"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°21 del 2013

Aggiornamento della settimana

- dal 18 al 24 maggio 2013 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 31 maggio 2013          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 


LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo




OMELIA 

  di P. Gregorio Battaglia
  di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio viene aggiornata appena disponibile (di norma il sabato sera)



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 








I NOSTRI TEMPI


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  Gli uomini passano...

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UNA LEZIONE DI VITA E CORAGGIO - Non vogliamo dimenticare la strage di Capaci!


UNA LEZIONE DI VITA E CORAGGIO

Il 23 maggio 1992, sull'autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci e a pochi chilometri da Palermo, persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Se non sentiamo che quel tritolo ha ucciso anche noi, allora la memoria diventa solo celebrazioni e retorica. Queste morti graffiano dentro le nostre coscienze e ci costringono a fare di più. Tutti. Il 23 maggio è una lezione di vita e di coraggio, una lezione di cui non conosciamo ancora tutte le verità. In Italia, purtroppo, non c'è una strage di cui si conosca a pieno la verità.

Palermo non dimentica

...

(fonte: LIBERA)

   video


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Giunte al porto le due navi della legalità con 2600 studenti di tutta Italia, cortei e manifestazioni in tutta la città e nei capoluoghi dell'Isola. Dalle 10 nell'aula bunker la commemorazione con rappresentanti del governo, delle istituzioni, Nando Dalla Chiesa e Roberto Saviano. Napolitano: "Ricordo indelebile nella memoria degli italiani".

  Pierluigi Battista: Strage Capaci, 20 mila studenti a Palermo Napolitano: "Ricordo indelebile per gli italiani"

E' stata la musica, anche quella contemporanea, che tanto loro piace, la protagonista delle piazze, delle strade e degli happening delle migliaia di giovani di Palermo e della Sicilia e di quelli che, da tutta Italia e da 19 paesi europei, hanno invaso il capoluogo isolano per il 21/mo anniversario della strage di Capaci.

  Martino Iannone: L'entusiasmo dei giovano contagia la città


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FEDE E
SPIRITUALITA'





DA UNA CHIESA TRIONFANTE

AD UNA CHIESA MENDICANTE

A 50 ANNI DAL CONCILIO VATICANO II

HOREB n. 64 - 1/2013


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

"Sono passati 50 anni dall’inizio del Concilio ecumenico Vaticano II ed è importante fare memoria, cioè far presente quell’evento per riviverlo, perché può accadere che, passata la generazione di coloro che vi hanno partecipato o che hanno vissuto da vicino la svolta epocale da esso avviata per la vita della Chiesa, la sua memoria venga meno e si dimentichino gli orientamenti e le prospettive da esso offerti.
Il Vaticano II, infatti, pur essendo in piena continuità con la fede e la vita della Chiesa è stato certamente un evento che ha risposto con le sue scelte ad attese importanti presenti nella comunità cristiana e nel mondo.
Il Vaticano II, dopo duemila anni nel corso dei quali il cristianesimo si era sostanzialmente identificato con la cultura europea, apriva la Chiesa a una piena incarnazione nella vita e nella cultura di tutti i popoli, restituendole un’autentica cattolicità e rendendola veramente universale: piena continuità con il passato, con la fede apostolica trasmessaci attraverso le diverse generazioni, e insieme nuovi decisivi orientamenti nei confronti degli ebrei, dei cristiani non cattolici, dei credenti delle altre religioni, ma anche all’interno della comunità cristiana per quanto concerne la liturgia, la centralità della Scrittura, la collegialità e la sinodalità come forma e stile di governo, il riconoscimento del valore e della centralità della persona umana e della sua coscienza.
Gli orientamenti e le decisioni del Concilio Vaticano II, sebbene accolti abbastanza pacificamente all’interno della comunità ecclesiale, purtroppo non sono stati conosciuti e meditati a sufficienza, in questi cinquant’anni nelle varie comunità cristiane.
La riflessione che proponiamo a più voci, nel presente quaderno, vuole essere l’occasione provvidenziale per riprendere in mano quei documenti e cercare di recepire, nello “spirito del Concilio”, un’immagine di Chiesa a noi frati carmelitani più consona: quella “mendicante”, dove è fondamentale vivere uno stile di vita povero, fraterno, itinerante, accogliente e di condivisione della vita del popolo. Si tratta di riattualizzare il sogno di Papa Giovanni di una Chiesa “che si fa  popolo”: «La Chiesa Cattolica – affermava in una omelia del 13 novembre 1960 – non è un museo di archeologia. Essa è l’antica fontana del villaggio che dà l’acqua alle generazioni di oggi, come la diede a quelle del passato»...  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)


E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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INCONTRI PER L’ESTATE – 2013
della FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO




FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO

INCONTRI PER L’ESTATE – 2013

  • LECTIO DIVINA 
17-22 LUGLIO

Lettere di Giacomo, Giuda e 1Pietro
con p. Pino Stancari sj


*****

  • SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ
5-10 AGOSTO
"DALLA PARTE DEI POVERI, I VICARI DI CRISTO"


  il programma degli INCONTRI PER L’ESTATE – 2013 della FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO (pdf)



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  L'uomo che si mette a servizio...
  Tu seguimi...
  Le chiacchiere...
  Spirito di Pentecoste...
  La Pentecoste sancì...
  Noi dunque celebriamo...
  La Sapienza...
  Proprio quando...
  La preghiera fa...
  Il Timor di Dio...
  Gesù ci consegna...
  Solo chi sa...
  La pazienza...
  Quando le cose...
  L'occhio che...
  La vera amicizia...
  L'amore vero...
  Finchè non...
  Ero forestiero...



