"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
|
NEWSLETTER n°23 del 2013
Aggiornamento della settimana -
dall'1 al 7 giugno 2013 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 14 giugno 2013 |
|
|||||||||||
|
N. B. La Lectio viene sospesa nel periodo estivo
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)La Festa della Repubblica patrimonio di tutti i cittadini
2 giugno: si valorizzino lavoro e Servizio Civile, e non si celebri questa giornata con la parata militare
Una
lettera al presidente Napolitano per segnalare che la Festa della
Repubblica deve essere patrimonio di tutti gli italiani e di tutte le
categorie di cittadini, non solo simboleggiata con la parata militare.
Questa è l’iniziativa, la prima di una serie di altre azioni, che le
principali reti che lavorano sul tema del servizio civile, della pace e
disarmo hanno deciso di intraprendere in questi giorni. Una lettera per
sottolineare al Capo dello Stato, e con lui a tutta l'opinione
pubblica, un forte e profondo desiderio delle numerose associazioni di
questa area: che si riportino al centro del 2 giugno i valori fondanti
della Repubblica e della nostra Costituzione. Valori rappresentati da
quelle categorie sociali che sono vere e proprie forze vive dell'Italia
e hanno pieno diritto di essere celebrati in occasione del 2 Giugno: le
forze del lavoro, i sindacati, i gruppi delle arti di mestieri, gli
studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le madri e i
padri, i ragazzi e le ragazze del Servizio Civile Nazionale. Un
passaggio importante anche per cambiare i simboli (che sono rilevanti
per il vivere comune) legati a questa che non è la Festa delle Forze
Armate ma di tutta la Repubblica...
(fonte: Rete Disarmo)
Rete Disarmo: prossimo Presidente della Repubblica dica NO ad un 2 giugno simboleggiato dalle armi Non
mi piacciono le parate militari, e dissento dalla tradizione che ogni
anno, il 2 giugno, per la festa della Repubblica ci ripresenta
puntualmente carri armati e aerei da caccia che sfrecciano in cielo.
Non posso, senza un brivido, immaginare in azione questi mezzi di
sterminio (perché tali sono) che nella parata militare si presentano
come grandi giocattoli, mentre i bambini assiepati ai lati della strada
agitano le bandierine tricolori.
Ricordo
un mio zio che aveva fatto la Grande Guerra, e che in occasione delle
feste nazionali s’immusoniva in un angolo della casa, con gli occhi
luccicanti di ricordi rabbiosi. Una volta, non potendone più, uscì dal
consueto silenzio: “Ragazzi, ricordatevi che la guerra è una porcheria!”
Non vedo perché la festa della nostra Repubblica debba essere rappresentata dalle truppe in armi,
e sebbene non usi più fare a scuola la retorica della guerra (tipo il
famoso motto di Orazio “Dulce et decorum est pro patria mori”, è dolce
e decoroso morire per la patria) mi sento sconcertato nel vedere che
nel secolo XXI, dopo i milioni di morti che la Storia ci ha consegnato,
ancora nessun Paese abbia deciso di non far sventolare le bandiere
sullo sfondo di cannoni e fucili...
Non mi piacciono le parate militari di Umberto Veronesi “Il
Consiglio nazionale di Pax Christi pensa che festeggiare la Repubblica
con parate militari non sia coerente con la Costituzione basata sul
lavoro, sulle formazioni sociali, sulla promozione della dignità
umana”. Con una forte parola di denuncia il nuovo Consiglio nazionale,
nella sua prima riunione a Firenze, si è pronunciato sull’attuale
situazione italiana.
Il Comunicato stampa di Pax Christi:
Una festa della famiglia umana con la Costituzione e la “Pacem in terris”
-------------------------------------------- «Secondo
la stima più diffusa, circa 93 milioni di bambini (1 su 20 tra quelli
al di sotto dei 14 anni) convivono con una disabilità moderata o grave.
Nei Paesi in via di sviluppo i bambini con disabilità sono gli ultimi
tra gli ultimi, i più trascurati e vulnerabili.
Si
stima che circa 165 milioni di bambini sotto i cinque anni abbiano un
ritardo nella crescita o siano cronicamente malnutriti, vale a dire
circa il 28% dei bambini sotto i cinque anni nei Paesi a basso e medio
reddito.
Le
conseguenze della malnutrizione cronica li rendono a rischio di
disabilità. Le carenze cognitive e lo scarso rendimento scolastico
iniziano quando i bambini malnutriti sono molto piccoli, e diventano
irreversibili quando essi superano i due anni.
Rapporto UNICEF 2013 su bambini e disabilità: diritti senza barriere Rapporto "La Condizione dell'infanzia nel mondo 2013 - Bambini e disabilità" (pdf)
Bambini e disabilità: il fenomeno in cifre
Minori e disabilità, la situazione in Italia L'UNICEF
dedica ai bambini con disabilità il suo rapporto annuale ''La
condizione dell'infanzia nel mondo 2013''. In questa galleria
fotografica presentiamo le immagini, provenienti da tutto il mondo, che
corredano il Rapporto.
I
bambini e le bambine portatori di handicap sono stimati essere 93
milioni nel mondo, circa 1 su 20 nella fascia di età tra 0 e 14 anni.
Spesso le loro disabilità li confinano nell'isolamento e nella
discriminazione.
L'UNICEF
si batte affinché, a tutte le latitudini, i sistemi educativi e
sanitari si aprano in maniera inclusiva ai minori con disabilità.
Bambini e disabilità (foto) -------------------------------------------- Bambini dimenticati in auto per ore e ritrovati senza vita. Lo psicoterapeuta Alberto Pellai ci aiuta a capire.
Chiara Pelizzoni: Bimbo morto: «non condanniamo» --------------------------------------------------------------- Roberto Saviano a confronto con
don Antonio Mazzi. Nel suo saggio sul traffico di cocaina, il primo
suggerisce, pur fra tanti dubbi, la legalizzazione. Il sacerdote gli
scrive: sbagli.
FAMIGLIA CRISTIANA: Droga, educare è meglio che legalizzare --------------------------------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Dopo 58 giorni di silenzio,
torna la voce di Domenico Quirico. L’annuncio lo dà il direttore de «La
Stampa», Mario Calabresi: «È vivo e oggi ha parlato con la moglie. È
ancora in Siria, speriamo di riabbracciarlo presto».
La voce di Quirico dopo 58 giorni - Calabresi: "E' vivo, lo aspettiamo" ---------------------------------------------------------------
Ai miei amici che vivono fuori
dalla Turchia: scrivo per farvi sapere cosa sta succedendo a Istanbul
da cinque giorni. Personalmente sento di dover scrivere perché la
maggior parte della stampa è stata messa sotto silenzio dal governo e
il passaparola e internet sono i soli mezzi che ci restano per
raccontare e chiedere sostegno.
Sumandef Hakkinda: Lettera da Istanbul: dalla Turchia al mondo “La
cosa più bella della rivolta curda sono le donne che si alzano in
piedi e prendono la parola, che si mettono sedute e scrivono poesie,
che da un avamposto all’altro comandano reparti di uomini, che hanno
saltato secoli in una generazione”, scriveva Erri De
Luca nella prefazione del libro Serhildan!, l’ultima fatica
letteraria scritta da Dino Frisullo dieci anni fa, pochi mesi prima di
morire il 5 giugno, nel giorno del suo compleanno.
Annachiara Valle: Donne curde in prima fila per la libertà Survival International, l’unica
organizzazione al mondo dedicata totalmente ai popoli tribali e ai loro
diritti, ha annunciato la scorsa settimana ilpossibile sfratto con
imminente trasferimento forzato di centinaia di Boscimani del
Botswana meridionale.
Alessandro Graziadei: Botswana: Boscimani sotto sfratto? La
testimonianza resa da George Papaconstantinou nella giornata
conclusiva delFestival dell’Economia ha consentito al pubblico
della manifestazione di conoscere più da vicino ledinamiche del
“salvataggio” della Grecia sull’orlo del baratro da parte della troika.
George Papaconstantinou è l’ex ministro delle Finanze del governo Papandreou che nell’ottobre 2009, subito dopo la sua formazione, ha rivelato ai suoi cittadini, alle istituzioni dell’Unione Europea e al mondo intero la criticità della situazione finanziaria della Grecia. Miriam Rossi: Dietro alla crisi greca: così lontana, così vicina La strage di Dacca del
24 aprile - 1.127 operai morti sul lavoro - non è stata una
fatalità, ma lo specchio di un modello di sviluppo distorto che
attraversa l’Asia e interpella anche investitori e consumatori europei.
Pubblichiamo una parte del servizio che esce sul numero di giugno-luglio di Popoli.
Francesco Pistocchini: Bangladesh, quando i morti sono compresi nel prezzo Sempre più spesso negli
articoli dei principali media e nei report di molti centri studi di
politica internazionale si legge di una Somalia avviata sulla strada
della pacificazione, favorita dalla creazione di nuove istituzioni
politiche sostenute dalla comunità internazionale. La situazione sul
terreno però è diversa.
Enrico Casale: Somalia, la guerra continua ---------------------------------------------------------------
DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE A 50 ANNI DAL CONCILIO VATICANO II HOREB n. 64 - 1/2013TRACCE
DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI "Sono
passati 50 anni dall’inizio del Concilio ecumenico Vaticano II ed è
importante fare memoria, cioè far presente quell’evento per riviverlo,
perché può accadere che, passata la generazione di coloro che vi hanno
partecipato o che hanno vissuto da vicino la svolta epocale da esso
avviata per la vita della Chiesa, la sua memoria venga meno e si
dimentichino gli orientamenti e le prospettive da esso offerti. Il
Vaticano II, infatti, pur essendo in piena continuità con la fede e la
vita della Chiesa è stato certamente un evento che ha risposto con le
sue scelte ad attese importanti presenti nella comunità cristiana e nel
mondo. Il
Vaticano II, dopo duemila anni nel corso dei quali il cristianesimo si
era sostanzialmente identificato con la cultura europea, apriva la
Chiesa a una piena incarnazione nella vita e nella cultura di tutti i
popoli, restituendole un’autentica cattolicità e rendendola veramente
universale: piena continuità con il passato, con la fede apostolica
trasmessaci attraverso le diverse generazioni, e insieme nuovi decisivi
orientamenti nei confronti degli ebrei, dei cristiani non cattolici,
dei credenti delle altre religioni, ma anche all’interno della comunità
cristiana per quanto concerne la liturgia, la centralità della
Scrittura, la collegialità e la sinodalità come forma e stile di
governo, il riconoscimento del valore e della centralità della persona
umana e della sua coscienza. Gli
orientamenti e le decisioni del Concilio Vaticano II, sebbene accolti
abbastanza pacificamente all’interno della comunità ecclesiale,
purtroppo non sono stati conosciuti e meditati a sufficienza, in questi
cinquant’anni nelle varie comunità cristiane. La
riflessione che proponiamo a più voci, nel presente quaderno, vuole
essere l’occasione provvidenziale per riprendere in mano quei documenti
e cercare di recepire, nello “spirito del Concilio”, un’immagine di
Chiesa a noi frati carmelitani più consona: quella “mendicante”, dove è
fondamentale vivere uno stile di vita povero, fraterno, itinerante,
accogliente e di condivisione della vita del popolo. Si tratta di
riattualizzare il sogno di Papa Giovanni di una Chiesa “che si fa
popolo”: «La Chiesa Cattolica – affermava in una omelia del 13
novembre 1960 – non è un museo di archeologia. Essa è l’antica fontana
del villaggio che dà l’acqua alle generazioni di oggi, come la diede a
quelle del passato»...
(EDITORIALE)
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf) E' possibile richiedere
copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it
INCONTRI PER L’ESTATE – 2013
della FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO
INCONTRI PER L’ESTATE – 2013
17-22 LUGLIO
Lettere di Giacomo, Giuda e 1Pietro
con p. Pino Stancari sj *****
"DALLA PARTE DEI POVERI, I VICARI DI CRISTO" il programma degli INCONTRI PER L’ESTATE – 2013 della FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO (pdf) --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"La sapienza... L'autorevolezza... L'Eucaristia... Dategli voi... A tutti gli uomini... Vedo che ama... Vivere nell'attesa... Non vi è disgrazia... Quello che è... Fai bene ciò che... Credere nella risurrezione... Ricordiamo bene... Il "noi" divino... E' solo a partire... Il Signore è il mio pastore... La vera gioia... --------------------------------------------------------------- Le pietre d'inciampo del Vangelo "La luce splende fra
le tenebre, e le tenebre non l'hanno vinta" Gianfranco Ravasi: La sconfitta delle tenebre --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)RUBRICA Un cuore che ascolta - lev shomea' "Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9) Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino
Vangelo: Lc 9,11-17
L'Eucaristia
è solo il dolce Gesù che viene nel nostro cuore depositario delle
nostre confidenze, che ci consola nei momenti di dolore e di
angoscia? Come sarebbe riduttivo per la nostra fede e per la
nostra vita; sarebbe una "Eucaristia impoverita". Che pensava Gesù
quando pronunciò sul pane e sul vino quelle parole che noi
cristiani ripetiamo ad ogni celebrazione Eucaristica:
"Prendete e mangiate/bevete, fate questo in memoria di me"?...
--------------------------------------- Domenica 2 giugno: tutte le chiese del pianeta si uniranno al Papa.
Un evento storico, nell’anno della Fede.
Il
prossimo due giugno, dalle 17 alle 18, le cattedrali e le chiese di
tutto il mondo si sincronizzeranno con l'ora di Roma e si uniranno al
Papa per la adorazione eucaristica. Si tratta di un evento nell'ambito
dell'Anno della fede che, ha spiegato mons. Rino Fisichella, «a ragione
possiamo definire storico, perché si realizza per la prima volta nella
storia della Chiesa». Vaticano, adorazione eucaristica contemporanea in tutto il mondo ...
nell'organizzazione dell'Anno della Fede si è voluto realizzare un
segno che per la prima volta nella nostra storia rende anche
visibilmente unita la Chiesa in un solo momento temporale intorno
all'eucaristia. Sull'ora di Roma, dalle 17 alle 18 di domenica 2
giugno, nelle cattedrali del mondo e in migliaia e migliaia di chiese
sparse per l'orbe, si terrà lo sguardo fisso sul mistero di Cristo
presente nell'eucaristia. Per un'ora tutta la Chiesa nel mondo si
fermerà. Tutte le sue molteplici attività è come se di colpo non
esistessero. I suoi pensieri e le opere, la sua preghiera e il canto
come i suoi sentimenti saranno solo per il Signore Gesù. Sarà una sosta
per riprendere fiato in questo difficile frangente della storia così
come lo fu per il profeta Elia in cammino verso l'Oreb. In
un tempo di tristezza e stanchezza per la mancanza di speranza, un'ora
di adorazione dell'eucaristia intende ridare forza e sostegno. La
contemplazione del mistero non allontana dall'impegno concreto e
fattivo di restituire speranza al mondo, al contrario. Nella
contemplazione si trova la forza coerente per andare nel mondo come
discepoli di Cristo. Niente è passivo in questo momento. Tutto si
trasforma in vita che pulsa e rigenera. Le opere prodotte dalla fede
qui recuperano tutto il loro valore, e il significato che muove i
cristiani a dare la loro vita acquista qui il suo senso pieno. Niente
come nell'eucaristia diventa specifico del cristianesimo... Con lo sguardo fisso sull'essenziale di Rino Fisichella il libretto della SOLENNE ADORAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DAL SANTO PADRE FRANCESCO Basilica Vaticana 2 giugno (pdf) --------------------------------------- SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (C-2013)
Riflessione di Gianfranco Ravasi
Letture: Gen 14,18-20 Sal 109 (110) 1Cor 11,23-26Il
card. Gianfranco Ravasi conclude la sua interessante riflessione
ricordando questa frase del mistico Rûmî «L'Amore è
sopraggiunto nelle mie vene e nella mia pelle scorre come il sangue.
