere consigli o conoscere il proprio futuro. Un giro d’affari
quantificati attorno ai 6 miliardi di euro gestito da circa 120mila
operatori. In Calabria il volume di affari si aggira intorno ai
15milioni. Di questi dati - relativi al 2011 e diffusi dal rapporto
“Magia e occultismo 2011” del Telefono Antiplagio di European Consumers
- si è parlato il 24 aprile a Paola (Cs) durante il convegno “La
religiosità malata: tra fede e magia, esoterismo, occultismo” promosso
dalla Forania Marina della diocesi di Cosenza-Bisignano.
Fuori dal tunnel Un
esercito di guaritori, cartomanti, spiritisti, parapsicologi,
occultisti, che si avvale anche del web. Sembra che questo mondo sia
temuto e intoccabile. Ma il cristiano non può tacere
“Maghi
e tarocchi non vi salvano. Lo fa Gesù”. Con queste parole pochi giorni
fa Papa Francesco ha ricordato ai cristiani che solo il nome di Cristo
è in grado di salvare l’uomo, in una realtà piena di falsi salvatori e
di persone che, per risolvere i loro problemi, ricorrono a maghi,
tarocchi e ciarlatani. Il Santo Padre, fin dai primi giorni del suo
pontificato, ha parlato in diverse occasioni della presenza del maligno
nel mondo, indicando all’uomo la strada per fuggire dalle sue seduzioni
ed inganni.
Magia, boom di affari e truffe in agguato --------------------------------------------
HOREB n. 64 - 1/2013TRACCE
DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI "Sono
passati 50 anni dall’inizio del Concilio ecumenico Vaticano II ed è
importante fare memoria, cioè far presente quell’evento per riviverlo,
perché può accadere che, passata la generazione di coloro che vi hanno
partecipato o che hanno vissuto da vicino la svolta epocale da esso
avviata per la vita della Chiesa, la sua memoria venga meno e si
dimentichino gli orientamenti e le prospettive da esso offerti. Il
Vaticano II, infatti, pur essendo in piena continuità con la fede e la
vita della Chiesa è stato certamente un evento che ha risposto con le
sue scelte ad attese importanti presenti nella comunità cristiana e nel
mondo. Il
Vaticano II, dopo duemila anni nel corso dei quali il cristianesimo si
era sostanzialmente identificato con la cultura europea, apriva la
Chiesa a una piena incarnazione nella vita e nella cultura di tutti i
popoli, restituendole un’autentica cattolicità e rendendola veramente
universale: piena continuità con il passato, con la fede apostolica
trasmessaci attraverso le diverse generazioni, e insieme nuovi decisivi
orientamenti nei confronti degli ebrei, dei cristiani non cattolici,
dei credenti delle altre religioni, ma anche all’interno della comunità
cristiana per quanto concerne la liturgia, la centralità della
Scrittura, la collegialità e la sinodalità come forma e stile di
governo, il riconoscimento del valore e della centralità della persona
umana e della sua coscienza. Gli
orientamenti e le decisioni del Concilio Vaticano II, sebbene accolti
abbastanza pacificamente all’interno della comunità ecclesiale,
purtroppo non sono stati conosciuti e meditati a sufficienza, in questi
cinquant’anni nelle varie comunità cristiane. La
riflessione che proponiamo a più voci, nel presente quaderno, vuole
essere l’occasione provvidenziale per riprendere in mano quei documenti
e cercare di recepire, nello “spirito del Concilio”, un’immagine di
Chiesa a noi frati carmelitani più consona: quella “mendicante”, dove è
fondamentale vivere uno stile di vita povero, fraterno, itinerante,
accogliente e di condivisione della vita del popolo. Si tratta di
riattualizzare il sogno di Papa Giovanni di una Chiesa “che si fa
popolo”: «La Chiesa Cattolica – affermava in una omelia del 13
novembre 1960 – non è un museo di archeologia. Essa è l’antica fontana
del villaggio che dà l’acqua alle generazioni di oggi, come la diede a
quelle del passato»...