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  Santa Rita da Cascia (video)

 Per chi volesse approfondire:
  Santa Rita - Santuario di Santa Rita da Cascia

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  Beata Vergine Maria Ausiliatrice (video)

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Le pietre d'inciampo del Vangelo

"Guardate le mie mani
e i miei piedi: sono proprio io!
Toccatemi e guardate: 
un fantasma non ha carne e ossa."
(Luca 24,39)



  Gianfranco Ravasi: Un fantasma non ha carne...!



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"Legge e Grazia nel discorso della montagna" di Bruno Forte


Legge e Grazia nel discorso della montagna
di Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto
(Teramo, Giuristi Cattolici, 19 Aprile 2013)

"1. La Legge e la Grazia: a quale delle due spetta il primato in ordine alla salvezza dell’uomo? In che rapporto sono? Per rispondere a queste domande, è bene precisare i due termini, almeno in maniera essenziale. La Legge - in ebraico la “Torah” - è ben più che un codice normativo. Dicono i Maestri ebrei in una sentenza di folgorante intensità: “Chi non ama la Torah più di Dio, non ama Dio”. Il Dio da amare non è nostra creatura o proiezione dei nostri desideri, ma il Dio che viene, che ha parlato nelle Dieci Parole e nei testi tutti che costituiscono la Torah. Abbandonare la Torah è abbandonare Lui, non amarLo, amare se stessi. A sua volta, la Grazia della  fede cristiana ha parimenti a che fare con l’amore, perché è l’amore divino che viene ad abitare il dolore e la morte e redime l’uomo dal di dentro, rendendolo capace di  amare oltre ogni misura di impossibilità o di stanchezza. In questo senso si comprende perché “pieno compimento della Legge è l’amore” (Rm 13,10). Legge e Grazia sono entrambe volti dell’amore divino, che chiede e accende l’amore umano di risposta. Che rapporto c’è dunque fra queste due forme dell’amore che viene dall’alto? Per fare luce sulla questione mi riferisco a un testo, il discorso della montagna (Mt 5-7), di cui il Mahatma Gandhi, ricordando il primo impatto avuto con 
esso, diceva che gli era andato dritto al cuore: “The Sermon on the Mount went  straight to my heart…”. E aggiungeva: “È stato grazie a questo discorso che ho imparato ad amare Gesù”. Questa testimonianza mostra in maniera eloquente come la lettura dei capitoli 5-7del Vangelo di Matteo possa essere decisiva per l’incontro col  Profeta galileo e il suo messaggio, e in particolare per la comprensione del rapporto fra la novità della buona novella della Grazia e la Legge data a Israele. Si potrebbe addirittura dire che la storia delle interpretazioni del discorso della montagna è la storia delle diverse comprensioni del cristianesimo...

  Legge e Grazia nel discorso della montagna (pdf)


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"LA PENTECOSTE, FESTA DIFFICILE" di don Tonino Bello, Vescovo


Carissimi fratelli,
è veramente cosa buona e giusta che il vostro Vescovo a Pentecoste vi dica qualcosa sul dono dello Spirito Santo, sulla novità che egli è capace di introdurre nella nostra vecchiaia, sugli orientamenti che egli è solito provocare nella vita degli uomini.
Se avessi spazio e tempo, vi parlerei dello Spirito Santo come ospite dell’uomo. E mi attarderei sulla riscoperta che nella Chiesa si va facendo di lui. E vi annuncerei le meraviglie che egli opera in tante anime, nelle quali dorme, o freme, o urla, o riposa gemendo.
Oggi, però, voglio parlarvi della Pentecoste come «festa difficile».
Sì la Pentecoste è una festa difficile. Ma non perché lo Spirito Santo, anche per molti battezzati e cresimati, è un illustre sconociuto. E’ difficile, perché provoca l’uomo a liberarsi dai suoi complessi. Tre soprattutto, che a me sembra di poter individuare così...
(tratto da: Opera Omnia, Vol. 5 – Articoli Corrispondenze Lettere Notificazioni, La Pentecoste, festa difficile)

Guarda anche il nostro precedente post:
  • Invocazioni allo Spirito di don Tonino Bello


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PENTECOSTE Ieri - oggi - sempre


Dal Vangelo secondo Giovanni 
14,15-16.23-26

...

Trasportiamoci oggi, con tutto il nostro essere, nel Cenacolo e lasciamoci accendere come lampade dallo Spirito Santo per illuminare l'intera creazione, lasciamoci seminare come terreno arato e fertile, lasciamoci sospingere dalla brezza verso l'oceano dell'amore, lasciamoci condurre ai pascoli della contemplazione orante.
Preghiamo con insistente supplica: Vieni Spirito Consolatore, trasformaci col tuo soffio ricreatore, dilata il nostro cuore, rendi puro il nostro sguardo, splendente il nostro volto; feconda con la tua forza il seme della Parola perché riecheggi sempre nel nostro cuore e nella nostra mente e venga proclamata con coraggio dalle nostre labbra. Amen!
(fonte: Eremo S. Biagio)


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"Solennità di Pentecoste. Il dono che rinnova la faccia della terra" di mons. GianCarlo Bregantini


