"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°24 del 2013
Aggiornamento della settimana -
dall'8 al 14 giugno 2013 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 21 giugno 2013 |
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N. B. La Lectio viene sospesa nel periodo estivo
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)«L’austerità è una condanna a morte per i più poveri» (Joseph Stiglitz) Il Rapporto sui diritti globali compie undici anni. Undici anni di passi indietro, di arretramento dei diritti, di riduzione della ricchezza, di indebolimento della democrazia, di demolizione del sistema di welfare. L’austerità sta aggravando decisamente la crisi e sono ormai in molti a chiedere a gran voce che si intraprenda la strada della ripresa, degli investimenti e della spesa sociale. Ma cosa si nasconde dietro l’apparente asetticità e inevitabilità delle misure che la Troika impone all’Europa? Macro-capitoli tematici documentano la situazione e delineano possibili prospettive future. L’analisi e la ricerca sono corredate da cronologie dei fatti, da schede tematiche, da quadri statistici, da un glossario, da una bibliografia e sitografia, dalle sintesi dei capitoli e dall’indice dei nomi e delle organizzazioni citate. Uno strumento fondamentale d’informazione e formazione per quanti operano nella scuola, nei media e nell’informazione, nella politica, nelle amministrazioni pubbliche, nel mondo del lavoro, nelle professioni sociali, nelle associazioni. ALCUNI DATI ... WELFARE «VITTIMA SACRIFICALE». ... COOPERAZIONE SOCIALE SETTORE TRAINO. ... IMPOVERIMENTO CRESCE A RITMO SOSTENUTO. ... Intervista a don Luigi Ciotti "....Il problema è che in questi anni "crescita" è stata una parola sequestrata dalla dimensione etico-culturale per diventare ostaggio del lessico economico. Ci si è occupati di crescere solo in quel senso, come Pil, senza renderci conto che una ricchezza non distribuita, non adeguatamente destinata ai beni comuni ci avrebbe reso tutti più poveri e più fragili. Ecco allora che una nuova politica sulle droghe, così come misure più coraggiose ed efficaci per le nuove dipendenze che si vanno affermando - a partire dal gioco d'azzardo - devono inserirsi in un più ampio disegno di rinnovamento della politica come servizio alla persona. Altrimenti la pur necessaria riforma di certe leggi dissennate rischia di essere insufficiente..." (don Luigi Ciotti) Giustizia sociale e diritti, le parole di don Luigi Ciotti CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE 4 giugno ore 11.30 CGIL nazionale, Sala Simone Weil, Corso d’Italia 25 Con un intervento di Moni Ovadia Partecipano Danilo Barbi (segretario nazionale Cgil), Paolo Beni (presidente nazionale Arci, deputato), Marco De Ponte (segretario Generale ActionAid Italia), Maurizio Gubbiotti (coordinatore nazionale Legambiente), Grazia Naletto (portavoce Sbilanciamoci!), Mauro Palma (presidente onorario Antigone), Ciro Pesacane (portavoce nazionale Forum Ambientalista), Sergio Segio (curatore del Rapporto, direttore di Associazione Società Informazione), Don Armando Zappolini (presidente nazionale Cnca) AUDIO
-------------------------------------------- A scuola niente armi, ma… A scuola niente armi, ma…
don Renato Sacco (coordinatore nazionale Pax Christi Italia)
Uno
studente di 17 anni si presenta a scuola con la mimetica, un fucile con
il colpo in canna nella custodia della chitarra e 30 munizioni. È
successo qualche giorno fa a Desenzano. Non sono mancati, giustamente,
i commenti di condanna del gesto, di preoccupazione, di paura per quel
che poteva succedere. E così via. Certo un episodio isolato ma
inquietante, e per fortuna finito bene, senza morti o feriti. Sì,
perché a scuola non si va con le armi! ...
A scuola niente armi, ma… di don Renato Sacco Il
26 aprile 2013, con una conferenza stampa a Roma, è stata lanciata la
Campagna “Scuole Smilitarizzate”. Da anni il movimento per al pace
registrava una intrusione sempre più pesante delle forze armate nei
programmi formativi delle scuole italiane. Finalmente è attiva una
Campagna che aiuterà docenti e studenti a difendere con più forza
l’educazione alla pace per i nostri giovani.
Campagna Scuole Smilitarizzate Incredibile: l'esercito italiano fa auto-promozione all'interno della scuola!
LA SCUOLA RIPUDIA LA GUERRA
video Guarda anche il nostro precedente post
-------------------------------------------- Giornata mondiale contro il lavoro minorile 12 giugno 2013 Il 12 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale contro il lavoro minorile, quest’anno dedicata al tema del lavoro domestico. Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) il numero totale di minori lavoratori a livello mondiale è di 215 milioni. Di questi, 115 milioni svolgono lavori considerati pericolosi, incluse le forme peggiori di lavoro minorile. Il lavoro domestico dei minori è un fenomeno largamente diffuso e in costante aumento. Almeno 15,5 milioni di bambini — perlopiù femmine — sono vittime di questa forma nascosta di sfruttamento che comporta spesso anche abusi, rischi per la salute e violenze. In questa Giornata l’ILO rivolge un appello alla comunità internazionale per:
Avviare
riforme della normativa e delle politiche dirette all’eliminazione del
lavoro domestico minorile e a stabilire condizioni di lavoro dignitose
e protezione adeguata per i giovani e le giovani lavoratrici di questo
settore che abbiano raggiunto l’età minima di ammissione al lavoro.
Avviare
le procedure di ratifica della Convenzione 189 dell’ILO sul lavoro
dignitoso per i lavoratori e le lavoratrici domestiche, e assicurarne
l’applicazione insieme alle Convenzioni dell’ILO sul lavoro minorile
(n. 182 sulle peggiori forme di lavoro minorile e n. 138 sull’età
minima)
Prendere
misure adeguate per rafforzare il movimento globale contro il lavoro
minorile e costruire le capacità delle organizzazioni sindacali del
settore domestico per affrontare il problema del lavoro minorile.
Leggi tutto dal sito dell'Ilo dove leggere e scaricare numeroso materiale: Giornata mondiale contro il lavoro minorile 2013 video
«Il
lavoro minorile è sia causa che conseguenza della povertà e del disagio
sociale» ha dichiarato Giacomo Guerrera, Presidente dell’UNICEF Italia,
alla vigilia della Giornata contro il lavoro minorile (12 giugno).
«Nei Paesi in via di sviluppo, molti bambini sono costretti a lavorare perché sono orfani o separati dalle famiglie, o perché devono sostenere il reddito familiare. La crisi finanziaria globale ha ulteriormente spinto i minori ad avviarsi precocemente al lavoro, specie verso le forme di lavoro più pericolose. E per le bambine la situazione è ancora più pesante, perché oltre a lavorare, esse devono occuparsi dei lavori domestici e della cura dei fratellini più piccoli, rinunciando alla scuola. Se è vero che la povertà è il seme del problema, bisogna intervenire per spezzare il circolo vizioso povertà-lavoro minorile-ignoranza-povertà» ha concluso Guerrera...Leggi tutto dal sito dell'Unicef: Lavoro minorile, 115 milioni i bambini da liberare Oggi a Roma hanno spiegato che in Italia lavora più di 1 ragazzino su 20 sotto i 16 anni: il 5,2% dei minori fra i 7 e i 15 anni, per un totale di 260 mila ragazzini. I numeri sono dell’Associazione Bruno Trentin eSave the Children. Motivo, le “condizioni familiari” (ovvero la miseria dei genitori), un rapporto con la scuola che non funziona o per far fronte da soli ai loro bisogni. E il dato più penoso è forse questo: 30.000 14-15enni italiani «fanno un lavoro pericoloso per la salute, la sicurezza o l’integrità morale», anche «lavorando di notte o in modo continuativo», con la conseguenza di impedire gli studi, il divertimento, il riposo... I piccoli schiavi d’Italia All'Udienza generale in piazza S. Pietro oggi Papa Francesco:
Oggi
si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale contro il lavoro
minorile, con un riferimento particolare allo sfruttamento dei bambini
nel lavoro domestico: un deprecabile fenomeno in costante aumento,
specialmente nei Paesi poveri. Sono milioni i minori, per lo più
bambine, vittime di questa forma nascosta di sfruttamento che comporta
spesso anche abusi, maltrattamenti e discriminazioni. E' una vera
schiavitù questa!
Auspico
vivamente che la Comunità internazionale possa avviare provvedimenti
ancora più efficaci per affrontare questa autentica piaga. Tutti i
bambini devono poter giocare, studiare, pregare e crescere, nelle
proprie famiglie, e questo in un contesto armonico, di amore e di
serenità. È un loro diritto e un nostro dovere. Tanta gente invece di
farli giocare li fa schiavi: è una piaga questa. Una fanciullezza
serena permette ai bambini di guardare con fiducia verso la vita e il
domani. Guai a chi soffoca in loro lo slancio gioioso della speranza!
video -------------------------------------------- L’appello di don Luigi Ciotti, padre Alex Zanotelli, Umberto Veronesi, Chiara Ingrao, Cecilia Strada, Savino Pezzotta, Roberto Saviano, Riccardo Iacona, Gad Lerner apre una nuova campagna di pressione sui parlamentari coordinata dalla Rete Italiana Disarmo, Sbilanciamoci e Tavola della pace. La campagna “Taglia le ali alle armi” raccoglierà le adesioni dei cittadini, esponenti della società civile e degli Enti Locali. Dopo le dichiarazioni critiche sul progetto in campagna elettorale (provenienti dalla stragrande maggioranza dei gruppi politici), dopo che la campagna “Taglia le ali alle armi” aveva sottolineato l’esistenza in linea di principio di una maggioranza parlamentare per il “NO” al progetto Joint Strike Fighter, sono oggi nove personalità di rilievo nazionale a lanciare un appello che si allinea alle richieste del movimento che si oppone ai caccia F-35. Un appello diffuso in vista della discussione alla Camera dei Deputati di una mozione (sostenuta da 158 deputati SEL, PD e M5S) che chiede la cancellazione della partecipazione italiana al progetto di costruzione ed acquisto dei caccia di quinta generazione... “La Camera voti la cancellazione del programma F-35”, un nuovo appello al Parlamento. --------------------------------------------
Entro la fine del mese si discuterà in Aula la mozione che impegna
l'esecutivo a rivedere la partecipazione italiana al progetto dei
cacciabombardieri di nuova generazione. Anche per sollecitare la Camera
a votarla nasce una petizione che ha già le firme, tra gli altri, di
Umberto Veronesi, Gad Lerner, Alex Zanotelli
Carmine Saviano: F35, appello da don Ciotti a Saviano: "Governo riveda decisione sui caccia" Roberto Saviano spiega perché
ha firmato l'appello contro la spesa in F35, che in un momento di
scarsità di risorse e ingiustizia sociale appare come un'offesa al Paese
Roberto Saviano: F35, un insulto al paese (video) Il Garante per l'Infanzia
e l'adolescenza ha presentato in Senato la Relazione annuale
al Parlamento dell'Autorità Garante Infanzia Adolescenza. il dato che
più di altri ci aiuta ad individuare il fallimento delle politiche
sinora adottate è quello relativo al rischio di povertà ed esclusione
sociale per i bambini e gli adolescenti che vivono in famiglie con tre
o più minorenni: esso è pari al 70% nel Mezzogiorno
REPUBBLICA: Infanzia, la povertà assoluta riguarda 723 mila bambini --------------------------------------------------------------- SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"13 giugno: blogging day #NoSlot
--------------------------------------------------------- Oggi la giornata di mobilitazione web contro la piaga del gioco d'azzardo patologico che, grazie alle slot machine situate un po' ovunque e alle varie opportunità di “gioco” online e nei punti vendita preposti, coinvolge circa 17 milioni d'italiani ----------------------------------------------------- Condividiamo l'iniziativa di vita.it Per saperne di più sulla campagna:
Ribelliamoci alle slot machine ---------------------------------------------------------------
Tredicesimo giorno di scontri.
Le violenze risparmiano le chiese cattoliche situate nelle immediate
vicinanze. I giovani vi entrano con rispetto, pregano e poi tornano a
manifestare. "Quando è capitato che diversi di loro sono entrati in
chiesa per restarvi così da trovare riparo - racconta padre Nicola
Masedu, parroco della cattedrale dello Spirito Santo -, all'invito di
non fare della chiesa un rifugio non hanno obiettato uscendo di nuovo
in strada"
SIR: Piazza Taksim: le proteste viste dalle parrocchie vicine Piazza
Taksim sorvegliata a vista, il centro di Ankara in stato di assedio,
mezzi blindati e centinaia di agenti attorno agli uffici del premier,
il presidente Abdullah Gül che getta acqua sul fuoco e invita al
dialogo mentre Recep Tayyip Erdogan liquida come «gentaglia» il popolo
degli “indignados” di Gezi Park ma riceve nella capitale una
delegazione di figure pubbliche tra cui l’attore Ahmet Mumtaz Taylan,
l’esperta di social media Zehra Oney, e il portavoce della “Piattaforma
Taksim” Betul Tanbay, che a suo dire dovrebbero rappresentare i
manifestanti dopo due settimane di proteste, cinquemila feriti, quattro
morti e un’immagine della Turchia semplicemente a pezzi, sia
nell’opinione pubblica internazionale sia sui mercati.
Giorgio Ferrari: La Turchia «blindata» mette in scena il dialogo A Istanbul è saltato un patto
sociale decennale. Ora la gente reclama i propri diritti, non solo il
benessere. E a guidare il movimento è l'altra metà del cielo.
FAMIGLIA CRISTIANA: Turchia, la protesta è donna Pochi mesi fa è stato celebrato
in sordina il secondo anniversario della “rivoluzione” del 17 febbraio
che ha provocato la caduta del regime di Gheddafi. E poco meno di un
anno fa sono state indette le prime elezioni “libere” in Libia. Oggi,
da come viene trattata la questione libica nei media mainstream, si
potrebbe pensare che il paese sia entrato nella “normalità” e che i
vari episodi di violenza siano effetti collaterali della fase di
transizione verso la democrazia.
In realtà, questa “normalità” è un po’ simile a quella dell’Iraq, che sta durando da 10 anni, dove regna il caos totale e dove si continua a morire nell’indifferenza della “comunità internazionale”. Mostafa El Ayoubi: Libia, quel che resta della "rivoluzione" Dopo
il riconoscimento Unesco a François Hollande, la reazione di un
sacerdote che lavora sul campo, in Niger, e che si stupisce delle
mancate reazioni degli intellettuali e della società civile globale. Un
invito ad non essere complici, neppure passivi, della falsità e
dell’ipocrisia. Col risultato di fare della politica una guerra.
Mauro Armanino: Un premio alla guerra truccata da pace Potrebbero causare
ulteriori tensioni tra Egitto ed Etiopia le dichiarazioni di esponenti
politici egiziani che nel corso di un incontro con il presidente Morsi
– non consapevoli di essere in diretta televisiva – hanno proposto di
adottare azioni militari contro l’Etiopia impegnata nella costruzione
della Grande diga della Rinascita sul Nilo Azzurro, il principale
affluente del fiume Nilo.
NIGRIZIA: Nilo, lite di condominio Egitto-Etiopia Da più di un mese non si
hanno notizie certe sullo stato di salute di Abdelaziz Bouteflika, il
presidente dell’Algeria. Ricoverato il 30 aprile nell’ospedale francese
di Val-de-Grâce per poi essere successivamente trasferito all’Hôpital
militaire des Invalides, di lui non si è saputo più nulla. Ischemia
cerebrale transitoria è la diagnosi ufficiale. Per settimane non sono
state più diffuse né foto, né video, né bollettini medici sulle sue
condizioni. Ciò ha alimentato una ridda di voci e supposizioni.
Enrico Casali: Il mistero di Bouteflika e il futuro dell'Algeria Il presidente in carica dal 1999,
malato da tempo, è ricoverato in un ospedale di Parigi. L’opposizione
ne chiede la destituzione. Ed è partita la lotta di successione, in
vista del voto del 2014. Sempre sotto il controllo dei vertici
dell’esercito.
Laura De Santi: Algeri si prepara al dopo-Bouteflika La Hidalgo a sinistra e la
Morizet a destra: il futuro sindaco di Parigi sarà una donna, per di
più di origini straniere. Due candidate forti.
Paolo Romani: Le donne alla conquista di Parigi ---------------------------------------------------------------
DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE A 50 ANNI DAL CONCILIO VATICANO II HOREB n. 64 - 1/2013TRACCE
DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI "Sono
passati 50 anni dall’inizio del Concilio ecumenico Vaticano II ed è
importante fare memoria, cioè far presente quell’evento per riviverlo,
perché può accadere che, passata la generazione di coloro che vi hanno
partecipato o che hanno vissuto da vicino la svolta epocale da esso
avviata per la vita della Chiesa, la sua memoria venga meno e si
dimentichino gli orientamenti e le prospettive da esso offerti. Il
Vaticano II, infatti, pur essendo in piena continuità con la fede e la
vita della Chiesa è stato certamente un evento che ha risposto con le
sue scelte ad attese importanti presenti nella comunità cristiana e nel
mondo. Il
Vaticano II, dopo duemila anni nel corso dei quali il cristianesimo si
era sostanzialmente identificato con la cultura europea, apriva la
Chiesa a una piena incarnazione nella vita e nella cultura di tutti i
popoli, restituendole un’autentica cattolicità e rendendola veramente
universale: piena continuità con il passato, con la fede apostolica
trasmessaci attraverso le diverse generazioni, e insieme nuovi decisivi
orientamenti nei confronti degli ebrei, dei cristiani non cattolici,
dei credenti delle altre religioni, ma anche all’interno della comunità
cristiana per quanto concerne la liturgia, la centralità della
Scrittura, la collegialità e la sinodalità come forma e stile di
governo, il riconoscimento del valore e della centralità della persona
umana e della sua coscienza. Gli
orientamenti e le decisioni del Concilio Vaticano II, sebbene accolti
abbastanza pacificamente all’interno della comunità ecclesiale,
purtroppo non sono stati conosciuti e meditati a sufficienza, in questi
cinquant’anni nelle varie comunità cristiane. La
riflessione che proponiamo a più voci, nel presente quaderno, vuole
essere l’occasione provvidenziale per riprendere in mano quei documenti
e cercare di recepire, nello “spirito del Concilio”, un’immagine di
Chiesa a noi frati carmelitani più consona: quella “mendicante”, dove è
fondamentale vivere uno stile di vita povero, fraterno, itinerante,
accogliente e di condivisione della vita del popolo. Si tratta di
riattualizzare il sogno di Papa Giovanni di una Chiesa “che si fa
popolo”: «La Chiesa Cattolica – affermava in una omelia del 13
novembre 1960 – non è un museo di archeologia. Essa è l’antica fontana
del villaggio che dà l’acqua alle generazioni di oggi, come la diede a
quelle del passato»...
(EDITORIALE)
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf) E' possibile richiedere
copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it
INCONTRI PER L’ESTATE – 2013
della FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO
INCONTRI PER L’ESTATE – 2013
17-22 LUGLIO
Lettere di Giacomo, Giuda e 1Pietro
con p. Pino Stancari sj *****
"DALLA PARTE DEI POVERI, I VICARI DI CRISTO" il programma degli INCONTRI PER L’ESTATE – 2013 della FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO (pdf) --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"La vita ci è data... Non si è mai soli... Il vero mistero è la vita... Apro la Bibbia... Quel giorno... Barnaba ci richiama... Gesù, che è stato... Sperare in Dio... Il compimento della legge... Prenditi a cuore... Abbiamo imparato... Con la nostra capacità... Dritto al cuore... --------------------------------------------------------------- Sant'Antonio di Padova (video)--------------------------------------------------------------- Le pietre d'inciampo del Vangelo "Non da sangue né da volere di carne,
né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati" (Giovanni 1,13) Gianfranco Ravasi: I figli generati da Dio --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)RUBRICA Un cuore che ascolta - lev shomea' "Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9) Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino
Vangelo: Lc 7,11-17
"Figlio unico di madre vedova".
Nè
il figlio nè la madre dell'episodio narrato da Luca hanno un nome. Con
questo artifizio l'Evangelista vuol dirci che, nei due personaggi,
tutti possiamo identificarci. La madre, che nella simbologia biblica
rappresenta la comunità, la Chiesa diremmo oggi, è vedova, privata
dello sposo, ed il suo unico figlio è morto.
E'
una comunità destinata a scomparire perchè senza lo Sposo - incapace
cioè di generare - e senza figli cioè senza un futuro. Ma è giunto lo
Sposo Vero, l'unico che ha il diritto di prendere in sposa la comunità,
di fecondarla con il Suo Spirito e di darle un futuro...
--------------------------------------- X DOMENICA T. O. (C-2013)
Riflessione di Gianfranco Ravasi
Letture: 1Re 17,17-24
Sal 29 (30)
Gal 1,11-19
Lc 7,11-17
Il
card. Gianfranco Ravasi inizia la sua interessante riflessione
soffermandosi sul tema della Fede, ricordando il canto XXIV del
Paradiso quando Dante viene interrogato da Pietro:
"Eccoci
dunque al dialogo-interrogazione. Esso si apre con la domanda di base,
radicale e fondamentale: «fede che è?» (v. 53), qual è la sua
«quiditate» (v. 66), la sua essenza? La risposta è formulata attraverso
la citazione della definizione offerta dalla Lettera agli Ebrei (11, 1)
che la tradizione riteneva fosse dell’apostolo Paolo, anche se in
realtà questa, che è una sorta di grandiosa omelia, è da assegnare a un
autore e a un orizzonte letterario e teologico differente. «Fede è
sustanza di cose sperate / e argomento delle non parventi» (vv. 64-65):
è la resa puntuale della versione latina della Vulgata che Dante
possiede, Est autem fides sperandarum substantia rerum, argumentum non
apparentium. Questa resa ha i due cardini nelle parole «sustanza»
(nell’originale greco hypòstasis) e «argomento» (élenchos)...
VIDEO --------------------------------------- Desiderare il papato di Enzo Bianchi (la Repubblica, 8 giugno 2013)
“Se
uno aspira all’episcopato, desidera un nobile lavoro”, così scriveva
san Paolo al discepolo Timoteo. Ma allora episcopato significava
esporsi a diffidenze e ostilità da parte della società, mettersi al
servizio di povere comunità emarginate e a volte perseguitate, porre al
proprio orizzonte l’eventualità per nulla remota del martirio. Da tempo
la situazione è profondamente mutata e oggi l’episcopato appare una
carica ricca di privilegi, per cui le parole usate papa Francesco –
“Dio non benedice chi vuole diventare papa!” – possono suonare molto
forti. E forti lo sono, esigenti, come esigente è il vangelo. Papa
Francesco non perde occasione per riaffermare in modo efficace la sua
preoccupazione che nella chiesa prevalga una visione mondana del
potere, un carrierismo e una ricerca di vantaggi e privilegi che mal si
addicono ai discepoli di un Signore condannato dal potere civile e
religioso del suo tempo. Papa Francesco non teme di apparire
controcorrente, di usare parole poco diplomatiche, di forzare i toni
per salvaguardare al ministero episcopale la sua dimensione
fondamentale di servizio reso ai fedeli, a cominciare dai più poveri,
dai piccoli, dagli indifesi.
...
ENZO BIANCHI
Vedi anche il nostro post precedente:
--------------------------------------- Un gesto di affetto, di amicizia e di profonda stima da parte di Papa Francesco: alla vigilia dell'appuntamento di Milano con 10 Piazze per 10 Comandamenti, il Santo Padre ha fatto recapitare al Rinnovamento nello Spirito Santo un video messaggio con cui il Pontefice si fa presente in tutte le Piazze d'Italia impegnate in questo grande evento di evangelizzazione, organizzato dal RnS in collaborazione con il Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, sotto l'egida della CEI. Un
video registrato appositamente a sostegno del progetto 10 Piazze per 10
Comandamenti, su richiesta del presidente Salvatore Martinez. «È un
gesto di enorme fiducia e amicizia che il Papa ha voluto tributare al
Rinnovamento e, per il nostro tramite, al Paese tutto - ha commentato
il Presidente RnS. Un video splendido in cui si sente tutto l'amore e
la considerazione del Santo Padre».
L'iniziativa
è una "prima assoluta": si tratta, infatti, del primo video di Papa
Francesco a sostegno di un evento ecclesiale pubblico. Il video di Papa
Francesco sarà proiettato in anteprima a Milano sabato 8 giugno e a
seguire, nelle prossime date, nelle Piazze di Bari, Genova, Cagliari,
Firenze, Palermo, Bologna, Torino. (fonte: Rinnovamento nello Spirito Santo)
...
Chiediamoci allora: Che senso hanno per noi queste Dieci Parole? Che
cosa dicono al nostro tempo agitato e confuso che sembra voler fare a
meno di Dio?
I
Dieci Comandamenti sono un dono di Dio. La parola "comandamento" non è
di moda; all’uomo d’oggi richiama qualcosa di negativo, la volontà di
qualcuno che impone limiti, che mette ostacoli alla vita. E purtroppo
la storia, anche recente, è segnata da tirannie, da ideologie, da
logiche che hanno imposto e oppresso, che non hanno cercato il bene
dell’uomo, bensì il potere, il successo, il profitto. Ma i Dieci
Comandamenti vengono da un Dio che ci ha creati per amore, da un Dio
che ha stretto un’alleanza con l’umanità, un Dio che vuole solo il bene
dell’uomo. Diamo fiducia a Dio! Fidiamoci di Lui! I Dieci Comandamenti
ci indicano una strada da percorrere, e costituiscono anche una sorta
di "codice etico" per la costruzione di società giuste, a misura
dell’uomo. Quante diseguaglianze nel mondo! Quanta fame di cibo e di
verità! Quante povertà morali e materiali derivano dal rifiuto di Dio e
dal mettere al suo posto tanti idoli! Lasciamoci guidare da queste
Dieci Parole che illuminano e orientano chi cerca pace, giustizia e
dignità...
Leggi il testo integrale del VIDEO
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER L’INIZIATIVA "10 PIAZZE PER 10
COMANDAMENTI" PROMOSSA DAL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO , 08.06.2013
--------------------------------------- «Qui è in gioco qualcosa
che riguarda in profondità l’esperienza umana: nessun uomo in ogni
tempo e luogo può fare a meno del riposo. Questo fatto ci dice che non
siamo onnipotenti». Lo ha detto l’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola,
alla festa in Piazza Duomo alla manifestazione svoltasi sabato sera in
Piazza Duomo a Milano, nell’ambito di “10 Piazze per 10 Comandamenti”,
organizzato dal movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito Santo
(che in Italia conta più di 200 mila aderenti, raggruppati in quasi
duemila gruppi e comunità), in collaborazione con il Pontificio
Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e sotto
l’egida della Cei.
Tre ore di festa e coinvolgimento popolare (aperto da decine di palloncini bianchi liberati nell’aria ancora con la luce del giorno di fronte al Duomo, uno spettacolo sempre emozionante), ma anche una testimonianza di fede e spettacolo, per ritrovare il senso del vivere comune attraverso la riproposizione del Decalogo quale “codice etico” di tutte le legislazioni civili e democratiche. Loris Cantarelli: Liberare la domenica per santificare la festa ---------------------------------------------------------------(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Dall’attenzione per gli ultimi all’unità dei cristiani: con il nuovo Pontefice “è cambiata l’aria” e crescono le attese.
L’analisi del teologo di Bose
Da
quasi cento giorni risuona l’espressione «papa Francesco»,
un’espressione che accende una serenità e a volte anche una gioia in
chi la pronuncia e in chi l’ascolta. Ho la chiara memoria che questo
avveniva già più di cinquant’anni fa quando si evocava papa Giovanni
(semplicemente, senza l’indicazione del numero che lo seguiva).
Va
riconosciuto: nella Chiesa cattolica «è cambiata l’aria», «c’è un nuovo
respiro». Queste sono parole molto significative che si ascoltano dalle
labbra di vescovi, presbiteri e semplici fedeli. Negare il mutamento
che si è verificato sarebbe non voler aderire alla realtà nuova che si
è configurata. Ora, molti temono che affermare il cambiamento, la
novità di questo pontificato possa coincidere con una critica o
addirittura con una contrapposizione rispetto al Papa precedente, ma
questo è dovuto a una «mitologia» persistente nei confronti del papato,
che si vorrebbe segnato da assoluta continuità. La continuità riguarda
in verità la fede professata, ma gli stili, i modi di presiedere e di
essere pastore devono essere diversissimi, perché i doni del Signore
sono diversi tra loro e non solo abbondanti. È tempo che i cattolici
comprendano che il ministero di Pietro assunto dai vescovi di Roma è
nel suo contenuto sempre lo stesso – confermare nella fede i fratelli
ed essere al servizio della comunione tra le Chiese –, mentre la forma
di questo ministero, come è mutata nei venti secoli della vicenda della
Chiesa, così muta ancora, anzi dovrà mutare, se tra le Chiese si
opererà una convergenza ecumenica verso una comunione visibile...
Papa Francesco, facci sognare: un’altra chiesa è possibile
--------------------------------------- IL RUOLO DEL VESCOVO
Pastori, non funzionari
di Alberto Laggia
Il
nuovo stile pastorale introdotto da papa Francesco sta riportando
d'attualità un dibattito a lungo sopito sul modo di concepire la figura
del vescovo nella Chiesa cattolica. Se ne è discusso a un interessante
convegno all'eremo di Fonte Avellana.
«Bisogna
chiamarlo "Sua Eccellenza". Come il prefetto. Ma com'è possibile?
Abbiamo gerarchizzato tutto. Quanto mi piacerebbe salutarlo con un
"Buongiorno, fratello vescovo". Non sarebbe un modo per prendere sul
serio il Vangelo e le parole di Gesù?».
Quella
di padre Alessandro Barban, priore generale dei monaci camaldolesi, non
è una battuta. Riassume in modo felicemente epigrafico la questione
riguardante l'identità del vescovo, del suo ruolo in seno alla comunità
dei credenti, del senso del suo mandato. Vale come presa di posizione
ecclesiologica.
È
una questione seria, quella della figura e dell'autorità episcopale,
per troppo tempo messa in sordina, rimandata o semplicemente rimossa, e
che oggi, in modo prepotente e inaspettato, papa Francesco ha voluto
riaprire. Già dalle sue prime parole s'è capito che il nuovo Pontefice
aveva in mente un'idea di Chiesa più sinodale e meno gerarchica; e con
l'autodefinizione di «Vescovo di Roma», pastore di una diocesi, ha
voluto subito sottolineare lo stretto legame che c'è tra lui e il suo
popolo, tra l'episcopo e la Chiesa locale.
La
riflessione pastorale sulla figura del vescovo, così, rientra
nell'agenda della Chiesa universale (compresa quella italiana, dunque)
e promette novità sul versante della collegialità e della
corresponsabilità, e perfino sulla stesse identità e ruolo del pastore
dentro il cambiamento. Intanto nella quiete claustrale dell'eremo
camaldolese di Fonte Avellana, nel cuore dell'Appennino
umbromarchigiano, il tema è stato messo a fuoco, qualche settimana fa,
per iniziativa della stessa comunità monastica e dell'editore veronese
Gabrielli, che insieme hanno promosso la prima «Agorà tra fede e
laicità», proprio sulla figura del vescovo.
L'occasione
è venuta dalla recente pubblicazione del libro di Giovanni Panettiere,
Non solo vescovi. La gerarchia cattolica e le sfide della Chiesa
(Gabrielli editori): 14 interviste ad altrettanti vescovi italiani,
dalle quali emerge un volto diverso, più feriale, dei pastori; e
soprattutto una varietà di posizioni su tematiche importanti, come ad
esempio il rapporto con i laici, i compiti urgenti dell'episcopo, la
pedofilia dei preti, che poco in genere traspare nei collegi
episcopali...
Leggi tutto: Pastori, non funzionari
La gerarchia cattolica e le sfide della Chiesa, nel racconto dei protagonisti intervistati dal giornalista Panettiere
Parliamo
di un libro che rappresenta una bacchettata sulle dita di noi
giornalisti, eterni semplificatori colpevoli però – ed è questo il
peccato – di credere alle proprie semplificazioni.
E’
“Non solo vescovi”, autore Giovanni Panettiere, un collega non
vaticanista, e che ha pensato di andare a sentire direttamente, dal
Nord al Sud del paese, che cosa i presuli pensavano, in prima persona,
non solo come posizione collettiva della Conferenza Episcopale, su una
quantità di problemi, di Chiesa e non. Ne è venuto fuori un mosaico
molto interessante e vivace, da cui si vede con chiarezza che la comoda
e straabusata distinzione fra “progressisti” e “conservatori”, quando
si parla della Chiesa e dei vescovi, fatti salvi casi estremi, non
corrisponde alla realtà.
Il
libro si orna di una breve prefazione, una ventina di righe, del
cardinale Carlo Maria Martini, scritta nel giugno del 2012...
“Non solo vescovi” di Marco Tosatti --------------------------------------- Ciao, Andrea di Alex Zanotelli
Ho
conosciuto per la prima volta don Gallo solo nel 1985, quando arrivò
una sua telefonata di solidarietà per l’editoriale di Nigrizia: “Il
volto italiano della fame africana”, che aveva scatenato la rabbia dei
grandi politici di allora. Don Gallo mi invitò a Genova a parlare alla
sua comunità. Accettai e ne nacque un’amicizia che è durata una
vita.
Mi
fu molto vicino quando nel 1987 fui silurato dalla direzione di
Nigrizia. E mi fu ancora più vicino quando vissi per 12 anni nei
sotterranei della vita e della storia a Korogocho, baraccopoli di
Nairobi. Ho potuto conoscerlo più profondamente quando andai a Genova
nel 2011, per il 10° anniversario del G8 (don Gallo era stato a fianco
del grande movimento di cittadinanza attiva, venuto a Genova nel 2001
per urlare che un altro mondo è possibile). A Genova fui ospite suo e
della sua simpatica comunità di S. Benedetto del Porto, animata da
quella ‘colonna’ che è Lilly. Raramente nella mia vita mi sono sentito
così a casa in una comunità composta da persone così diverse. Era
questo il carisma straordinario di don Gallo: accogliere tutti. “Se
ciascuno di noi riconosce la sua appartenenza a questa comunità, senza
nessuna distinzione di razza, di religione, di sesso, superando tutte
le discriminazioni – diceva qualche mese fa don Andrea – allora
diventiamo veramente uomini e camminiamo insieme verso l’obiettivo
comune di una civiltà che, grazie all’impegno personale, rendiamo a
misura d’uomo”.
Per
questo, don Gallo ritiene fondamentale la scelta della nonviolenza,
svolta fondamentale dell’umanità, nonviolenza che vuol dire pacifismo
attivo, l’unica strada per vincere.
E
don Gallo aggiungeva: “Il male grida forte e tutti si accorgono della
realtà, ma la speranza in un mondo migliore è ancora più forte e
proprio attraverso l’umano, donando la propria vita”.
Accogliere
l’altro, il diverso, la nonviolenza attiva sono le parole che più
raccolgono il pensiero e la vita di quest’uomo appassionato di Gesù e
del Vangelo...
Ciao, Andrea Vedi anche i nostri post precedenti:
--------------------------------------- “Mosaico di Pace” giugno 2013
POTERE DEI SEGNI
Il carisma della comunicazione di Rosa Serrone
Don
Tonino aveva, tra gli altri, il dono del linguaggio e la capacità di
parlare con immagini e gestualità convincenti e coinvolgenti.
Nel
settembre 1992 don Tonino detta le linee dell’ultimo programma
pastorale (Diari e scritti pastorali, ed Mezzina). Pone “tre
parole–cardine: la comunione come valore, la comunità come versante
visibile della comunione, la comunicazione come strumento di crescita
dell’una e dell’altra”. Scrive “la necessità di raggiungere la gente
che non passa dalla chiesa, comprendendo meglio la forza d’urto
pastorale insita nei mezzi di comunicazione… per gettare con garbo, con
discrezione e con stile, semi d’inquietudine e stimoli di approccio che
si risolvano poi nell’incontro diretto con la Parola”. Aggiunge:
“Rendere accessibile il linguaggio… interrogarsi sui moduli espressivi…
sono tutte espressioni d’amore che la comunità cristiana, dal vescovo
al più piccolo catechista, deve mettere in atto con atteggiamento
critico e con fantasia. La comunicazione è, soprattutto, ministero
della ‘misericordia’”.
È
un’intuizione profetica che oggi salutiamo in papa Francesco. Don
Tonino ha il carisma della comunicazione: la parola fiorita di
immagini, la gestualità convincente, lo sguardo fisso
sull’interlocutore...
Il carisma della comunicazione
--------------------------------------- Giovedì 13 Giugno 2013 alle ore 17.00, a un anno dalla salita in cielo di Chiara è stata celebrata la Santa Messa. a Roma al Santuario del Divino Amore Chiara Corbella ci mostra, ancora oggi, che si può trasformare il dolore in un'opera d'arte, in un capolavoro. (Gigi De Palo)
video (13 Giugno 2013, da papà e mamma)
Cara Chiara, vorrei
averti ancora seduta sulle mie ginocchia come facevi spesso alla fine
del pranzo, quel gesto semplice mi riempiva di gioia mi faceva sentire
che mi volevi bene e che potevo essere per te un punto di appoggio...
La
tua eccezionalità è stata nell’arrivare fino in fondo preoccupandoti
degli altri quando chiunque si sarebbe adagiato nell’autocommiserazione
cercando conforto che tu hai al contrario dato a tutti noi. Al ritorno
dal tuo funerale eravamo orgogliosi di una figlia come te ma anche
felici e questo non è normale, ma è stato normale per noi perché tu ci
hai accompagnato e preparato...
Lettera a Chiara.. Enrico
Petrillo racconta la vita di sua moglie Chiara Corbella, il
13 ottobre a soli 4 mesi dalla sua "salita al cielo", in una
bellissima testimonianza ai giovani della Comunità Gesù Risorto durante
il Corso Giovani 2012 a Fiuggi.
Testimonianza di Enrico e Chiara Corbella Petrillo Ve ne proponiamo un estratto
"Vi racconto Chiara"
video Per saperne di più rivedi i nostri precedenti post:
--------------------------------------- Ad un anno dalla scomparsa, il
ricordo di Chiara Corbella è più vivo che mai. Soprattutto nel cuore
del marito Enrico e della famiglia che vive oggi la sua dipartita con
serenità, perché “era questo ciò che voleva: che non fossimo tristi, ma
gioissimo con lei perché raggiungeva il suo Sposo”.
Lo affermano le cugine Giulia, Elena e Laura che hanno condiviso con ZENIT i loro personali ricordi.
Salvatore Cemuzio: Chiara Corbella, l'esperienza di vivere vicino ad una santa del nostro tempo
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CHIESA E SOCIETA' / |
FRANCESCO |
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