(EDITORIALE)
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf) E' possibile richiedere
copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it
SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"La vostra felicità... E' questo il significato... Preghiamo per la Chiesa... La vita eterna è... Ogni essere spirituale... Semplicemente questo... All'inizio dell'essere cristiano... Dio dilata gli orizzonti... Il mondo è... Noi, donne e uomini... L'umiltà... Noi, il prolungamento... Il cristiano annuncia... Se il Signore Dio... Continua ad avere... --------------------------------------------------------------- San Giorgio di Lydda (video) San Marco Evangelista (video) (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)RUBRICA Un cuore che ascolta - lev shomea' "Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9) Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino
IV DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)
Vangelo: Gv 10,27-30
"Io
e il Padre siamo Uno", così proclama Gesù ai Giudei che lo
interrogano se Lui è o no il Messia. Gesù non afferma soltanto che
Lui e il Padre sono uniti in una unione di intenti, ma che condividono
la stessa condizione divina. L'Uno infatti indica Dio stesso
(cfr. Zc 14,9). E' la bestemmia che lo metterà a
rischio di linciaggio, è l'accusa che i suoi nemici porteranno contro
di Lui durante il suo processo-farsa...
--------------------------------------- Esattamente
20 anni fa, il 20 aprile 1993, moriva Antonio Bello, quel «don Tonino»
che da vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi e presidente di Pax
Christi compì numerosi gesti a favore dei poveri e della pace rimasti
nella memoria di molti per la loro profezia. Cinque anni fa si apriva
la causa di beatificazione: postulatore è Agostino Superbo, arcivescovo
di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo.
Lei l’ha conosciuto bene, che ricordo conserva di don Tonino?
Durante
l’episcopato di don Tonino Bello ero rettore del Seminario regionale di
Molfetta. Sono molti i ricordi che conservo di quegli anni, ma quello
più significativo è il rapporto profondo che aveva con noi educatori e
con i seminaristi, ai quali ho sempre dato la piena libertà di
frequentare casa sua, unico posto dove potevano andare senza chiedere
il permesso ai superiori. Ero certo, infatti, che in lui avrebbero
avuto un esempio forte di fedeltà a Cristo e di amore per il Vangelo. E
lui li accoglieva sempre con cordialità, offrendo una testimonianza
luminosa ai giovani, ai preti e ai seminaristi che si sono formati in
quel tempo.
Di lui si conoscono i numerosi gesti forti, ma dove risiede il nucleo spirituale della sua eredità?
Sta
nei gesti nascosti, in quelli meno conosciuti ai più, in particolare la
sua vicinanza totale all’Eucaristia. Don Tonino è stato certamente un
uomo di azione, ma è stato anche un contemplativo. Di tutto ciò che ha
scritto ogni pagina è nata davanti a Gesù eucaristico: anche di notte
aveva nella cappella privata una specie di scrittoio mobile e lì ha
scritto tutto ciò che ha pronunciato o pubblicato da vescovo. Vorrei
quindi che questo anniversario fosse l’occasione per ricordarlo come un
uomo eucaristico, un uomo conformato all’Eucaristia, un uomo illuminato
e fortificato dall’Eucaristia. Era infatti convinto che l’Eucaristia
può cambiare le persone e il mondo. Questa era la vera sorgente del suo
pensiero e del suo agire. Da qui nascevano le opere pastorali che si
prendevano cura delle persone a tutti i livelli, anche oltre i confini
della sua diocesi: seguiva da vicino, ad esempio, i sacerdoti fidei
donum in terra di missione o gli emigrati di Molfetta all’estero. E
anche l’impegno nella promozione della pace o a favore dei poveri erano
radicati nella sua spiritualità eucaristica. Si prendeva cura di tutti
perché era convinto che ognuno porta in sé il segno della gloria di
Dio. Ci diceva sempre: «Non dimenticate Cristo e i poveri»...
Tonino Bello, profeta per gli ultimi del mondo Un
film a vent’anni dalla morte del “Vescovo più straordinario e popolare
che la Chiesa abbia avuto dopo il Concilio”, affermano da Pax Christi:
si tratta di mons. Antonio Bello, meglio conosciuto come don Tonino
Bello (Alessano, 18 marzo 1935 – Molfetta, 20 aprile 1993).