Fra noi e la vita non ci sono e non ci devono essere argomenti vietati. Il ventilare delle verità invisibili ci permette di addentrarci fiduciosamente nel canale dell’esperienza, anche in quella che ci porta a sbagliare o a scorgere sfumature eterne. Tutto è da vivere. Non risparmiamoci al mistero. A quello che ci sta davanti e a quello che ci arde dentro. Se le cose esistono, esistono per l’uomo. Perché l’uomo arrivi ad amarle, a farsi custode e guida di esse. Davanti alle miserie più scoraggianti, ciò che ci dà coraggio è che abbiamo davanti a noi una porta sempre aperta: quella del cuore di Dio. Oggi è domenica di Pentecoste. Originariamente, la Pentecoste era la “festa della mietitura” durante la quale gli Ebrei si recavano al tempio per offrire le primizie del proprio raccolto. In seguito, diventò la festa del ricordo della consegna delle Tavole della Legge a Mosè sul monte Sinai. Con Gesù invece la discesa dello Spirito consacrò il gruppo dei discepoli in Chiesa. In questo giorno la liturgia ci ricorda in fondo che a Pentecoste Dio santifica la sua Chiesa, e con essa ogni popolo e nazione, diffondendo ai confini della terra i doni dello Spirito Santo che sono armi potenti di luce invincibile. Ed ecco, li elenco per entrare nel significato pieno...
+p.GianCarlo Bregantini, vescovo

  Solennità di Pentecoste. Il dono che rinnova la faccia della terra.


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PENTECOSTE (C-2013) Riflessione di Gianfranco Ravasi


PENTECOSTE (C-2013) 
Riflessione di Gianfranco Ravasi
19  maggio 2013

Letture: 
At 2,1-11; 
Sal 103 (104);
Rm 8,8-17;
Gv 14,15-16.23-26

Il card. Gianfranco Ravasi conclude la sua interessante riflessione ricordando queste parole della poetessa Ada Negri:
"Tu mi cammini a fianco,
Signore. Orma non lascia in terra il Tuo
passo. Non vedo Te: sento e respiro
la Tua presenza in ogni filo d’erba,
in ogni atomo d’aria che mi nutre."

  VIDEO


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PER UNA RILETTURA DEL VATICANO II IN PROSPETTIVA “MENDICANTE” di Egidio Palumbo, ocarm


Pubblicato su “Horeb –Tracce di spiritualità” 64 - n. 1/2013

"Un mese prima dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, il XXI della storia, Papa Giovanni XXIII in un messaggio radiofonico affermava che di fronte alla società globale in evoluzione e di fronte ai paesi sottosviluppati «la Chiesa si presenta quale è e vuol essere, come la Chiesa di tutti, e particolarmente la Chiesa dei poveri». Nel discorso di apertura del Concilio (11 ottobre 1962), lo stesso Papa, soffermandosi sul modo di affrontare le divisioni tra cristiani e gli errori del mondo contemporaneo, affermava che, rispetto al passato, ora la Chiesa «preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore; pensa che si debba andare incontro alle necessità odierne, esponendo più chiaramente il valore del suo insegnamento piuttosto che condannando»... C’è bisogno, allora, di una rilettura e di una recezione del Concilio Vaticano II proprio in prospettiva “mendicante”; una rilettura e una recezione finalizzate ad assimilare lo spirito del Concilio proprio da quel versante – quello dello stile evangelico di povertà vissuto e trasmesso da Cristo – in questi anni caduto nell’oblio e spesso soffocato da atteggiamenti e stili di vita mondani, in particolar modo da parte delle nostre istituzioni ecclesiastiche. La recezione del Concilio è un cammino che interpella ogni chiesa locale e ogni soggetto ecclesiale; e chiede, non soltanto l’applicazione del dettato dei testi conciliari – sarebbe solo un processo giuridico e culturale-intellettuale – ma soprattutto, e più in profondità, la conversione in senso evangelico, ovvero il cambiamento dello stile di vita (identità, mentalità, modelli e atteggiamenti) e delle strutture (istituzioni, opere…), là dove esse nella loro gestione contraddicono l’evangelo e l’evangelizzazione. Dunque c’è bisogno di una ricezione creativa del Concilio..." (Egidio Palumbo)

  PER UNA RILETTURA DEL VATICANO II IN PROSPETTIVA “MENDICANTE”  di Egidio Palumbo  (PDF)


Vedi anche il post relativo ad Horeb:
  DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE A 50 ANNI DAL CONCILIO VATICANO II - HOREB 64 (2013) N. 1


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Il Credo nei mosaici di Monreale - puntata del 19/05/13 -


Programma di TV2000 "Il Credo nei mosaici di Monreale", di Sandro Magister e padre Innocenzo Gargano, monaco camaldolese. In dodici puntate come i dodici apostoli, di mezz'ora ciascuna. 
La trama è il "Credo", l'abc della fede cristiana, con le forme, i colori, la luce di quel capolavoro unico al mondo che sono i mosaici di Monreale.La storica dell'arte Sara Magister ne illustrerà la "lettera" mentre padre Innocenzo ne svelerà lo "spirito", accompagnandoci all'interno stesso del duomo. Un'avventura senza eguali, dai primordi della creazione, all'avvento di Gesù, alla celeste Gerusalemme. Il programma è una produzione Run To Me Film per Tv2000. La cura è di Francesca Romana Pozzonelli. La regia dei filmati realizzati nel Duomo di Monreale è di Davide Gambino per la Run To Me Film; la regia di studio è di Edoardo Pacchiarotti per Tv2000.

"Discese agli inferi, il terzo giorno risuscitò da morte"

La quinta puntata si apre con le immagini della sepoltura di Gesù e si concentra sulla sua discesa e risalita dagli inferi. Lì sconfigge il dominio della morte, infrange i suoi chiavistelli e libera dal luogo delle tenebre Adamo, Eva e tutti i giusti. Il gesto di Gesù è lo stesso di Dio che introduceva per mano i progenitori nel paradiso. Il sepolcro è vuoto e il Risorto appare alla Maddalena, col suo corpo glorioso.

GUARDA LA PUNTATA DEL 19.05.2013

  video

Guarda anche:
  • Il Credo nei mosaici di Monreale - puntata del 21/04/13
  • Il Credo nei mosaici di Monreale - puntata del 28/04/13
  • Il Credo nei mosaici di Monreale - puntata dell'8/05/13
  • Il Credo nei mosaici di Monreale - puntata del 13/05/13


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"Come don Pino Puglisi non più schiavi ma figli!" di Alberto Neglia, ocarm



Sabato prossimo 25 maggio sarà proclamato beato don Pino Puglisi

"... Don Pino Puglisi un uomo libero che non si è lasciato imprigionare dalla paura, dominare dalla paura della mafia,  e animato dallo Spirito Santo è stato un uomo libero desideroso di dare libertà agli altri. ...
Un modello per tutti noi! ..." 

  video

Palermo, preparazione del palco al foro italico
GUARDA il servizio tg3 Sicilia - 20.05.2013

  video

Leggi i nostri post precedenti:
  • LA CHIESA CONTRO LA MAFIA - Il messaggio dei vescovi siciliani per la beatificazioni di Don Puglisi e le iniziative per il XX Anniversario della visita di Giovanni Paolo II ad Agrigento
  • Chi é mafioso non é cristiano! - Don Pino Puglisi sarà beato perchè ucciso "in odio alla fede"!
  • Padri, padroni e padrini - P. Pino Puglisi sarà proclamato beato e martire di Alessandro D'Avenia
  • "Lascia perdere chi ti porta a mala strada" speciale su Rai1 per ricordare don Pino Puglisi
  • "A TESTA ALTA Don Giuseppe Puglisi: storia di un eroe solitario" di Bianca Stancanelli
  • Don Puglisi 19 anni dopo


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Mons. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, eletto Presidente della "Commissione Episcopale per le Migrazioni della CEI"



Nell’ultima Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che si è tenuta a Roma dal 20 al 24 maggio 2013, dedicata all’attenzione per la cura e la formazione degli educatori all’interno della comunità cristiana, mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, è stato nominato Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni (CEMI) e della Fondazione Migrantes.

  il comunicato finale della CEI

Intervista a mons.Francesco Montenegro al termine dell'incontro con Papa Francesco in occasione della visita "ad Limina" in Vaticano  il 20 maggio 2013

  VIDEO

Guarda anche i nostri post precedenti sull'Arcivescovo di Agrigento:
  • Lampedusa - Le parole di mons. Franco Montenegro
  • "Carità è-e Giustizia" - Intervento di mons.Francesco Montenegro
  • Mons.Montenegro:"Se la mafia c'è è anche colpa nostra" - Niente funerale ad boss della mafia
  • "Le feste patronali siano fedeli al Vangelo e all'uomo" di mons. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento
  • Mons. Francesco Montenegro, un vescovo che vive il proprio ministero come "servizio"


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Alle ore 17.45 del 22.05.2013 Don Andrea Gallo è tornato al Padre.
GRAZIE DON GALLO PER LA TUA PASSIONE E LA TUA UMANITA’!!!
Alcune battute: “si fanno ancora chiamare eccellenze…” – “Il popolo grida Santo Romero…” – “Non possiamo dimenticare la Primavera della Chiesa, Il Concilio Vaticano II, La Chiesa povera, la Chiesa che grida contro i potenti…” – “Non solo una Chiesa per i poveri ma una Chiesa povera con i poveri” - “Vogliamo la globalizzazione dei diritti” – “La crisi è stata causata dalla Banca Mondiale…” - “Siete cittadini sovrani…” - “E’ il momento di una rivoluzione culturale, con la nonviolenza attiva…” – “Il cristiano deve denunciare le ingiustizie” – ….

  Una presa di coscienza per essere umani di don Andrea Gallo (VIDEO)


  Io vedo che...

  Sogno una Chiesa...



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Addio a don Gallo il “prete di strada”


Se la Chiesa ufficiale, con l'arcivescovo Angelo Bagnasco (che sabato scorso è andato a visitarlo a San Benedetto al Porto), “parlerà” come da prassi in occasione della cerimonia funebre, quella sul territorio si è espressa subito, individuando proprio nel cuore e nella sensibilità verso gli ultimi mostrata da don Gallo quel filo comune che lo ha sempre tenuto legato all'istituzione anche quando protagonismi o provocazioni parevano portare a possibili strappi...

  "Aveva un cuore da prete"

Il sorriso di don Andrea Gallo è come quel suo sigaro toscano sempre in bocca a fargli compagnia. È contagioso. Irrompe frammenti di parole sacre, quelle che lui ha incarnato nella sua lunga e bella vita. Ho avuto la fortuna di essergli vicino per alcuni lavori editoriali negli ultimi tempi, e proprio in questi giorni parlavamo di De Andrè, il suo amico poeta degli ultimi e dei disperati. Si era commosso proprio quando abbiamo cominciato a riflettere su quella straordinaria canzone-poesia che è “Smisurata preghiera”. Quando parlava di De Andrè si commuoveva sempre, mentre con “Bella Ciao”, la canzone dei partigiani, quella che lui amava cantare nelle osterie e nelle feste di paese, aveva un rapporto più battagliero e ironico. Si sentiva partigiano, non solo da un punto di vista storico. Era un partigiano vero, di parte, e come parte aveva scelto di stare con gli ultimi e i reietti del pianeta.
Lui, ultimo profeta degli sbandati e degli emarginati, non aveva scuse davanti al Vangelo. Gesù parla chiaro, diceva spesso. E la sua Comunità di San Benedetto al Porto ne è l'esempio concreto. Non c'è ultimo della terra che non sia passato per le sue braccia e il suo cuore colmo d'amore: trans, malati di mente, disoccupati, tossicodipendenti, senza tetto, carcerati. La feccia dell'umanità, direbbe qualche benpensante, ma benedetta da Dio. E da don Gallo...

  Don Gallo, l'ultimo profeta

Don Andrea Gallo tra contraddizioni ed eccessi, coerenza e radicalità, un prete che partiva sempre dal basso per ritornaci e ripartire.
Non si comprende la parabola umana e spirituale di don Andrea Gallo se non si cerca di andare più a fondo nella storia religiosa della sua città, Genova. Nel momento del distacco, della fine di una vita quella di don Gallo, consumata tra gli ultimi, i poveri, gli emarginati della società, viene spontaneo chiedersi in quale contesto storico, sociale e religioso il giovane Andrea decise di dedicare la sua vita a Cristo e all’uomo...

  Quel figlio irriverente ma autentico della chiesa genovese

«Gli incontri che mi hanno cambiato la vita»
don Gallo si racconta da Fazio

  video

GUARDA ANCHE I NOSTRI POST PRECEDENTI:
  • DON ANDREA GALLO: AMARE SEMPRE
  • Una presa di coscienza per essere umani di don Andrea Gallo (VIDEO)
  • "La miseria é illegale!...Lottiamo ma con la nonviolenza!" - Intervista a don Andrea Gallo a "Che tempo che fa" del 15.10.11 (VIDEO)


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Lo Speciale di REPUBBLICA

  REPUBBLICA: E' morto don Gallo (video)


Dal giornale di Genova IL SECOLO XIX

  IL SECOLO XIX: Don Gallo, addio al "prete di strada" (testo+video)

  IL SECOLO XIX: Don Gallo, l'abbraccio della Rete

  IL SECOLO XIX: Don Gallo, l'addio degli amici


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CHIESA E SOCIETÀ
interventi ed opinioni


Che gli sgomberi dei campi messi in atto dalle autorità capitoline rappresentino un fallimento del progetto di integrazione dei gruppi rom nel tessuto cittadino, è stato ampiamente denunciato, non solo dagli addetti ai lavori. Che poi queste azioni di forza, unitamente alle reiterate minacce di nuove operazioni, finiscano per danneggiare e vanificare l’azione delle associazioni che quotidianamente lavorano sul campo per la realizzazione di effettive opportunità di integrazione, questo appare invece poco lungimirante, inspiegabile e – viene da chiedersi – viziato da un pregiudizio ideologico drammaticamente radicato a livello istituzionale. Un caso emblematico è quello di Ostia...

  Giampaolo Petrucci:  CARITAS DI OSTIA ALLE AUTORITÀ CAPITOLINE: GLI SGOMBERI NON OFFRONO ALTERNATIVE, NOI SÌ






 FRANCESCO
 


     Angelus/Regina Cæli - 19 maggio 2013, Solennità di Pentecoste

     Omelia - 19 maggio 2013: Santa Messa con i Movimenti Ecclesiali nella Domenica di Pentecoste

     Omelia - 23 maggio 2013: Professione di Fede con i Vescovi della Conferenza Episcopale Italiana


     Udienza - 22 maggio 2013

     Discorso - Ai partecipanti all'Incontro delle Pontificie Opere Missionarie (17 maggio 2013)

     Discorso - Veglia di Pentecoste con i Movimenti, le nuove Comunità, le Associazioni e le Aggregazioni laicali (18 maggio 2013)

     Discorso - Visita alla Casa dell'Accoglienza "Dono di Maria": Incontro con le Missionarie della Carità, con i Poveri assistiti e i Volontari (21 maggio 2013)

     Discorso - Ai partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti (24 maggio 2013)




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   Omelie a Santa Marta:
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Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta: il vero potere è a servizio degli altri. (video)


Papa Francesco: il vero potere è a servizio degli altri
Il vero potere nella Chiesa è il servizio, e Cristo ha insegnato che per noi progredire, andare avanti, significa abbassarci e metterci a servizio degli altri. Lo ha ribadito Papa Francesco nell'omelia della messa del mattino.

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Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta: la cultura dell'incontro. (video)


Papa Francesco: impegniamoci a fare il bene!

Il comandamento che Gesù ci ha dato è di fare il bene. Pertanto non è legittima la violenza in nome della religione. E la redenzione riguarda tutti, non solo chi crede in Gesù. Lo ha detto Papa Francesco nell'omelia della messa del mattino.

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Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta: l'originalità cristiana. (video e testo)


Papa Francesco: l’originalità cristiana non è uniformità
Essere sale per il mondo vuol dire che l'originalità cristiana arricchisce tutte le situazioni in cui ognuno di noi è inserito. E l'annuncio evangelico ci fa uscire da noi stessi. Lo ha sottolineato Papa Francesco nell'omelia della messa del mattino.

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  Il Papa: senza il sale di Gesù siamo insipidi, diventiamo cristiani da museo


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Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta: la saggezza cristiana. (video e testo)


Papa Francesco: sopportare e vincere con l'amore

Sopportare con pazienza e vincere con amore le resistenze interne sono le grazie proprie di un cristiano che chiediamo a Maria Ausiliatrice, di cui oggi si celebra la festa. Lo ha notato Papa Francesco nell'omelia della messa del mattino.

  video

    Papa Francesco: sopportare con pazienza le difficoltà e vincere con amore le oppressioni


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La carità è la carezza della Chiesa... parola di Papa Francesco!


La carità è la carezza della Chiesa... 
parola di Papa Francesco!
Papa Francesco incontra il comitato esecutivo della Caritas internationalis e parla della crisi economica mondiale e a quattro nuovi ambasciatori il Pontefice ricorda che il denaro deve servire e non governare

La carità è la carezza della Chiesa. Lo ha detto Papa Francesco incontrando giovedì 16 maggio, a Santa Marta, il cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, presidente della Caritas internationalis, con il segretario generale Michel Roy e il comitato esecutivo dell’organismo che il Pontefice ha definito «l’istituzione dell’amore della Chiesa». Una istituzione che ha una doppia dimensione: di «azione sociale, nel senso più ampio della parola, e una dimensione mistica, cioè inserita nel cuore della Chiesa»...

  La carezza della Chiesa

... “In caso di guerra o durante una crisi – ha affermato il Santo Padre – bisogna occuparsi dei feriti, aiutare gli ammalati. Ma c'è anche bisogno di sostenerli, di occuparsi del loro sviluppo”.
A qualsiasi costo: anche arrivando a “vendere le chiese per dare da mangiare ai più poveri” ha affermato, richiamando le parole di San Giovanni Crisostomo: “Ti preoccupi di adornare la Chiesa e non il corpo di Cristo che ha fame”. A volte, infatti - ha soggiunto Francesco - “semplicemente bisogna neutralizzare il male”: “C’è fame, bisogna dare da mangiare”; “ci sono dei feriti, vanno curati”.
Quello del Pontefice non è un delirio pauperista, ma l’applicazione pratica dell’amore cristiano che Gesù ci ha insegnato attraverso il Vangelo...

  Papa Francesco "Si vendano le chiese per dare da mangiare ai più poveri"

“Una Chiesa senza la carità non esiste”. Con queste parole Papa Francesco ha accolto ieri mattina in udienza il Comitato esecutivo di Caritas Internationalis, riunito in questi giorni a Roma per la riunione annuale sotto la presidenza del cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga. Il Pontefice ha messo in ampio risalto il lavoro svolto dall’organismo caritativo della Chiesa, in particolare in un momento in cui – ha affermato – la crisi mette in pericolo l’uomo, “carne di Cristo”...

  Il Papa alla Caritas Internationalis: aiutare i poveri, è in pericolo la persona umana


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La prima Pentecoste di Papa Francesco


Piazza San Pietro
Sabato 18 maggio 2013
Veglia di Pentecoste

Per la veglia di Pentecoste Papa Francesco batte ogni record. 
Con le 200mila presenze in piazza San Pietro e via della Conciliazione è stato superato il numero di persone che avevano assistito alla cerimonia di insediamento di Bergoglio stesso, il 19 marzo scorso. Un record che era nell'aria già dalla mattina, quando già di prim'ora il flusso di fedeli in rappresentanza di quasi 150 realtà fatte di movimenti, associazioni, comunità e aggregazioni laicali italiani e stranieri era apparso subito consistente e continuo. Le stime iniziali parlavano di 120mila, al massimo 150mila persone presenti, poi però il dato della sala stampa che indica in 200mila le persone presenti in base ai dati delle forze di polizia. Per poter salutare i tanti fedeli papa Francesco è uscito a bordo della 'jeep' da Piazza San Pietro, quindi dal territorio vaticano, e ha percorso via della Conciliazione benedicendo e salutando le due ali di folla.

  video

Papa Francesco sulla crisi: "La precarietà ha conseguenze funeste"
Servizio di Lucio Brunelli

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Piazza San Pietro
Domenica 19 maggio 2013
Solennità di Pentecoste
S. Messa

Vedi il libretto per la SOLENNITÀ DI PENTECOSTE SANTA MESSA CON I MOVIMENTI ECCLESIALI

Cari fratelli e sorelle,
in questo giorno noi contempliamo e riviviamo nella liturgia l’effusione dello Spirito Santo operata da Cristo risorto sulla sua Chiesa; un evento di grazia che ha riempito il cenacolo di Gerusalemme per espandersi nel mondo intero.
Ma che cosa avvenne in quel giorno così lontano da noi, eppure così vicino da raggiungere l’intimo del nostro cuore? San Luca ci offre la risposta nel brano degli Atti degli Apostoli che abbiamo ascoltato (2,1-11)...
Alla luce di questo brano degli Atti, vorrei riflettere su tre parole legate all’azione dello Spirito: novità, armonia, missione.
  1. La novità ci fa sempre un po’ di paura, perché ci sentiamo più sicuri se abbiamo tutto sotto controllo, se siamo noi a costruire, a programmare, a progettare la nostra vita secondo i nostri schemi, le nostre sicurezze, i nostri gusti. E questo avviene anche con Dio... Ma, in tutta la storia della salvezza, quando Dio si rivela porta novità - Dio porta sempre novità -, trasforma e chiede di fidarsi totalmente di Lui... Non è la novità per la novità, la ricerca del nuovo per superare la noia, come avviene spesso nel nostro tempo. La novità che Dio porta nella nostra vita è ciò che veramente ci realizza, ciò che ci dona la vera gioia, la vera serenità, perché Dio ci ama e vuole solo il nostro bene...
  2. Un secondo pensiero: lo Spirito Santo, apparentemente, sembra creare disordine nella Chiesa, perché porta la diversità dei carismi, dei doni; ma tutto questo invece, sotto la sua azione, è una grande ricchezza, perché lo Spirito Santo è lo Spirito di unità, che non significa uniformità, ma ricondurre il tutto all’armonia. Nella Chiesa l’armonia la fa lo Spirito Santo. Uno dei Padri della Chiesa ha un’espressione che mi piace tanto: lo Spirito Santo “ipse harmonia est”. Lui è proprio l’armonia. Solo Lui può suscitare la diversità, la pluralità, la molteplicità e, nello stesso tempo, operare l’unità... 
  3. L’ultimo punto. I teologi antichi dicevano: l’anima è una specie di barca a vela, lo Spirito Santo è il vento che soffia nella vela per farla andare avanti, gli impulsi e le spinte del vento sono i doni dello Spirito. Senza la sua spinta, senza la sua grazia, noi non andiamo avanti. Lo Spirito Santo ci fa entrare nel mistero del Dio vivente e ci salva dal pericolo di una Chiesa gnostica e di una Chiesa autoreferenziale, chiusa nel suo recinto; ci spinge ad aprire le porte per uscire, per annunciare e testimoniare la vita buona del Vangelo, per comunicare la gioia della fede, dell’incontro con Cristo. Lo Spirito Santo è l’anima della missione. Quanto avvenuto a Gerusalemme quasi duemila anni fa non è un fatto lontano da noi, è un fatto che ci raggiunge, che si fa esperienza viva in ciascuno di noi... E’ lo Spirito Paràclito, il «Consolatore», che dà il coraggio di percorrere le strade del mondo portando il Vangelo! Lo Spirito Santo ci fa vedere l’orizzonte e ci spinge fino alle periferie esistenziali per annunciare la vita di Gesù Cristo...
La liturgia di oggi è una grande preghiera che la Chiesa con Gesù eleva al Padre, perché rinnovi l’effusione dello Spirito Santo. Ciascuno di noi, ogni gruppo, ogni movimento, nell’armonia della Chiesa, si rivolga al Padre per chiedere questo dono. Anche oggi, come al suo nascere, insieme con Maria la Chiesa invoca: «Veni Sancte Spiritus! - Vieni, Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore!». Amen.

  il testo integrale dell'omelia

Regina Coeli

  video

Cari fratelli e sorelle,
sta per concludersi questa festa della fede, iniziata ieri con la Veglia e culminata stamani nell’Eucaristia. Una rinnovata Pentecoste che ha trasformato Piazza San Pietro in un Cenacolo a cielo aperto. Abbiamo rivissuto l’esperienza della Chiesa nascente, concorde in preghiera con Maria, la Madre di Gesù (cfr At 1,14). Anche noi, nella varietà dei carismi, abbiamo sperimentato la bellezza dell’unità, di essere una cosa sola. E questo è opera dello Spirito Santo, che crea sempre nuovamente l’unità nella Chiesa.

  il testo integrale del Regina Coeli

“Una rinnovata Pentecoste che ha trasformato Piazza San Pietro in un Cenacolo a cielo aperto”: con queste parole Papa Francesco ha commentato al Regina Coeli quella che ha definito la “festa della fede”, iniziata ieri con la Veglia e culminata stamani nell’Eucaristia. 
Ascolta il servizio di Radio Vaticana: Piazza San Pietro, un cenacolo a cielo aperto: così Papa Francesco al Regina Coeli parla della Festa della fede con i movimenti ecclesiali

  Tweet del Papa:
Lo Spirito Santo trasforma e rinnova, crea armonia e unità, dona coraggio e gioia per la missione.


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Il Papa, il prete giovane e i cani «religiosi» di mons. Bruno Forte


Il colpo d'occhio dal sagrato era impressionante: la folla riempiva tutta la piazza e si dilatava fino a coprire Via della Conciliazione. Uno dei responsabili vaticani delle comunicazioni mi diceva che questi numeri erano prima da «eventi straordinari», ora sono l'ordinario di ogni udienza generale. A incontrare Papa Francesco mercoledì scorso, come pellegrini nell'anno della fede, c'erano con me circa diecimila fedeli dell'Arcidiocesi affidatami: un numero altissimo, cresciuto in pochi giorni da quando si era passati alla concretizzazione dell'iniziativa in programma da mesi. L'arrivo del Vescovo di Roma, in piedi sulla jeep bianca, e il suo lungo giro fra i vari settori di Piazza San Pietro, hanno suscitato un'indescrivibile entusiasmo. Si percepiva una profonda corrente di amore fra il Papa e i pellegrini, tutti desiderosi di un contatto personale, fosse anche solo di uno sguardo o di un gesto, come quello tenerissimo di asciugare a distanza con un movimento della mano le lacrime di un bambino che piangeva in braccio alla mamma. Poi, la catechesi nello stile di questo Papa, semplice e profonda, con battute improvvisate che rendevano la folla particolarmente partecipe...
Provo a individuare tre ragioni, che mi sembra possano far pensare in particolare quanti sono chiamati a comunicare a vasto raggio con gli altri, dagli operatori dei "media" ai politici, fino a coloro che vogliono servire la causa dell'annuncio del Vangelo agli uomini.
La prima delle ragioni del "successo" mediatico di Papa Francesco mi sembra risieda nella sua autenticità...
Una seconda ragione del fascino che Papa Francesco esercita sui cuori è il suo linguaggio: egli parla con chiarezza e semplicità, trasmettendo contenuti profondi e centrali per la fede e la vita...
Infine, colpisce la grande umanità del Papa: egli sa farsi vicino, sa condividere il dolore e la gioia, il pianto e il sorriso...

  Il Papa, il prete giovane e i cani «religiosi» di Bruno Forte


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Papa Francesco ai vescovi siciliani ripete: "Abbiate l'odore delle vostre pecore"


C’era una presenza in più nella visita ad Limina dei vescovi di Sicilia. È il volto ormai glorioso, dopo il martirio, di don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia, beatificato il 25 maggio e che idealmente ha accompagnato i presuli dell’Isola in questo importante momento della vita ecclesiale. «La nostra gioia di poter incontrare il Papa – ha affermato il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo e presidente della Conferenza episcopale di Sicilia – è ancora più piena perché la visita è avvenuta alla vigilia della beatificazione di Puglisi. Per noi è un grande dono che la Chiesa lo abbia riconosciuto martire in odium fidei».
“Dare una testimonianza più chiara ed evangelica per contrastare la mentalità malavitosa diffusa in Sicilia”. È l'esortazione di Papa Francesco ai vescovi siciliani incontrati in due turni lunedì 20 maggio scorso in Vaticano...

  I VESCOVI DI SICILIA IN VATICANO

Papa Francesco ai vescovi siciliani ripete: "Abbiate l'odore delle vostre pecore"
Guarda il servizio del TG3 Sicilia

  video

Le posso dire che ho un cuore veramente pieno di gioia, perché è stato un incontro molto arricchente. Il Papa ci ha ascoltato con tanta attenzione. Ognuno di noi ha riferito riguardo alle proprie diocesi. Questo incontro comunitario ci ha aiutato proprio a costruire un discorso d’insieme, a mostrare un’immagine della nostra Sicilia più reale, più obiettiva, proprio perché ognuno ha messo la sua parte. Il Papa ci ha raccomandato di stare molto vicini alla nostra gente. Ha ripetuto quella frase: “Abbiate l’odore delle vostre pecore”… Abbiamo detto che alcuni di noi stanno compiendo la visita pastorale e lui ci ha raccomandato proprio questa vicinanza. Ci ha posto anche delle domande sulla famiglia: come vive, quale problematiche ci sono e quali difficoltà sta affrontando. Ovviamente noi abbiamo riferito quella che è la situazione della famiglia nella nostra Sicilia: ancora resiste, ma ovviamente le nuove difficoltà si vanno evidenziando...

  Il Papa ai vescovi siciliani ripete: "Abbiate l'odore delle vostre pecore"

  video



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Papa Francesco all'udienza generale: "Ognuno deve essere evangelizzatore, soprattutto con la vita!"


UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro
Mercoledì, 22 maggio 2013

Papa Francesco sottolinea l’importanza della testimonianza in una Chiesa che evangelizza.

Nuovo appello del Papa alla comune responsabilità di tutti i credenti per superare quel clima di divisione, di incapacità di comprendersi, di rivalità, di invidie e di egoismi che rendono in nostro tempo simile a quello dell’antica Babele. È necessario perciò ripartire da una «lingua nuova» ha detto in sostanza Papa Francesco, mercoledì 22 maggio durante l’udienza generale in Piazza san Pietro; una lingua che sia capace di portare ovunque nel mondo parole di riconciliazione, di perdono, di pace, di unità, di amore. È la lingua dello Spirito Santo dalla quale, dal giorno della Pentecoste, «si sprigionano sempre nuove energie di missione, nuove vie in cui annunciare il messaggio di salvezza» e un coraggio nuovo per evangelizzare...

  La lingua della riconciliazione

  il testo integrale dell'UDIENZA GENERALE del 22 maggio

  video



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Per un paio di giorni, sulla scena mediatica – Tv, carta stampata e Internet – è tornato alla ribalta il diavolo. O meglio un presunto «esorcismo» che sarebbe stato compiuto da Papa Francesco, su un giovane sofferente e a quanto pare «disturbato» da presenze demoniache.

  Andrea Tornielli:  Exorcismus

Senza la carità, la Chiesa “non esiste”: nel giorno in cui ha preso di petto la “tirannia invisibile” del mercato senza controllo, papa Francesco ha incontrato anche i vertici della Caritas Internationalis, l'organismo in Vaticano che raccoglie e coordina le organizzazioni caritative della Chiesa cattolica in tutto il mondo.

  Alessandro Speciale:   “Per aiutare i poveri, si potrebbero persino vendere le chiese”

Molti si sono chiesti se l’attuale papa Francesco, dal momento che proviene dall’America Latina, sia un seguace della teologia della liberazione. Questa domanda è irrilevante. Ciò che conta non è la teologia della liberazione, ma la effettiva liberazione degli oppressi, dei poveri e di coloro che soffrono l’ingiustizia. E questo è chiaramente innegabile.

  Leonardo Boff:   Papa Francesco e la teologia della liberazione

«È un’attività ignobile, una vergogna per le nostre società che si dicono civilizzate», ha detto Francesco, «sfruttatori e clienti dovrebbero fare un esame di coscienza»
   Annachiara Valle:  Il Papa: no alla tratta delle persone

Francesco ha tracciato l'identikit del buon vescovo. Ora tocca alla Chiesa italiana interrogarsi su che cosa significhi la novità del pontificato

  Andrea Tornielli:  La scossa del Papa alla Cei

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  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm