"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°22 del 2013
Aggiornamento della settimana -
dal 25 al 31 maggio 2013 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 7 giugno 2013 |
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N. B. La Lectio viene sospesa nel periodo estivo
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Vivono
come noi, studiano nelle stesse scuole, contribuiscono al nostro
futuro. Ma i minori nati nel nostro Paese figli di extracomunitari non
hanno diritto alla cittadinanza.
Il ministro: "La soluzione c’è, ma non è semplice" ISTAT: Ecco perché italiani si nasce L'analisi: tra ius soli e ius sanguinis CHAOUKI Facciamolo, ma poniamo delle condizioni Palermo, un gesto simbolico per rinnovare la sua storia Santerini: "Se non ora, quando?" Napolitano: i nuovi cittadini italiani Fanno il liceo, tifano Milan, ascoltano i Modà ma... -------------------------------------------- Il reato di immigrazione clandestina
è un orrore giuridico e qui vi spieghiamo perché. Ma c’è molto da dire
anche sulle pratiche di rimpatrio che violano le disposizioni Ue.
Fulvio Vassallo Paleologo: Il mostro da sopprimere Sono quelli dei minori stranieri: tutelati sulla carta, ignorati nel concreto.
Sergio Bontempelli: Diritti minori Tra tutti, però, quello che dal
nostro punto di vista risulta più insopportabile è il razzismo
istituzionale, perché si fa forte della legge e del potere delle
istituzioni. Perché pretende di essere leggittimo. Vittime del razzismo
istituzionale sono i minori stranieri che sulla carta hanno molti
diritti, ma nel concreto non se li ritrovano più. Almeno, così accade
in Italia. Sergio Bontempelli, in apertura, ci spiega come i diritti
dei minori troppo spesso si trasformino in diritti minori. Mentre
Valentina Manco si sofferma sulla situazione critica che a Roma stanno
vivendo circa 2.000 minori bangladesi non accompagnati.
Stefania Ragusa: Son tutti brutti i razzismi del mondo Si registra una progressiva e
preoccupante erosione dei diritti umani. A denunciare questa
involuzione è Amnesty International il cui Rapporto 2013 analizza la
situazione di 159 Paesi.
Roberto Zichittella: Rifugiati e migranti, sempre peggio Nell'udienza al Dicastero per i
Migranti, il Papa denuncia vigorosamente la tratta degli esseri umani e
invita a dare ognuno il proprio contributo per le persone "forzatamente
sradicate"
Salvatore Cemuzio: "La carne di Cristo è nella carne dei rifugiati" --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)L’inchiesta giudiziaria della Procura di Napoli su Finmeccanica, il colosso italiano che ingloba una ventina di aziende specializzate nella costruzione di armi pesanti, mi costringe a porre al nuovo governo Letta e al neo-eletto Parlamento alcune domande scottanti su armi e politica. Questa inchiesta, condotta dai pm. V. Piscitelli e H. John Woodcock della Procura di Napoli (ora anche da altre Procure), ci obbliga a riaprire un tema che nessuno vuole affrontare: che connessione c’è tra la produzione e vendita d’armi e la politica italiana? E’ questo uno dei capitoli più oscuri della nostra storia repubblicana. APPELLO-TANGENTI SULLA VENDITA D’ ARMI: QUANTO VA AI PARTITI? di Alex Zanotelli Appello di padre Zanotelli affinché il parlamento, con una commissione d’inchiesta, faccia chiarezza sui rapporti oscuri tra industria armiera e finanziamento illecito ai partiti. Rapporti che emergono in diverse inchieste giudiziarie. Non ancora reso pubblico il Rapporto annuale sull’import ed export dei materiali d’armamento, che doveva essere diffuso per legge dal governo a fine marzo. ARMI E TANGENTI, QUANTO AI PARTITI? -------------------------------------------- Le reti del servizio civile e del disarmo scrivono ai parlamentari: aiutateci a festeggiare il 2 giugno nello spirito della Costituzione. Un nuovo passo verso la riscoperta
della Festa della Repubblica come giorno di celebrazione di tutte le
forze vive che costruiscono quotidianamente il patrimonio positivo del
nostro Paese. In questo senso si deve leggere l’invio, da parte
delle stesse reti e realtà che nei giorni scorsi hanno scritto in tal
senso al Presidente Napolitano, di unalettera a tutti i Senatori e Deputati dell’attuale Parlamento.
Forti del sostegno di oltre cento organismi che hanno supportato fin
dall’inizio questa iniziativa (e le adesioni alla lettera per la
Presidenza della Repubblica sono in aggiornamento sui siti delle realtà
promotrici) la Rete Italiana per il Disarmo, la Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, il Forum Nazionale per il Servizio Civile, ilTavolo Interventi Civili di Pace e la Campagna Sbilanciamoci hanno deciso di coinvolgere anche i rappresentanti diretti dell’elettorato italiano.
La
lettera sottolinea fin dal principio, con lo scopo di comunicare il
senso delle iniziative che avranno luogo in occasione del 2 giugno, che
il sistema democratico italiano affonda le proprie radici nella
Costituzione, in cui vanno ricercati i veri elementi ispiratori per
celebrare la Festa della Repubblica e i pilastri fondanti della nostra
società...
-------------------------------------------- L'industria italiana vive una
fase di profonda recessione dovuta alla crisi economica che da anni
mette a dura prova i mercati mondiali, in particolare quelli europei.
Ubaldo Pacella: CARLO ALBERTO IARDELLA: OTO MELARA, LA CRISI NON INCIDE SULL’ARRIVO DEGLI ORDINI Il dossier prende spunto da un documento ufficiale che il governo Monti ha rilasciato in proposito.
Martino Ruppi: Spese folli per la difesa La Marina annuncia il piano per
costruire altre dodici navi da un miliardo e mezzo. Un programma non
previsto dai bilanci. Con la scusa delle calamità e della
disoccupazione.
Dodici nuove navi per la Marina Militare. Ma poiché siamo in tempi di crisi, si tratterà di navi innovative che «un giorno potranno essere ospedali galleggianti in caso di calamità e il giorno successivo combattere una guerra ad alta intensità»: parole dell’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, comandante in capo della flotta. Gianluca Di Feo: Spese militari, avanti tutta ---------------------------------------------------------------
DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE A 50 ANNI DAL CONCILIO VATICANO II HOREB n. 64 - 1/2013TRACCE
DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI "Sono
passati 50 anni dall’inizio del Concilio ecumenico Vaticano II ed è
importante fare memoria, cioè far presente quell’evento per riviverlo,
perché può accadere che, passata la generazione di coloro che vi hanno
partecipato o che hanno vissuto da vicino la svolta epocale da esso
avviata per la vita della Chiesa, la sua memoria venga meno e si
dimentichino gli orientamenti e le prospettive da esso offerti. Il
Vaticano II, infatti, pur essendo in piena continuità con la fede e la
vita della Chiesa è stato certamente un evento che ha risposto con le
sue scelte ad attese importanti presenti nella comunità cristiana e nel
mondo. Il
Vaticano II, dopo duemila anni nel corso dei quali il cristianesimo si
era sostanzialmente identificato con la cultura europea, apriva la
Chiesa a una piena incarnazione nella vita e nella cultura di tutti i
popoli, restituendole un’autentica cattolicità e rendendola veramente
universale: piena continuità con il passato, con la fede apostolica
trasmessaci attraverso le diverse generazioni, e insieme nuovi decisivi
orientamenti nei confronti degli ebrei, dei cristiani non cattolici,
dei credenti delle altre religioni, ma anche all’interno della comunità
cristiana per quanto concerne la liturgia, la centralità della
Scrittura, la collegialità e la sinodalità come forma e stile di
governo, il riconoscimento del valore e della centralità della persona
umana e della sua coscienza. Gli
orientamenti e le decisioni del Concilio Vaticano II, sebbene accolti
abbastanza pacificamente all’interno della comunità ecclesiale,
purtroppo non sono stati conosciuti e meditati a sufficienza, in questi
cinquant’anni nelle varie comunità cristiane. La
riflessione che proponiamo a più voci, nel presente quaderno, vuole
essere l’occasione provvidenziale per riprendere in mano quei documenti
e cercare di recepire, nello “spirito del Concilio”, un’immagine di
Chiesa a noi frati carmelitani più consona: quella “mendicante”, dove è
fondamentale vivere uno stile di vita povero, fraterno, itinerante,
accogliente e di condivisione della vita del popolo. Si tratta di
riattualizzare il sogno di Papa Giovanni di una Chiesa “che si fa
popolo”: «La Chiesa Cattolica – affermava in una omelia del 13
novembre 1960 – non è un museo di archeologia. Essa è l’antica fontana
del villaggio che dà l’acqua alle generazioni di oggi, come la diede a
quelle del passato»...
(EDITORIALE)
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf) E' possibile richiedere
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CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it
INCONTRI PER L’ESTATE – 2013
della FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO
INCONTRI PER L’ESTATE – 2013
17-22 LUGLIO
Lettere di Giacomo, Giuda e 1Pietro
con p. Pino Stancari sj *****
"DALLA PARTE DEI POVERI, I VICARI DI CRISTO" il programma degli INCONTRI PER L’ESTATE – 2013 della FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO (pdf) --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Siamo testimoni della speranza... Se ognuno fa... A scuola di diversità... Se la Parola di Dio... La proposta del Signore... Un cuore lieto... Seguire Lui... A 10 anni... Non uscire... E' solo rovesciando... Ricordati, Dio... Grida, Bartimeo... Non temere... L'andare sollecito... --------------------------------------------------------------- Visitazione della Beata Vergine Maria (video) --------------------------------------------------------------- Le pietre d'inciampo del Vangelo "Mentre li benediceva,
si staccò da loro e veniva portato su, in cielo" (Luca 24,51) Gianfranco Ravasi: Ascensione al cielo --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)RUBRICA Un cuore che ascolta - lev shomea' "Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9) Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino
SS. TRINITA' (ANNO C)
Vangelo: Gv 16,12-15
Solo
chi è pronto a dirigere la propria vita verso il bene dei piccoli,
degli ultimi, degli oppressi, può entrare in sintonia con Gesù, e con
Lui portare il peso di una esistenza spesa nell'Amore che ci fa
responsabili gli uni degli altri. La Chiesa sarà pronta soltanto dopo
avere contemplato il suo Maestro e Signore essere assassinato con una
morte terribile e infamante, e solo dopo aver ricevuto, ai piedi della
croce, in Maria e l'apostolo che Gesù amava, lo Spirito Santo, quello
Spirito che la abiliterà a testimoniare l'Amore infinito di Dio per
ogni Suo figlio "fino alla fine" e "fino agli estremi confini della
terra"...
--------------------------------------- SS. TRINITA' (C-2013)
Riflessione di Gianfranco Ravasi
Letture:
At 2,1-11;
Sal 103 (104); Rm 8,8-17; Gv 14,15-16.23-26 Il card. Gianfranco Ravasi conclude la sua interessante riflessione ricordando questa frase di Goethe:
"La felicità suprema del pensatore è sondare il sondabile e venerare in pace l’insondabile." VIDEO --------------------------------------- SS. TRINITA’ 26 maggio 2013
Vangelo: Gv 16,12-15
"Nel
discorso di addio ai suoi Gesù dice: “Molte cose”, letteralmente
“molto”, “ho ancora da dirvi”, quindi Gesù assicura che continuerà a
parlare anche quando non ci sarà. La sua presenza nella comunità è una
presenza reale ed è la presenza del maestro che insegna ai suoi.
“Ma
per il momento non siete capaci di portarne il peso”. Perché Gesù dice
questo? Perché può comprendere il messaggio di Gesù solo chi, come lui,
è pronto al dono della propria vita per gli altri. E i discepoli ancora
non sono arrivati a questo livello. .." (P. Alberto Maggi OSM)
Commento al Vangelo di P. Alberto Maggi OSM - SS. TRINITA’ – 26 maggio 2013 (pdf)
--------------------------------------- "Pino Puglisi, dono per la Sicilia e per il mondo" di Bartolomeo Sorge SJ
Oggi
25 maggio padre Giuseppe Puglisi verrà proclamato beato. A vent’anni
dal suo assassinio per mano della mafia, una rilettura del suo operato
e della sua figura ci aiuta a non dimenticare che la lotta alla mafia
prosegue ancora oggi.
In cosa padre Puglisi è stato “segno dei tempi” per la sua terra e per il mondo?
Cosa della sua testimonianza di vita ancora oggi ci può ispirare a proseguire sul cammino da lui iniziato?
Don
Pino Puglisi "... Ovunque abbia operato, ha messo in pratica l’ascolto
e l’impegno per affermare i valori del Vangelo, incarnandolo
fattivamente nel tentativo di sottrarre le persone, soprattutto giovani
e bambini, all’influenza della mentalità mafiosa, intesa come qualunque
ideologia disposta a svendere la dignità dell’uomo per soldi, impegno
che ha finito con il decretare la sua condanna a morte.
...
Il parroco di Brancaccio, ucciso dai killer mafiosi, è il classico
chicco di grano evangelico che, cadendo in terra e morendo, produce
molto frutto. I suoi assassini si erano illusi di farlo tacere. Di
fatto, uccidendolo, ne hanno amplificato la voce e la testimonianza.
Per l’ennesima volta, la mafia è caduta nell’errore di pensare che gli
ideali si possano spegnere a colpi di lupara. Così, paradossalmente,
grazie a quella barbara esecuzione, padre Puglisi, prima conosciuto
solo da pochi, si è trasformato in un simbolo per tutti; la Chiesa
intera si è sentita interpellata dal fenomeno mafioso, denunciandone
apertamente e con forza l’incompatibilità con il Vangelo e ribadendo la
scomunica per quanti vi aderiscono. Sono soprattutto le giovani
generazioni che si sentono ispirate dal suo esempio a reagire
spiritualmente e fattivamente. Padre Puglisi infatti, in conseguenza
della sua beatificazione, ormai non appartiene più solamente al
quartiere Brancaccio, né solo a Palermo e alla Sicilia. Appartiene alla
Chiesa universale. La sua vicenda non è più soltanto personale, ma si
iscrive nel contesto più ampio dei “segni dei tempi” che orientano
profeticamente il cammino della comunità cristiana. (Bartolomeo Sorge
SJ)
Pino Puglisi, dono per la Sicilia e per il mondo (SCARICA IL FILE PDF)
"La
vita sacerdotale di don Pino Puglisi fu scelta totale verso i più
deboli, gli indifesi e i poveri, in un tempo in cui le povertà vecchie
e nuove aumentano. Specie ora, nel tempo che viviamo, la povertà è un
problema drammatico. Ma non c’è solo l’aumento delle povertà! C’è
evangelicamente da capire cosa significa quest’aumento di poveri per
noi, discepoli di Cristo. Perché i poveri per noi sono visita del
Signore e “segno dei tempi”. Essi peraltro ci raggiungono non da soli,
ma circondati – loro e noi – da «un nugolo di testimoni» che ci aiutano
a capire cosa lo Spirito chiede alla sua Chiesa nel suo continuo
rinnovare la Pentecoste...
Questo
ci insegna ancora oggi Don Puglisi, che è di tutti e riguarda tutti.
Non si legano infatti a lui particolari riflessioni pastorali o
teologiche o movimenti, congregazioni religiose e nemmeno iniziative
(lo stesso centro Padre Nostro si capisce bene solo dentro una vita
parrocchiale). Al nuovo beato si legano uno stile, una passione, una
fede autentica. E quindi, “ritrovandolo” possiamo rinvigorire la nostra
testimonianza e offrire a tutti il lievito del Vangelo. Allora si
rinnova la Pentecoste, si attua il Concilio e il Vangelo viene
riscoperto «in tutta la sua virtù»! (Maurilio Assenza)
Il 25 maggio a Palermo - La beatificazione di Don Pino Puglisi
Ecco,
in esclusiva, la voce di don Pino Puglisi che pronuncia la celebre
frase “Se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto”. È la prima
volta che viene diffuso l’audio originale delle parole che gli
costarono la vita...
Don Puglisi, in esclusiva la sua voce: Se ognuno fa qualcosa (testo+audio)
OGGI 25 MAGGIO 2013 IN TV I PROGRAMMI SU DON PUGLISI
- Alle 10, 25 su Raiuno
Inizierà la diretta da Palermo - Foro Italico - della cerimonia di beatificazione.
Sono attesi almeno 80.000 fedeli da tutta Italia, 100 Vescovi, 700 tra sacerdoti e diaconi provenienti da ogni parte d’Italia, oltre 200 tra personalità del mondo istituzionale. - Alle 21,10 su Raiuno "DON PUGLISI MARTIRE A BRANCACCIO"
In diretta su Rai1, Massimo Giletti con la partecipazione di Luca Zingaretti ricorda la figura di Don Pino Puglisi, il prete di Brancaccio, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. A 20 anni dalla morte e in occasione della beatificazione, amici e collaboratori raccontano l’importanza del lavoro diDon Puglisi e la sua battaglia per sconfiggere la mentalità mafiosa. La serata rientra nelle attività di "Per non dimenticare: la RAI per la legalità", iniziativa che ogni anno cade il 23 maggio, in occasione dell'anniversario della strage di Capaci, ed è stata istituita in ricordo di tutte le vittime delle mafie. Guarda anche i nostri post precedenti:
"Come don Pino Puglisi non più schiavi ma figli!" di Alberto Neglia, ocarm LA CHIESA CONTRO LA MAFIA - Il messaggio dei vescovi siciliani per la beatificazioni di Don Puglisi e le iniziative per il XX Anniversario della visita di Giovanni Paolo II ad Agrigento Chi é mafioso non é cristiano! - Don Pino Puglisi sarà beato perchè ucciso "in odio alla fede"! Padri, padroni e padrini - P. Pino Puglisi sarà proclamato beato e martire di Alessandro D'Avenia "Lascia perdere chi ti porta a mala strada" speciale su Rai1 per ricordare don Pino Puglisi "A TESTA ALTA Don Giuseppe Puglisi: storia di un eroe solitario" di Bianca Stancanelli Don Puglisi 19 anni dopo --------------------------------------- 25 MAGGIO 2013. Un
applauso commosso ha salutato le parole della lettera apostolica letta
dal cardinale De Giorgi davanti a una folla di 100 mila fedeli al Foro
Italico di Palermo. La sua festa si celebrerà il 21 ottobre. L'omelia
del cardinale Romeo: «La mano mafiosa che l'ha assassinato ha liberato
la vera vita di questo chicco di grano e lo ha donato martire al mondo
intero».
"Il Vangelo è rivoluzionario! Questo il messaggio che P. Puglisi ci lascia" ...
Noi ci dobbiamo domandare: Cosa posso fare io per cambiare il mondo attorno a me? ...
prof. Giuseppe Savagnone
VIDEO --------------------------------------- Papa Francesco: "Don Puglisi è stato un sacerdote esemplare, ... è lui che ha vinto, con Cristo Risorto! Lodiamo Dio per la sua luminosa testimonianza e facciamo tesoro del suo esempio!" Al
termine delll’Angelus di domenica 26 maggio 2013, papa Francesco
ha ricordato la beatificazione di don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia.
"...Cari
fratelli e sorelle, ieri, a Palermo, è stato proclamato Beato Don
Giuseppe Puglisi, sacerdote e martire, ucciso dalla mafia nel 1993. Don
Puglisi è stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla
pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il Vangelo li sottraeva
alla malavita, e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In
realtà, però, è lui che ha vinto, con Cristo Risorto.
(Ha
continuato a braccio: "Io penso a tanti dolori di uomini, donne e anche
di bambini che sono sfruttati da tante mafie che li sfruttano
facendogli fare un lavoro che li rende schiavi con la prostituzione,
con tante pressioni sociali. Dietro a questi sfruttamenti, dietro a
queste schiavitù ci sono mafie. Preghiamo il Signore perché converta il
cuore di queste persone, non possono fare questo, non possono fare di
noi fratelli schiavi, dobbiamo pregare il Signore. Preghiamo perché
questi mafiosi si convertano a Dio").
Lodiamo Dio per la luminosa testimonianza di don Giuseppe Puglisi, e facciamo tesoro del suo esempio!"
VIDEO --------------------------------------- Caro 3P, ti hanno fatto beato, anzi no, ti hanno proclamato beato, perché beato già lo sei. 'Santo': ti rendi conto? Quando
qualcuno ti diceva provocatoriamente «monsignore» tu rispondevi con
una colorita espressione palermitana: «A tto’ patri», «A tuo padre».
Così, dalle nostre parti, si rimanda al mittente un’offesa. Non ti
piaceva quell’epiteto, perché non facevi il sacerdote per acquisire
cariche, ma per portare carichi, servire, sapevi che la parola
sacerdote non ha gradazioni. È assoluta.
E
se ti avessero detto «santo», chissà come avresti reagito... Eppure
ora te lo posso dire. Sei santo e la tua risposta scanzonata
coglierebbe pure nel segno, perché il Padre nostro è veramente l’unico
a essere santo e noi siamo solo dei poveracci vestiti da re dal più
grande stilista, che se veste così l’erba del campo figuriamoci
l’uomo.
Camminiamo
per strada, con i nostri vuoti fisici e morali, con le nostre
debolezze, stanchezze, paure e dubbi, eppure siamo santi. Siamo santi
tutti e non lo vogliamo capire, santi per immagine e somiglianza,
santi per grazia e vocazione. Siamo tutti santi. I primi cristiani si
chiamavano così fra loro: santi. Noi a queste cose non ci crediamo più,
noi cristiani adulti di oggi. Pensiamo che i santi siano solo quelli
dei santini. Cose da bigotti. Invece i santi sono carne, ossa e
fuoco.
Io
ho avuto la fortuna di conoscerne di persona due, fatti di questi
materiali. Il primo è stato Giovanni Paolo II. Il secondo sei tu. Lui
era un gigante e del gigante aveva la voce cavernosa. Tu eri piccolo e
avevi la voce tenue. Lui veniva dal nord Europa, con i suoi occhi
azzurri come ghiacciai, tu venivi dal sud dell’Europa, con i tuoi
occhi marroni come le scarpe che tuo padre riparava. Non vi
assomigliavate affatto, eppure siete beati entrambi. Come tutti, per
vocazione, ma voi più di tutti, per risposta piena a quella chiamata,
a quella grazia che è Fuoco. Averti conosciuto mi mette la santità a
portata di mano e memoria...
Il tuo «salotto» era strada e scuola di Alessandro D'Avenia
--------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Alle ore 17.45 del 22.05.2013 Don Andrea Gallo è tornato al Padre.
GRAZIE DON GALLO PER LA TUA PASSIONE E LA TUA UMANITA’!!! Alcune battute: “si fanno ancora chiamare eccellenze…” – “Il popolo grida Santo Romero…” – “Non possiamo dimenticare la Primavera della Chiesa, Il Concilio Vaticano II, La Chiesa povera, la Chiesa che grida contro i potenti…” – “Non solo una Chiesa per i poveri ma una Chiesa povera con i poveri” - “Vogliamo la globalizzazione dei diritti” – “La crisi è stata causata dalla Banca Mondiale…” - “Siete cittadini sovrani…” - “E’ il momento di una rivoluzione culturale, con la nonviolenza attiva…” – “Il cristiano deve denunciare le ingiustizie” – …. Una presa di coscienza per essere umani di don Andrea Gallo (VIDEO) --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Intervento di Don Ciotti Tanti applausi hanno interrotto più volte l'intervento di Don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, che ha preso la parola durante i funerali di Don Andrea Gallo, nella Chiesa del Carmine, a Genova. ".... Non ha temuto di sporcarsi le mani, non ha mai giudicato le persone dalle etichette... Ha cercato Dio nei poveri e negli ultimi. Non ha temuto di sporcarsi le mani, non ha giudicato le persone. Ha cercato Dio, eccome l'ha cercato... Sono i poveri, gli ultimi, quelli che fanno più fatica che ci aiutano ad incontrare Dio, che ci mettono in discussione, che ci indicano la strada... Grazie per le porte che hai aperto e che hai lasciato aperte in quel segno condiviso di una Chiesa che accoglie... Don Gallo sacerdote, sapeva cercare nell'umanità del Vangelo la piattaforma comune per cercare tutto ciò che ci unisce. E voi lo sapete che non ha mai distinto nel suo accogliere tra credenti e non credenti, persone con strade e percorsi diverse, ma non faceva sconti a nessuno! Soprattutto a chi sceglieva l'indifferenza e la delega. E se oggi siamo in tanti qui davanti a lui, perché? Perché lui ha vissuto il battesimo! E non ha mai chiesto le credenziali di fede a nessuno! Era, però esigente e voleva che tutti e ciascuno imparassero a stare alla tavola dei poveri, dobbiamo stare alla tavola dei poveri, tutti! ... E' vero che il male urla forte, ma la speranza urla più forte! ... ciao don Gallo!!!" VIDEO Caro don Gallo… "...
Temo che siano in molti, purtroppo anche nella gerarchia ecclesiastica,
a non aver capito, o a non voler capire, che lottare per i diritti
umani significa lottare per i diritti umani di tutti i calpestati, per
tutti i diritti umani calpestati. Ci hai testimoniato che non ci sono
lotte per i diritti dei rossi e lotte per i diritti dei neri o dei
bianchi: i diritti hanno tutti i colori e nessuna ideologia. E ci hai
insegnato che solo alla scuola dei poveri, degli esclusi, dei
calpestati dovrebbero sedersi in silenzio quelli che comandano. E da
essi imparare che l’unica vera linea di demarcazione che esiste fra gli
esseri umani è quella tra oppressori e oppressi, tra coloro che
calpestano e quelli che sono calpestati, tra chi lancia bombe
economiche e finanziarie e chi se le vede esplodere addosso, tra chi
può usare impunemente ogni arbitrio e chi si vede negati anche i più
elementari diritti..." (don Vitaliano Della Sala)
Caro don Gallo…
Il saluto di un uomo ombra a Don Andrea Gallo, Primo Firmatario contro l’ergastolo.
È
da poco calata la sera dentro la mia cella e il blindato è già chiuso,
ho appena saputo dalla televisione della tua morte. E le ombre dentro
questo buco si sono fatte più fitte.Ciao Don Gallo, oggi sono un uomo
ombra ancora più triste, la tua partenza lascia un altro vuoto nella
mia vita e nel mio cuore.
Non ti ho mai conosciuto di persona e non ho mai avuto tanta simpatia per i preti dopo tutte le botte che ho preso da loro in collegio da piccolo, ma tu eri uno di quelli che da grande mi hanno fatto venire dei dubbi. Tu, Don Gallo, prete di strada, prete degli ultimi, non avevi esitato a metterti dalla parte dei cattivi e colpevoli per sempre, degli ergastolani ostativi. Quando ti ho chiesto di aiutarmi a far conoscere che in Italia esiste la “Pena di Morte Viva”, l’ergastolo ostativo ad ogni beneficio, che fa morire in carcere un uomo senza la compassione di ucciderlo prima, tu sei stato davvero uno dei primi che ha aderito e il tuo nome è in prima pagina nella lista dei Primi Firmatari dell’iniziativa “Firma contro l’ergastolo”... (Carmelo Musumeci) Il saluto di un uomo ombra a Don Andrea Gallo, Primo Firmatario contro l’ergastolo
--------------------------------------- Intervista per Restiamo Umani - The Reading Movie
Il testamento spirituale di don Gallo (video) --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)LA CHIESA POPOLO DI DIO: FRATERNITÀ E POVERTÀ IN CRISTO di Alberto Neglia, ocarm
Pubblicato su “Horeb –Tracce di spiritualità” 64 - n. 1/2013
"Il 21 novembre 1964, veniva approvato dai Padri conciliari, uno
dei documenti più significativi del Vaticano II: la costituzione
dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium (= LG). L’impressione che si
ricava, leggendo questo documento, è quella di una vera rivoluzione
copernicana, infatti, si abbandona la tradizionale chiave di lettura
della Chiesa come società perfetta (una gerarcologia) e se ne offre una
nuova: si pensa la Chiesa originariamente come “mistero”, che
scaturisce dalla Trinità, e immediatamente in contiguità la si presenta
quale “popolo di Dio”.
In sostanza il primo capitolo della Lumen
Gentium ci dice che la Chiesa è mistero che scaturisce dalla Trinità.
Il secondo capitolo prospetta la veste esterna del mistero della Chiesa
e pone la domanda: chi é Chiesa nella storia? La risposta è: tutti i
credenti immersi in Cristo con il battesimo. ...
...Essere fratelli in Cristo è
anch’esso evento affascinante ma impegnativo, è dono e conquista nello
stesso tempo. Chiede al credente la docilità ad accogliere nella
propria esistenza lo Spirito di Gesù che ci rende fratelli, ma poi,
anche la pazienza di saper tessere nel nostro quotidiano esperienze
appassionanti attorno alla Parola che affratella. Farsi fratelli in
questo modo significa accogliere, attraverso l’ascolto della parola il
respiro di Cristo nella propria vita e, animati da Lui, vincere le
riserve insite nella nostra creaturalità “rampante” (che era presente
anche tra gli Apostoli: cf. Mc 10,35-45) e nelle mode culturali di
arrivismo e di dominio per guardare all’altro non come a un
concorrente, da ridimensionare, ma come a un fratello da amare e da
servire, come a colui che dà senso alla propria vita.
La fraternità cristiana, quindi, è il frutto di un
esodo e di un cammino di liberazione dal proprio narcisismo per
accogliere e farsi carico degli altri. La fraternità evangelica, che i
Padri conciliari hanno sempre come orizzonte, quando ne parlano nei
testi del Vaticano II, non è un orticello, ristretto a un gruppo di
privilegiati, non è limitata alla Chiesa, ma si allarga, con lo sguardo
di Dio, all’infinito nel desiderio di fare di tutto il mondo una sola
famiglia illuminata e guidata dallo stesso Padre. ... (Alberto Neglia, ocarm) LA CHIESA POPOLO DI DIO: FRATERNITÀ E POVERTÀ IN CRISTO di Alberto Neglia (PDF) Vedi anche il post relativo ad Horeb:
DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE A 50 ANNI DAL CONCILIO VATICANO II - HOREB 64 (2013) N. 1 --------------------------------------- Programma
di TV2000 "Il Credo nei mosaici di Monreale", di Sandro Magister e
padre Innocenzo Gargano, monaco camaldolese. In dodici puntate come i
dodici apostoli, di mezz'ora ciascuna.
La
trama è il "Credo", l'abc della fede cristiana, con le forme, i colori,
la luce di quel capolavoro unico al mondo che sono i mosaici di
Monreale.La storica dell'arte Sara Magister ne illustrerà la "lettera"
mentre padre Innocenzo ne svelerà lo "spirito", accompagnandoci
all'interno stesso del duomo. Un'avventura senza eguali, dai primordi
della creazione, all'avvento di Gesù, alla celeste Gerusalemme. Il
programma è una produzione Run To Me Film per Tv2000. La cura è di
Francesca Romana Pozzonelli. La regia dei filmati realizzati nel Duomo
di Monreale è di Davide Gambino per la Run To Me Film; la regia di
studio è di Edoardo Pacchiarotti per Tv2000.
"Salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente"
La
sesta puntata è dominata dal mosaico dell'Ascensione. L'ascesa di Gesù
al cielo ha la forma di una nuova creazione, che investe e rigenera il
mondo. Gli apostoli vi assistono attorno a Maria, immagine della
Chiesa. La trasfigurazione di Gesù sul Tabor l'ha prefigurata, la
risalita dagli inferi l'ha inaugurata. Il Gesù che ascende al cielo è
lo stesso che tornerà alla fine dei tempi. Per lui il trono è già
preparato, con sopra i simboli della croce gloriosa, albero della vita
eterna.
GUARDA IL VIDEO DEL 26.05.2013
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FRANCESCO |
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