L’opera
cinematografica “L’anima attesa”, diretta da Edoardo Winspeare e
prodotta da Pax Christi, il movimento cattolico internazionale di cui
don Tonino Bello era stato presidente nazionale e dal mensile Mosaico
di Pace, rievoca “il messaggio di don Tonino attraverso i volti e le
storie quotidiane della sua una amata terra di frontiera, che non lo ha
mai dimenticato”...
Un film su don Tonino Bello, “esploratore di felicità” Don Tonino Bello. Un vescovo, un uomo.
Anteprima del mediometraggio "L'anima attesa", di Edoardo Winspeare
video
«Esperti
in umanità! Capaci di comprensione e di perdono, di accoglienza e di
sorriso, di lacrime e di ebbrezze, disponibili all’ascolto e
all’attesa, al credito e al compatimento, all’indulgenza e
all’incoraggiamento, pronti a scommettere e a ricominciare, a parlare
linguaggi della povertà e a non scandalizzarsi per le miserie altrui, a
capire le lentezze e ad accelerare i segni della speranza. Esperti in
umanità! Uomini fino in fondo, anzi fino in cima! Perché essere uomini
fino in cima, senza fermarsi a mezzacosta, significa non solo essere
santi come Lui, ma capire che il calvario è l’ultima tappa di ogni
scalata, e che la croce non è la sconfitta dell’uomo, ma la vetta
gloriosa di ogni carriera!» (don Tonino Bello)
--------------------------------------- "Il sorriso di don Tonino" di Tonio Dell'Olio Mosaico di Pace Aprile 2013
Editoriale
Il sorriso di don Tonino di Tonio Dell'Olio
Ma
non lo vedete il sorriso amorevole e rassicurante di don Tonino? Non
più sulle immagini che pure a distanza di vent’anni dalla sua Pasqua
continuano ad affacciarsi non solo dai muri delle sagrestie delle
chiese della sua diocesi e di tante altre chiese, ma anche dalle
botteghe dei molfettesi, nei libri che - numerosi - si propongono dagli
scaffali delle librerie e sulle scrivanie di tanti estimatori vecchi e
nuovi. Non parlo nemmeno dei sorrisi con cui il vescovo della pace e
dei poveri prosegue ad accompagnare i sogni di tanti e tante – credenti
e non credenti – che non hanno smesso di contribuire a costruire quel
mondo migliore che egli aveva consegnato come un testimone, come
impegno ed eredità della sua profezia efficace e concreta.
Questo
è proprio il suo sorriso che pervade l’universo intero. È un sorriso di
primavera. Primavera della natura ma anche della comunità dei credenti
e delle donne e degli uomini di buona volontà. Quando erano pochissimi
a pronosticarlo, il conclave ha partorito un “vescovo di Roma” che
mostra con mille gesti di amare i poveri, di pregare e operare per la
pace, di vestire il grembiule dell’umiltà e della speranza di cui il
mondo intero ha bisogno come il pane. Francesco incarna il Vangelo di
Cristo con uno stile che avevamo assaporato in un vescovo della
periferia delle chiese, nel mezzogiorno d’Italia, tra i bassi delle
strade di un centro storico e tra le marinerie di Puglia. Quella
visione di Chiesa e di storia che vedeva don Tonino oggetto della
sufficienza di coloro che lo bollavano come ingenuo o velleitario o che
addirittura lo giudicavano borderline della sana dottrina se non
eretico... oggi è annunciata autorevolmente e semplicemente da un Papa
che arriva da un altro Sud, anzi dalla terra della “fine del mondo”. La
fantasia di Dio non avrebbe potuto trovare una via migliore per
festeggiare coi fatti il ventesimo anniversario della sua scomparsa.
Per riproporlo vicino e attuale. Per renderlo bene comune. Per
sottrarlo persino a chi in questi anni ha tentato di ridurlo a santino,
di “decaffeinare” la sua santità, di ridimensionare la portata della
sua originalità cristiana e pastorale...
Il sorriso di don Tonino di Tonio Dell'Olio
--------------------------------------- “Ascoltino gli ultimi e si rallegrino”. Era il motto episcopale di don Tonino Bello tratto dal salmo 34.
A
vent’anni dalla conclusione del suo pellegrinaggio terreno - era il 20
aprile 1993 - quelle parole mi risuonano limpide nella mente e mi
riscaldano il cuore. È un tempo difficile quello che stiamo vivendo. Un
momento di crisi epocale dalle dimensioni planetarie. Una crisi
drammatica che si ripercuote nella vita quotidiana di tanta gente
generando paura e smarrimento fino alle estreme conseguenze della
disperazione. E proprio in questo orizzonte così triste possiamo
scorgere ancora un varco di luce con il ricordo sempre più vivo e
attuale del grande uomo di Dio e amico dei poveri, il fratello vescovo
don Tonino. Dal luogo della sua sepoltura ad Alessano continuano a
sprigionarsi flussi inarrestabili di energia spirituale che alimentano
la “lampara” della speranza, quella che si accese “sul mare ancora
senza vele e senza sogni” della sua Tricase all’inizio della sua
missione episcopale. Oggi quella lampara ci appare ancora più luminosa
perché i suoi raggi hanno varcato le mura vaticane e da lì i suoi
bagliori stanno già raggiungendo le estreme periferie del cuore e della
terra. Gli umili e gli ultimi, affascinati, se ne rallegrano. Siamo in
tanti ad aver colto già dal suo primo apparire dalla loggia centrale di
San Pietro la sorprendente somiglianza che lega la figura del nuovo
vescovo di Roma, Francesco, a quella del vescovo di Molfetta, don
Tonino.
Pastori
autentici col profumo delle pecore, preti generosi e uomini schietti
che, senza temere percorsi sterrati e fangosi di ogni miseria,
camminano “insieme, alla sequela di Cristo, sul passo degli ultimi”.
Don Tonino Bello, quel suo grembiule sempre qui con noi di don Salvatore Leopizzi
... Non tarderemo a vedere i segni della Resurrezione, anche nella Chiesa verranno tempi nuovi e dal domicilio dei poveri si sprigionerà un così forte potenziale evangelizzatore che la città traboccherà di speranza! Don Tonino Bello - A coloro che non contano niente video --------------------------------------- Don Tonino Bello nel ricordo di monsignor Luigi Bettazzi Il 20 aprile 1993 si spegneva a Molfetta monsignor Antonio Bello, conosciuto come “don Tonino”, vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, presidente di Pax Christi Italia dal 1985 al 1993. Monsignor
Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, ha ricoperto per oltre un
decennio il ruolo di Presidente di Pax Christi Italia per poi assumere,
nel 1978, la presidenza di Pax Christi International. Con monsignor
Tonino Bello, suo successore, partecipò nel 1992 alla marcia di Pax
Christi che giunse fino a Sarajevo: “Ricordo molto bene il discorso che
don Tonino fece in quel cinema di Sarajevo alla luce delle fiaccole. Un
discorso vero, concreto, diretto, articolato in tre punti. Don Tonino
prese la parola per dire che eravamo giunti fino lì per dire ai nostri
fratelli che eravamo loro vicini e che il mondo non li aveva
dimenticati. In secondo luogo che eravamo giunti fin lì per richiamare
le nostre responsabilità nel conflitto, nostre di europei e di
italiani. In terzo luogo, per ribadire che in mezzo a quella violenza e
a quella ferocia l'unica risposta possibile era quella della
nonviolenza. Lo disse in quel cinema disadorno, senza luce, in mezzo a
gente che soffriva”.
Dal
1985, don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, fu presidente nazionale e
leader carismatico, non solo di Pax Christi ma di tutto il movimento
pacifista in Italia, fino al 1993, anno della sua morte...
Don Tonino Bello nel ricordo di monsignor Luigi Bettazzi
--------------------------------------- Vent'anni senza don Tonino
Ricordiamolo perché ha ancora molto da insegnarci.
Ricordiamolo perché ci aiuti a riscoprire l'attualità della sua testimonianza di profeta di pace. Ricordiamolo per non essere preda della rassegnazione in un mondo violento. SULLE STRADE DI UN PROFETA di Claudio Ragaini Il rischio, con don Tonino Bello, è di confinare la sua straordinaria personalità in una formula restrittiva: il vescovo pacifista, la Chiesa del grembiule, il testimone del concilio, l’autore della “Lettera al marocchino”. Ma ogni volta ci si rende conto dell’insufficienza di un’analisi che lo riporti a una sola dimensione, per quanto nobilissima. Don Tonino è questo e molto “altro”. Con il passare del tempo (sono vent’anni dalla morte di don Tonino ed è in corso il processo di beatificazione) si avverte sempre più come la sua figura e la sua popolarità siano l’espressione di un insieme complesso di valori che non possono essere letti separatamente. Nella sua breve esistenza (è morto a 58 anni) don Tonino è passato nel cielo della Chiesa italiana come una cometa luminosa, lasciando una scia ricca e feconda fatta di segni e di insegnamenti che costituiscono la memoria viva della sua presenza e della sua attualità. Lo testimonia la processione di pellegrini che visitano la sua tomba ad Alessano (Lecce), il paese natale, lasciano messaggi d’amore e gli affidano i loro segreti pensieri, come farebbero con un amico. Così come le vie, le piazze, le scuole che portano il suo nome; e la diffusione, attraverso un passa-parola complice e misterioso, dei suoi libri e dei suoi discorsi, che ci riportano la sua voce calda e avvolgente e il suo sorriso illuminante. Una fama di beatitudine, non ancora formalizzata ma diffusa, che affascina anche chi non l’ha conosciuto... SULLE STRADE DI UN PROFETA di Claudio Ragaini SE LA CHIESA CHE NON AMA LA PACE di Sergio Paronetto Come uomo del concilio, don Tonino riteneva pace e povertà i primi luoghi di verifica della vita cristiana. E a suo avviso in Italia non c’era (non c’è) un’apprezzabile teologia della pace. Nell’anno del 50° anniversario dell’inizio del concilio e della Pacem in terris, la memoria di Tonino Bello vibra di particolare intensità e interpella i credenti con le sue domande brucianti al ritorno da Sarajevo (dicembre 1992): «Attecchirà davvero la semente della nonviolenza? Sarà davvero questa la strategia di domani? Fino a quando questa cultura della nonviolenza rimarrà subalterna? (...) Sono troppo stanco per rispondere stasera. Per ora mi lascio cullare da una incontenibile speranza: le cose cambieranno, se i poveri lo vogliono». (La speranza a caro prezzo, San Paolo, 1999) I poveri lo vorranno? E con quale aiuto? La Chiesa lo vorrà?... SE LA CHIESA CHE NON AMA LA PACE di Sergio Paronetto --------------------------------------- Le
vicende di don Tonino e di padre Alex s’intrecciano per una lunga
stagione. Ecco, nel racconto del missionario, l’incontro che ha segnato
la sua vita e l’esperienza a Nigrizia. Per
conoscere e capire Tonino Bello bisogna amare e capire la terra da dove
è spuntato: il Salento, una terra dolce, una distesa infinita di ulivi.
Una terra che ha a che fare con la sua spiritualità biblica, letta
nell’oggi partendo dai poveri. Di qui la sua capacità di legare
strettamente fede e vita, prendendo decisioni forti senza perdere di
vista la comunione. Di qui la sua passione per il Vaticano II, cioè di
una Chiesa povera e dei poveri, e l’assimilazione di ciò che è il cuore
del vangelo: pace e nonviolenza attiva.
DESTINI INCROCIATI di Alex Zanotelli --------------------------------------- SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"C'è un tempo per tacere... --------------------------------------------------------------- A vent'anni dalla morte è viva la testimonianza del vescovo della pace e della misericordia
Sono vent’anni, oggi, dalla morte di don Tonino Bello. Lo ricordo, già malato e sofferente, quando venne a trovarci al campo scuola del Gruppo Abele. Ci esortò – lo sguardo di chi già vede le cose della vita nella loro profonda unità – a continuare a essere testimoni di speranza.
Luigi Ciotti: La lezione di don Tonino Bello--------------------------------------------------------------- |
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2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
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3) Il servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina
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