Esso mi ha svuotato e mi ha riempito dell'Amato. L'Amato ha invaso ogni
particella del mio essere. Di me non resta che il nome: tutto il resto
è Lui»
VIDEO --------------------------------------- Il
3 giugno 1963 si spegneva Angelo Giuseppe Roncalli. A cinquat'anni
dalla morte resta intatta la devozione per il pontefice di Sotto il
Monte.
Il sorriso del beato Giovanni XXIII illumina ancora gli orizzonti cristiani Giovanni
XXIII durante la vita – e specialmente subito dopo la sua morte,
avvenuta il 3 giugno 1963 – è stato chiamato il Papa buono. Come scrive
Greg Tobin, «il volto grassoccio di contadino, gli occhi scuri, la
mascella larga, il naso aquilino e le orecchie con i lobi grandi erano
noti in tutto il mondo». Il suo sorriso benedicente trovava posto in
tante case degli italiani, che vivevano gli anni del "miracolo
economico" vedendo in lui, come nel volto giovanile di John F. Kennedy
e nella testa rotonda di Nikita Kruscev, i simboli della coesistenza
pacifica Est-Ovest e la speranza di un futuro migliore. «Per i suoi
insegnamenti sulla pace e il suo sforzo di aprire la sua antica Chiesa
al mondo moderno – di lasciare entrare aria e luce e far risplendere il
messaggio profondo del Vangelo – era una figura unica, circondata da un
alone di umiltà, umorismo e santità» aggiunge Tobin, che definisce
Giovanni XXIII «un rivoluzionario dolce».
Giovanni XXIII, il «rivoluzionario dolce» ...
L'orologio segna le ore sull'aria dell'Ave Maria di Lourdes, eredità di
Pio XII. La luce della vostra camera si accende alle quattro del
mattino, talvolta alle tre. Avete detto al cardinal Antonio Bacci: «Io
mi alzo sempre alle quattro del mattino, è il mio orario di sveglia».
«È molto presto», intervenne quello timidamente. «Vostra Santità ha
anche bisogno di dormire ». E voi gli avete risposto: «Sì, sì, dormire.
Ma bisogna anche che lavori... E poi, come si prega bene all'alba,
quando tutto ancora tace» (Bacci, p. 93). A ottant'anni non avete
bisogno di molto sonno. Ma non rifiutate una piccola siesta
pomeridiana, sempre su una poltrona, mai a letto. Conservate il vostro
diario e le vostre note personali in quel cassetto là in alto, dove
sono raccolte accuratamente. Avete iniziato a tenere un diario nel 1895
per annotarvi le grazie di cui siete stato oggetto e per verificare la
realizzazione dei vostri proponimenti... (uno stralcio
dall'introduzione del libro curato, da Marco Roncalli, di Peter
Hebblethwaite, "Giovanni XXIII. Il Papa del Concilio")
Nella stanza del papa Un
Papa di carne. Questa definizione che don Primo Mazzolari coniò per
Giovanni XXIII, l’arcivescovo Loris Francesco Capovilla l’applica anche
a Papa Francesco. Nel corso dell’intervista a «L’Osservatore Romano» in
occasione dei cinquanta anni di ricorrenza della morte del beato
Giovanni XXIII e dell’inizio del concilio Vaticano II, l’antico
segretario di Roncalli rileva un singolare collegamento nello stile
pastorale dei due Pontefici. Entrambi, a suo dire, hanno suscitato un
forte consenso popolare perché manifestazione concreta e immediata
dell’umanità e della bontà di Dio.
Un Papa di carne Nel
cinquantesimo anniversario della morte di Giovanni XXIII, lunedì 3
giugno il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, guiderà un
pellegrinaggio di tremila fedeli a Roma. Dopo le tappe a Loreto e ad
Assisi, sulle orme del Pontefice del concilio Vaticano II, il
pellegrinaggio sosterà nella basilica di San Pietro, dove alle 17 il
presule celebrerà la messa all'altare della Confessione. Al termine del
rito, rende noto l'Osservatore Romano, giungerà in basilica papa
Francesco per venerare le spoglie mortali del beato, rivolgere la sua
parola ai fedeli e impartire la benedizione apostolica. Sono attesi
anche i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i fedeli bergamaschi che
vivono in Roma, e quanti, devoti e amici di papa Roncalli, vorranno
condividere l'omaggio che papa Francesco gli renderà e la
preghiera affinché interceda presso il Signore per ottenere
pace e concordia per la Chiesa e l'intera famiglia umana. (fonte ASCA)
--------------------------------------- «La mia persona conta niente: è
un fratello che parla a voi, diventato padre per la volontà di Nostro
Signore...». Parole di Papa Roncalli, scomparso cinquant’anni fa, che
fotografano bene anche lo stile del suo quinto successore, Francesco,
chiamato «dalla fine del mondo».
I paragoni sono prematuri, il nuovo Papa non ha ancora celebrato i primi cento giorni di pontificato, ma Francesco ha suscitato una grande ondata di simpatia. A poche settimane dalla sua elezione le immaginette con il suo volto sono diffuse nelle case, all’Angelus come alle udienze le presenze di fedeli sono imponenti, la Prefettura della Casa Pontificia è quotidianamente inondata di fax con richieste dei pellegrini che vogliono partecipare ai suoi incontri. Come il «Papa Buono», anche Bergoglio improvvisa e predica in modo semplice ed efficace. Andrea Tornielli: Francesco, a 50 anni da Giovanni In Isreaele si commemora la
figura di Giovanni XXIII e si lavora per attribuirgli, per il suo
impegno in difesa degli ebrei, l'importante onoreficenza
Giorgio Bernardelli: Papa Roncalli sarà "Giusto tra le nazioni"? ---------------------------------------------------------------(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)OREUNDICI
IL QUADERNO DI GIUGNO 2013 L'AMORE CREA FUTURO
L'EDITORIALE DI MARIO DE MAIO
I
nostri figli non ereditano un Regno, ma un corpo morto, una terra
sfiancata, una economia impazzita, un indebitamento illimitato, una
mancanza di lavoro e di un orizzonte vitale.” Questa condizione
indicata da Massimo Recalcati nell’introduzione al suo ultimo libro (Il
complesso di Telemaco, Feltrinelli 2013), è ampiamente vissuta da molti
giovani, in forma più o meno consapevole. Recalcati individua la causa
della crisi della società odierna nella scomparsa della presenza del
padre, nella “evaporazione della figura del padre” (Lacan). Quale padre
li potrà salvare se il nostro tempo è quello del suo tramonto
irreversibile?
L'Editoriale di Mario De Maio UNA STORIA DI ALTRUISMO di Arturo Paoli
riscoprire che la terra è un essere vivente
...
La sapienza del mondo contadino che riconosceva la terra come un essere
vivente si è persa nel tempo del progresso del capitale, e ci pone oggi
di fronte alle macerie moribonde della “madre terra” che ci obbligano a
domandarci nuovamente: è viva la terra o è solamente un oggetto da
sfruttare fino ad esaurire tutte le sue risorse? La nostra fede ci
trasmette un’immagine che ci riporta alla natura fonte della vita: Io
sono la vite voi siete i tralci (Gv 15). Il nostro tempo ha bisogno di
tornare a una fede semplice rendendosi conto che questa carenza non è
soltanto “bigotta” ma è una necessità come il lievito nella pasta.
Coincido perfettamente con la semplicità con cui Papa Francesco ha
preso il servizio di vescovo della Chiesa universale dichiarando che la
Chiesa non è un’organizzazione ma una storia di amore. E i cristiani
devono esserne i protagonisti facendo della loro esistenza una storia
di altruismo. Abbiamo bisogno di capire queste parole anche perché i
dogmi e i comandamenti oggi non sono facilmente accolti, specialmente
dalla gioventù. L’azione di Gesù sulla terra è cominciata con le
beatitudini. Beati i poveri! I poveri possono essere felici soltanto se
vivono in una società dove sono dominanti l’amicizia e l’altruismo.
UNA STORIA DI ALTRUISMO di Arturo Paoli Respiro di Dio su e giù,
cielo sopra, cielo sotto, luce canta mille canti, Dio si fa mondo in variopinti colori. (...) Così attraverso l’anima nostra muta mille volte in pena e gioia la luce di Dio, agisce e crea, e noi la celebriamo come sole. Hermann Hesse --------------------------------------- Don Pino Puglisi un prete povero che voleva una Chiesa per i poveri. Don Pino Puglisi: un prete povero che voleva una Chiesa per i poveri
Intervista a Francesco Deliziosi, caporedattore del Giornale di Sicilia e autore del libro "Il prete che fece tremare la mafia con un sorriso" Don Pino Puglisi un prete povero che voleva una Chiesa per i poveri. Viveva solo con le offerte e lo stipendio da insegnante e quello che gli spettava come parroco lo donava ai poveri. VIDEO P.
Pino Puglisi durante la celebrazione non faceva girare il cestino per
le offerte, lo metteva da parte, su un tavolo all'ingresso, così chi
voleva liberamente lasciava la propria offerta... era molto attento
alla trasparenza delle donazioni e non voleva soldi "sporchi"... la sua
parrocchia doveva rispettare la legalità e pagare le tasse.
VIDEO --------------------------------------- JESUS, giugno 2013 - Caro Diogneto 54 di Enzo Bianchi - La debolezza del cristiano JESUS, maggio 2013 Caro Diogneto - 54
Rubrica di ENZO BIANCHI
La debolezza del cristiano
Nella
vita cristiana prima o poi si conosce, si sperimenta il paradosso della
debolezza umana quale vera condizione per la forza evangelica.
Esperienza quasi sempre faticosa, dolorosa, a caro prezzo, ma che
risulta essenziale in un cammino di fede che sia anche conformazione
alla vita di Gesù, un cammino pasquale. È Gesù stesso che lo rivela nel
discorso della montagna, quando afferma che sono beati, felici,
convinti di poter andare avanti con fiducia e di essere nella verità
quanti sono poveri, miti, disarmati, perseguitati, affamati (cf. Mt
5,1-12); ma anche quando afferma: «Ecco, io vi mando come pecore in
mezzo a lupi» (Mt 10,16), chiedendo ai cristiani la debolezza degli
agnelli in mezzo a un branco di lupi.
L’Apostolo
Paolo nella Seconda lettera ai Corinzi compone addirittura quello che
potrebbe essere definito un inno alla debolezza: «Il Signore mi ha
detto: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si esprime
pienamente nella debolezza”. Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie
debolezze, perché metta la sua tenda in me la potenza di Cristo. Perciò
mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà,
nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando
sono debole, è allora che sono forte» (2Cor 12,9-10). In questo testo
vanno sottolineate due espressioni che normalmente sfuggono al lettore:
la potenza del Signore si esprime pienamente nella debolezza e la
potenza di Cristo mette la sua tenda – laShekinah, cioè la presenza di
Dio – là dove trova la debolezza dell’uomo.
Si
faccia però attenzione. Questo canto alla debolezza non è un canto al
male, alla sofferenza, alla prova, alla miseria – come Friedrich
Nietzsche ha imputato al cristianesimo –, ma è una rivelazione: la
debolezza di fatto può essere una situazione in cui, se chi la vive sa
viverla con amore (cioè continuando ad amare e ad accettare di essere
amato), la potenza di Cristo raggiunge la sua pienezza. Ma questo
messaggio, peraltro centrale nel Nuovo Testamento, è scandaloso e può
sembrare follia (cf. 1Cor 1,18-31), e noi cristiani abituati a tali
parole siamo disposti a ripeterle ma non a viverle nell’amore:
quest’ultima è la vera sfida, perché la debolezza è fondativa
dell’antropologia cristiana.
Confessiamolo
però con onestà: quando osserviamo la vita nel suo svolgersi
quotidiano, quando tentiamo di leggere la storia e le storie,
constatiamo che sono la potenza, la forza, l’arroganza, la violenza ad
avere successo, e perciò ci diventa arduo scorgere nella debolezza una
possibile beatitudine. Siamo capaci di accogliere la nostra debolezza,
che si presenta a noi sovente come umiliazione? Siamo disposti a vedere
in essa un’occasione di spogliazione, per essere condotti all’«unica
cosa necessaria» (Lc 10,42)? Non solo individualmente, ma come
comunità, come chiesa siamo capaci di leggere nella debolezza il
linguaggio della «discreta caritas», dell’amore discreto che è vissuto
quotidianamente senza alzare la voce, senza voler «dare testimonianza»
a noi stessi?...
La debolezza del cristiano di Enzo Bianchi
--------------------------------------- Programma
di TV2000 "Il Credo nei mosaici di Monreale", di Sandro Magister e
padre Innocenzo Gargano, monaco camaldolese. In dodici puntate come i
dodici apostoli, di mezz'ora ciascuna.
La
trama è il "Credo", l'abc della fede cristiana, con le forme, i colori,
la luce di quel capolavoro unico al mondo che sono i mosaici di
Monreale.La storica dell'arte Sara Magister ne illustrerà la "lettera"
mentre padre Innocenzo ne svelerà lo "spirito", accompagnandoci
all'interno stesso del duomo. Un'avventura senza eguali, dai primordi
della creazione, all'avvento di Gesù, alla celeste Gerusalemme. Il
programma è una produzione Run To Me Film per Tv2000. La cura è di
Francesca Romana Pozzonelli. La regia dei filmati realizzati nel Duomo
di Monreale è di Davide Gambino per la Run To Me Film; la regia di
studio è di Edoardo Pacchiarotti per Tv2000.
"Di
là verrà a giudicare i vivi e i morti" è il titolo della settima
puntata del programma di Sandro Magister e padre Innocenzo Gargano,
dedicata al giudizio finale che ha la sua immagine chiave nel trono
preparato per il ritorno di Gesù. Un trono arredato come un altare, con
in evidenza la croce e i segni della passione e con al centro la
colomba dello Spirito Santo. I mosaici dell'Ascensione e della
Pentecoste aiutano a comprendere l'evento. Sopra la porta d'ingresso
della Chiesa, Maria con in braccio il Bambino intercede per tutti.
Nelle dodici puntate del programma padre Innocenzo Gargano, monaco
camaldolese, e la storica dell'arte Sara Magister svelano, seguendo la
trama del Credo, uno dei cicli musivi più belli al mondo.
GUARDA IL VIDEO DEL 2.06.2013
video Guarda anche:
---------------------------------------
La Chiesa in prima fila
Non sempre è facile, nel sentire comune, distinguere tra migranti e rifugiati, tra chi lascia il proprio Paese e chi è costretto a partire a motivo di guerre, persecuzioni, disastri ambientali o perché vittime di tratta per lavoro o per sfruttamento sessuale. Giancarlo Perego: Rifugiati e migranti forzati, la sfida dell'accoglienzaQuello dei migranti, ed in
particolar modo dei rifugiati, non è soltanto un tema costantemente
all’ordine del giorno ma si caratterizza per essere in continua
evoluzione. Le dinamiche sempre più complesse che riguardano il
problema hanno indotto la Chiesa Cattolica – che pure è da sempre
all’avanguardia in questo ambito – ad aggiornare la sua pastorale in
materia.
Luca Marcolivio: Per accogliere gli immigrati non basta il pane, serve il cuore
|
FRANCESCO |
Sei
interessato a
ricevere la nostra newsletter
ma non sei iscritto ? Iscriversi è facile e gratuito. ISCRIZIONE ALLA NEWSLETTER riceverai la newsletter di
"TEMPO PERSO", ogni settimana, direttamente nella
casella di posta elettronica.
|
AVVISI:
1) La newsletter è settimanale;
2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm