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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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Speciale
Pagina in continuo aggiornamento
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Benedetto XVI
rinuncia al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
È
trascorsa più di una settimana dall'annuncio che ha sconvolto, anche in
termini positivi, la vita della Chiesa cattolica e determinato una
nuova fase nella sua storia. Commenti, analisi, ringraziamenti e
tristezza, apprensione e speranze. Non è stato un caso che fosse
proprio nella settimana che apriva la Quaresima, il tempo delle rinunce
e della preghiera, che Benedetto XVI ha dato l'annuncio.
Tutti
hanno commentato la decisione di Benedetto XVI, dagli illustri studiosi
di teologia e diritto canonico ai vaticanisti, dai commentatori laici
ai cristiani semplici ma dal cuore addolorato per una improvvisa, sia
pure preparata, ammissione di caducità umana. Un'esperienza che ha
esaltato il ruolo Trinitario di un Dio che guida la chiesa oltre le
povere opere di un uomo, anche quando lo chiamano, consideriamo e
affettuosamente amiamo come Santo Padre.
Dopo
giorni di omelie, scritti, tweet, post, documentari e speciali su ogni
supporto mediatico ora il silenzio. Ovvero il rispetto per chi ha
annunciato di volerlo e di aver "scelto di essere nascosto al mondo".
Una lezione che dovrebbe fare pensare ciascuno di noi, sempre a caccia
di una luce che possa gratificare il nostro ego...
Il silenzio dopo l'oceano di parole di Luca Rolandi
Si
sente dire in giro, anche da qualcuno nelle parrocchie, tra i fedeli:
"Ma il Papa non doveva, non poteva. Non si scende dalla croce".
È
forse il commento più avvilente, specie se fatto da credenti. Il Papa
non sta scendendo dalla croce: ci sta salendo. Sta facendo l'esperienza
dell'abbassamento, della spogliazione di sé. L'esperienza più radicale
di abbandono nelle braccia del Signore.
Chissà
quale tumulto di emozioni e di pensieri nella sua anima. Poi la scelta.
Una scelta nata dalla preghiera, dall'ascolto di Dio, dal confronto con
lui.
Si
dice: il Papa stava scrivendo un'enciclica sulla fede, ma non l'avremo.
Non è vero. L'enciclica sulla fede l'ha scritta: sta in questa sua
sofferta decisione di farsi da parte agli occhi del mondo per mettersi
sotto uno sguardo che conta infinitamente di più. È un'enciclica
silenziosa, ma non meno efficace. E, non a caso, come sempre sono i più
semplici a comprenderla.
Mentre
i dotti fanno scorrere fiumi di parole per indagare le ragioni occulte
delle dimissioni, gli umili hanno già capito: il Papa sta facendo
l'esperienza di Gesù nell'orto dei Getsemani: "Ora l'anima mia è
turbata". E dal turbamento nasce l'abbandono nelle braccia del Padre.
Si potrebbe dire, e tutti lo diciamo prima o dopo, "salvami da
quest'ora". Ma la fede sta nell'abbandono, nello spogliarsi di sé.
L'enciclica
silenziosa di Benedetto ci parla della vita debole, della vita turbata.
Ci parla di quella vita che normalmente non vogliamo vedere...
L'enciclica non scritta di papa Benedetto di Aldo Maria Valli
Vedi i nostri precedenti post:
- BENEDETTO XVI SI DIMETTE!
- Dimissioni di Papa Benedetto XVI - Reazioni e commenti / 1 - Sodano - Bettazzi - Mancuso - Georg Ratzinger -
- Dimissioni di Papa Benedetto XVI - Reazioni e commenti / 2 - Bregantini - Forte - Ciotti - Bianchi
- Dimissioni di Papa Benedetto XVI - Caro Papa... di Alessandro D’Avenia
- Dimissioni di Papa Benedetto XVI - "La Quaresima di Benedetto e del Conclave" di Giorgio Bernardelli
- Dimissioni di Papa Benedetto XVI - Reazioni e commenti / 3 - Vian - Messori - Massimo - Monaco - Corradi
- Dimissioni di Papa Benedetto XVI - Reazioni e commenti / 4 - Brambilla - Bettazzi - Zollisch - Moraglia - Nosiglia
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La mistica della Croce e la mistica del servizio
di mons. Bruno Forte Arcivescovo di Chieti-Vasto
Il
paragone fra le scelte compiute da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI
davanti al venir meno delle loro forze fisiche, è stato avanzato da più
parti, talvolta soltanto per immaginare una contrapposizione e
ipotizzare retroterra inquietanti. In realtà, l’accostamento fra i due
Papi, figure dall’evidente diversità e dalla non meno profonda
sintonia, può risultare particolarmente fecondo nell’aiutare a
comprendere ciò che sta avvenendo al vertice della Chiesa cattolica e
il suo possibile significato per il prossimo futuro.
La chiave
di lettura più adeguata per interpretare il modo di porsi davanti alla
malattia, alla sofferenza e alla morte del Papa polacco, è la mistica
slava della Croce. . Avendo avuto il singolare privilegio di predicare
a Giovanni Paolo II gli ultimi esercizi spirituali cui egli abbia
potuto partecipare, ho avuto anche modo di ascoltare dalle sue labbra
parole che restano scolpite nella mia memoria e nel cuore: “Il Papa
deve soffrire per la Chiesa”. Ciò che mi colpì fu l’intensità con cui
le diceva, in particolare la forza posta su quel “deve”...
Benedetto
XVI si muove in un diverso orizzonte culturale e simbolico, quello
della mistica occidentale del servizio. Egli è l’uomo che sa di dover
dare gratuitamente quanto ha gratuitamente ricevuto. E sa che questo
dare senza ritorno è il servizio cui è stato chiamato, tanto come
pensatore della fede, quanto come pastore e apostolo, posto dal Signore
a lavorare nella Sua vigna, umile operaio impegnato a spendere tutti i
doni d’intelligenza e di fede, ricevuti da Dio, a favore della causa di
Dio in questo mondo.
Anche questo servizio non è che una “imitatio Christi”...
"La mistica della Croce e la mistica del servizio" di Bruno Forte (pdf)
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IL LASCITO DEL CARDINALE PER UN CAMBIAMENTO RADICALE DELLA CHIESA
...
Le critiche espresse dal cardinale nel suo ultimo colloquio erano come
un testamento, scritto per amore. Con fermezza poneva alcune persone al
centro: i poveri, coloro che ricercano la fede, le donne e gli
stranieri. A loro si era dedicato con tutte le forze per l'intera vita.
Non a caso le sue richieste hanno preso il nome di «Agenda Martini» per
il conclave... Cosa dice l'«Agenda Martini» a proposito del profilo del nuovo Papa? Deve
essere un ottimista come Giovanni XXIII: non difendere ciò che è
antiquato, ma aprire le porte della Chiesa al nuovo. Deve avere molta
comprensione umana e fiducia nel futuro. Deve
avere amore come Paolo VI. Forse aveva un eccessivo timore delle
possibilità offerte dalla tecnologia, dalla medicina e dalla libertà
sociale, ma era una preoccupazione per l'uomo, come amava sottolineare
il cardinal Martini quando criticava l'Enciclica Humanae Vitae. Lo
poteva testimoniare egli stesso, poiché Paolo VI lo invitava spesso
come un amico, a discutere di questioni bibliche. Deve
essere deciso come Giovanni Paolo II. Il cardinal Martini raccontava
che il Papa polacco aveva nominato lui, originario di Torino,
arcivescovo di Milano, senza ascoltare le obiezioni. Aveva deciso e
basta. Con la sua forza riusciva a muovere molte cose in Vaticano e
nella politica ecclesiastica. Una forza che ha fatto addirittura
crollare la cortina di ferro.
Martini voleva dire al Papa: servono giovani, poveri e donne
Intervista con il sudafricano Fox Napier uno dei favoriti Non
credo che sarà un conclave rapido come quello del 2005. Chiunque verrà
eletto, ha la strada indicata e cioè dovrà completare la purificazione
della Chiesa avviata da Benedetto XVI. Nella Cappella Sistina, il senso
dell’universalità prevale sulle logiche regionalistiche e sui blocchi
geografici di appartenenza». Il
71enne sudafricano Wilfried Fox Napier, porporato francescano, è in
cima a tutte le lista dei papabili e i bookmaker inglesi scommettono
che il «Papa nero» sarà lui (o il curiale ghanese Peter Turkson).
Arcivescovo di Durban dal ’92, cardinale dal 2001, è stato nominato da
Joseph Ratzinger presidente del Sinodo sull’Africa e membro di quattro
dicasteri vaticani. «Da questa
profonda crisi possiamo uscirne con una forte rinascita spirituale,
come avvenne ai tempi in cui San Francesco attuò la sua riforma
morale». Appena sente l’ipotesi di una sua elezione ride e stempera la
tensione con una battuta: «Comincerei come Benedetto ha terminato. Con
la rinuncia». Poi il tono torna serio: «È già gravosa la responsabilità
di partecipare al conclave, sull’esito non ha senso esprimersi. Sarà
ciò che Dio vuole».
"Il successore dovrà completare la purificazione della Chiesa"
...
È questo il testimone che il Papa uscente consegna a voi, al suo
successore e a tutti noi cristiani, chiamati a proseguire con i nostri
diversi carismi sulla strada - certo, non facile - di una reale
collegialità e trasparenza, di una maggiore sinodalità per un camminare
insieme che ci veda coinvolti nelle scelte, nel quadro di un
cristianesimo globale in cui i cristiani del sud del mondo sono ormai
più (e più vivi) di quelli dei paesi tradizionalmente cristianizzati e
in cui le donne chiedono giustamente a gran voce di essere finalmente
protagoniste a pieno titolo. E chiamati ad annunciare con coraggio che
il messaggio evangelico sarà realmente vivibile anche in futuro: perché
il Dio di Gesù non è solo alleato dell’uomo in genere, ma anche
dell’uomo postmoderno, che ha scoperto come valori irrinunciabili la
ragione critica e la libertà di coscienza. Quella stessa cui si è
richiamato Benedetto XVI per spiegare il valore autentico della sua
scelta.
Una bussola per la chiesa di domani di Brunetto Salvarani
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Il 28 di
febbraio, alle ore 20, Benedetto XVI non sarà più Papa, la Santa Sede
sarà cioè vacante, anche se Joseph Ratzinger sarà ancora vivo.
Questo
evento è sostanzialmente un unicum nella storia bimillenaria della
Chiesa, in quanto gli antichissimi e rarissimi precedenti non sono
comparabili a questo evento mediatico mondiale del 2013.
Punto finale e nuovo inizio
Gli
effetti di queste dimissioni saranno immensi e duraturi nei prossimi
decenni, anche se da più parti si tenta invano di normalizzare una
situazione evidentemente eccezionale, e di sminuirne la portata storica.
Paradossalmente
proprio questo Papa, che tanto ha insistito sulla necessità di ribadire
la “continuità” nella storia della Chiesa, ha compiuto uno dei gesti di
più radicale discontinuità che potessimo immaginare, un gesto che sarà
ricordato come una rottura senza precedenti, una cesura epocale, un
punto finale e un nuovo inizio.
Questo
gesto si pone d’altronde nel novero dei grandi momenti di assoluta
novità che segnano la storia della Chiesa dalla seconda metà del XX
secolo in poi...
UN PAPA SI DIMETTE PERCHÉ LA CHIESA SI CONVERTA di Marco Guzzi
Leggi anche i nostri post precedenti (nel post i link a quelli precedenti):
- Dimissioni di Papa Benedetto XVI - "Il silenzio dopo
l'oceano di parole" di Luca Rolandi - "L'enciclica non scritta di papa
Benedetto" di Aldo Maria Valli
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Piazza San Pietro
Mercoledì, 27 febbraio 2013
Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato!
Distinte Autorità!
Cari fratelli e sorelle!
Vi ringrazio di essere venuti così numerosi a questa mia ultima Udienza generale.
Grazie
di cuore! Sono veramente commosso! E vedo la Chiesa viva! E penso che
dobbiamo anche dire un grazie al Creatore per il tempo bello che ci
dona adesso ancora nell’inverno.
Come
l’apostolo Paolo nel testo biblico che abbiamo ascoltato, anch’io sento
nel mio cuore di dover soprattutto ringraziare Dio, che guida e fa
crescere la Chiesa, che semina la sua Parola e così alimenta la fede
nel suo Popolo. In questo momento il mio animo si allarga ed abbraccia
tutta la Chiesa sparsa nel mondo; e rendo grazie a Dio per le «notizie»
che in questi anni del ministero petrino ho potuto ricevere circa la
fede nel Signore Gesù Cristo, e della carità che circola realmente nel
Corpo della Chiesa e lo fa vivere nell’amore, e della speranza che ci
apre e ci orienta verso la vita in pienezza, verso la patria del Cielo.
Sento
di portare tutti nella preghiera, in un presente che è quello di Dio,
dove raccolgo ogni incontro, ogni viaggio, ogni visita pastorale. Tutto
e tutti raccolgo nella preghiera per affidarli al Signore: perché
abbiamo piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e
intelligenza spirituale, e perché possiamo comportarci in maniera degna
di Lui, del suo amore, portando frutto in ogni opera buona (cfr Col
1,9-10)...
il testo integrale dell'ultima Udienza di Benedetto XVI
video
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SALUTO DI CONGEDO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI AGLI EM.MI SIGNORI CARDINALI PRESENTI IN ROMA
Sala Clementina Giovedì, 28 febbraio 2013
Venerati e cari Fratelli!
Con
grande gioia vi accolgo e porgo a ciascuno di voi il mio più cordiale
saluto. Ringrazio il Cardinale Angelo Sodano che, come sempre, ha
saputo farsi interprete dei sentimenti dell’intero Collegio: Cor ad cor
loquitur. Grazie Eminenza di cuore. E vorrei dire – riprendendo il
riferimento all’esperienza dei discepoli di Emmaus – che anche per me è
stata una gioia camminare con voi in questi anni, nella luce della
presenza del Signore risorto.
Come
ho detto ieri davanti alle migliaia di fedeli che riempivano Piazza San
Pietro, la vostra vicinanza e il vostro consiglio mi sono stati di
grande aiuto nel mio ministero. In questi otto anni, abbiamo vissuto
con fede momenti bellissimi di luce radiosa nel cammino della Chiesa,
assieme a momenti in cui qualche nube si è addensata nel cielo. Abbiamo
cercato di servire Cristo e la sua Chiesa con amore profondo e totale,
che è l’anima del nostro ministero. Abbiamo donato speranza, quella che
ci viene da Cristo, che solo può illuminare il cammino. Insieme
possiamo ringraziare il Signore che ci ha fatti crescere nella
comunione, e insieme pregarlo di aiutarvi a crescere ancora in questa
unità profonda, così che il Collegio dei Cardinali sia come
un’orchestra, dove le diversità – espressione della Chiesa universale –
concorrano sempre alla superiore e concorde armonia.
Vorrei
lasciarvi un pensiero semplice, che mi sta molto a cuore: un pensiero
sulla Chiesa, sul suo mistero, che costituisce per tutti noi - possiamo
dire - la ragione e la passione della vita...
il testo integrale del saluto di Benedetto XVI al Collegio cardinalizio
video
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C’era
bisogno di questo testamento. Se il cuore di molti cattolici era stato
profondamente scosso dall’improvvisa rinuncia di Benedetto XVI al
ministero petrino, le sue parole nell’ultima udienza pubblica in piazza
San Pietro hanno illuminato maggiormente quella decisione.
Significativa è stata la scelta del brano della Lettera ai cristiani di
Colossi in cui l’apostolo Paolo rende grazie a Dio per la testimonianza
offerta da quella comunità: una scelta operata dal papa per poter
esprimere, sulla falsariga delle parole apostoliche, il suo
ringraziamento al Signore e alla Chiesa per la sua fede e la sua carità.
Questo
discorso rivela bene il cuore di Benedetto XVI: otto anni fa ha
accettato con vera obbedienza di diventare papa, ponendo al Signore una
domanda: «Perché mi chiedi questo?». A settantotto anni, era
consapevole della propria vecchiaia, di non aver fatto nulla per essere
eletto, di dover «fare un mestiere» duro e faticoso. Fu chiamato a
guidare una nave in mare agitato – un mare a tratti anche in tempesta –
e diretta verso una meta con i venti contrari. Oggi, con la sua fede,
confessa di non essersi mai sentito solo, neanche quando il Signore
sembrava dormire e alcuni barcaioli non aiutavano a tenere la rotta ma
facevano confusione.
Così Benedetto ha rivelato il suo cuore di Enzo Bianchi
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È una giornata epocale quella di oggi (ndr 28/2/2013) che vede papa
Benedetto XVI lasciare il pontificato, facendo di San Pietro una sede
vacante. Lo è per me come per tutti i credenti, per quanti vivono la
Chiesa con profonda ispirazione, per chi concilia la Chiesa come
mistero con la Chiesa rivelatrice al mondo della buona notizia del
Vangelo, della fratellanza umana, del Gesù morto e risorto, e rilegge
la Chiesa con gli occhi della fede. È una grande testimonianza
evangelica la scelta di Benedetto XVI che ci ha consegnato una
dimensione umana del servizio e del ministero, della fragilità.
Forse,
in questa giornata epocale, ha senso rileggere le parole dell’ultima
intervista del cardinal Martini, spesso usate mediaticamente in chiave
polemica...
Nel giorno di Benedetto di don Virginio Colmegna
La riflessione di don Viginio Colmegna sulla scelta di Papa Ratzinger all'indomani della notizia.
video
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SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
"Grazie
per il vostro amore e il vostro sostegno. Possiate sperimentare sempre
la gioia di mettere Cristo al centro della vostra vita." (Benedetto XVI - l'ultimo tweet - 28.02.2013 ore 17.00)
"Perché
tutto questo coraggio il Papa non l'ha usato per cambiare la Curia? ...
perché non ha cambiato quelle persone che l'hanno fatto penare? ... un
Papa che lascia non è un momento di festa è un momento di dolore ...
siamo alla ricerca della ragione ultima di questa scelta" (Dino Boffo - Direttore TV2000 - in diretta TV alle ore 18.00 del 28.02.2013)
Il Signore mi chiama...
Tutto e tutti raccolgo nella preghiera...
Ho sempre saputo...
Vorrei invitare tutti...
Amare la Chiesa significa...
Nel nostro cuore...
La Chiesa vive...
Prima di salutarvi personalmente...
Non sono più Pontefice...
Non sono un adulatore...
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Si dimette e chiede scusa il cardinale O'Brien
Lascia la carica di arcivescovo dopo le accuse di «comportamenti inappropriati». La nota: «mi scuso con chi ho offeso»
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E’ stata pubblicata oggi
l'attesa Lettera apostolica in forma di Motu proprio "Normas nonnullas"
su alcune modifiche alle norme relative all’elezione del Papa, ecco il
testo integrale
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La pagina della Santa Sede con Notizie, interviste e approfondimenti sugli ultimi giorni del Pontificato di Benedetto XVI
Gli ultimi giorni del Pontificato di Papa Benedetto XVI
... Il primo
pensiero che mi è balenato nella testa quando ho appreso della storica
scelta del Papa è stato che molti lo avrebbero rivalutato. Il secondo
che Benedetto XVI aveva intuito che alla Chiesa serviva una scossa, un
atto inedito e coraggioso che costringesse i credenti a rimettersi in
discussione...
È
un bel paradosso, che il Papa dell'anti-relativismo sia finito per
«relativizzare» uno degli aspetti che parevano più assoluti nel
cristianesimo: il papato, appunto.
...
È la riprova che le categorie di "progressista" e "conservatore"
valgono poco quando si parla di pontefici e, più in generale, di
rappresentanti della gerarchia cattolica. La lettura, per forza di
cose, deve sempre essere più complessa. Ma è anche la riprova del fatto
che questo Papa e questo pontificato andranno analizzati con attenzione
per capirne il ruolo e la portata...
Aldo Maria Valli: Un Papa che ci sfida sull'idea del potere
In
un giorno senza precedenti per la storia della Chiesa, Aleteia
(aleteia.org) presenta il social event "La rinuncia di Benedetto XVI",
in live streaming, alle ore 21 di giovedì 28 febbraio. L'evento è realizzato in collaborazione con Vatican Insider (vaticaninsider.lastampa.it) e con Telepace (telepace.it). Obiettivo dell'iniziativa è rispondere alle tante domande che la rinuncia di Benedetto XVI suscita negli utenti della rete. Esponenti
autorevoli del mondo cattolico incontrano su Aleteia i blogger in
diretta streaming, tramite il servizio di Google Plus Hangout.
La rinuncia di Benedetto XVI (video)
Non
riesco ad appassionarmi alle questioni relative alle dimissioni di Papa
Ratzinger. Pur capendo che è certamente un evento storico, non riesco a
percepire le ricadute che questo può avere sulla vita quotidiana di
deboli e dereletti in tutto il mondo.
Mi pare che nell’ultima cena di Giovanni sia chi sta più in alto a
lavare i piedi a chi sta sotto. La mia impressione, parlando con gente
comune nelle parrocchie e ascoltando i vari commenti dei credenti
praticanti, è che stiano tutti a guardare in alto e a preoccuparci per
un uomo che si ritira in un isolamento che se non è dorato poco ci
manca...
PAX CHRISTI: Waiting for the Holy Spirit
Il
commiato dai cardinali e il trasferimento in elicottero a Gastel
Gandolfo: dalle 20 sarà "Sede vacante". Le priorità che la Chiesa si
trova a fronteggiare viste dai missionari.
FAMIGLIA CRISTIANA: Joseph, ultimo giorno da Papa
... Quello che il Papa lascia
al suo successore è dunque una crisi: perché è difficile attraversare
questo passaggio. Il suo merito è di non averla nascosta nel
trionfalismo di un Papa con le piazze piene e le chiese vuote. La
Chiesa deve trovare la sua strada per poter ricominciare ad annunciare
Dio e il suo vangelo nel nuovo ateismo della modernità.
Raniero La Valle: Gesti moderni un Papa antico
Due portoni (Castel Gandolfo e
Conclave) si chiudono, ma l'umanità non è esclusa. Quella di Benedetto
con le vele spiegate del pellegrino, quella del nuovo Papa che ci sarà
donato dallo Spirito Creatore
Cristiana Dobner: Sulla soglia della storia
Ecco come i media internazionali hanno raccontato lo “storico ed emozionante” passo indietro
VATICAN INSIDER: L'addio di Ratzinger visto dalla stampa estera
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Scrittore e diplomatico, aveva 95 anni. Il suo libro "Indignatevi!" è
stato un caso editoriale, con oltre quattro milioni di copie vendute in
circa 100 nazioni. Un pamphlet corrosivo, rivolto alle giovani
generazioni, che contribuì alla nascita e all'affermazione del
movimento giovanile diffusosi in tutto il mondo
Stéphane Hessel, morto il padre letterario degli “Indignati”
Addio a Stephane Hessel, 95enne autore di "Indignatevi!" (video)
Guarda il nostro precedente post:
L'indignazione non ha età - l'invito di Stéphane Hessel: prima "Indignatevi!" e poi “Impegnatevi” e i giovani rispondono?
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“Ecco faccio una cosa nuova”
HOREB n. 63 - 3/2012
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
"Il
termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei
cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare
l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma
accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo
di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre
amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre,
accarezza, accompagna.
«Bruna
sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei
Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di
smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico
oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato.
Eppure
confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in
un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo
fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità
del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce
che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo
rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella”
perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la
guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe
della sua bellezza.
Convertirsi,
per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in
Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e
tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro
l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi
liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio
esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito
del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di
consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si
incida nella sua esistenza e determini la sua storia.
Convertirsi
è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei
figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella
società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia .... (EDITORIALE)
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf)
E' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it
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Fraternità
Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013 IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
Lettura del Vangelo di Luca
Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013
Dal 23 Gennaio al 13 Marzo presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00
IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
Lettura del Vangelo di Luca
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Chi non ama...
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"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n.12 di Santino Coppolino
RUBRICA
Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi
al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo
popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino
II DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)
Vangelo: Lc 9, 28-36
Dopo
la moltiplicazione dei pani e la professione di fede di Pietro, Gesù
annuncia per la prima volta la sua passione e detta le condizioni
per essere suoi discepoli:
"Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua."
In
questa atmosfera di sconcerto e timore, Gesù prende
con sé Pietro, Giacomo e Giovanni - che rappresentano la
Chiesa di ogni tempo e luogo - e li conduce con
sé perché abbiano una anticipazione della sua Gloria e
possano vedere, ascoltare, sperimentare, che Egli è veramente il Messia
di Dio...
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La Giornata Mondiale di Preghiera ecumenica delle donne si celebra tradizionalmente il 1° venerdì di marzo
Scopo della Giornata – preparata quest’anno da un gruppo
interconfessionale di donne francesi – è quello di uscire
dall’isolamento nella consapevolezza dell’arricchimento reciproco fra
cristiani e cristiane di diversi paesi e culture e della necessità di
mettersi, secondo i talenti ricevuti, a servizio della società in cui
ciascuno vive.
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CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
II Convegno nazionale del ciclo
"Il rapporto tra Dio e Cesare nell'epoca della secolarizzazione e della religione civile"
FINANZA E POTERE NELLA CHIESA
VIDEO integrale
VIDEO di tutti gli interventi
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II Convegno nazionale del ciclo
"Il rapporto tra Dio e Cesare nell'epoca della secolarizzazione e della religione civile"
FINANZA E POTERE NELLA CHIESA
Tavola Rotonda
"Chiesa
povera: promessa disattesa o utopia impossibile? A partire dal patto
delle catacombe sottoscritto dai 40 padri conciliari prima di lasciare
Roma"
VIDEO integrale
VIDEO di tutti gli interventi
Vedi anche i precedenti post:
- "Il rapporto tra Dio e Cesare nell'epoca della
secolarizzazione e della religione civile" - II Convegno nazionale Roma
16 Febbraio - FINANZA E POTERE NELLA CHIESA - video relazioni e
interventi
- Il “Patto delle Catacombe”, per una chiesa serva e povera
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Intervista a Massimo Cacciari
Anche
i Titani non sono più quelli di una volta. Tramontato il sogno di
progresso del quale si era fatto carico l’ambizioso Prometeo, tocca al
fratello dello sconfitto, il prudente Epimeteo, governare le sorti
degli umani. Il suo incarico sembrerebbe modesto, ma richiede in
effetti una grande abilità tecnica: si tratta di impedire l’apertura
dei vasi in cui sono contenuti i mali del mondo. Attenzione al verbo.
Contenere, trattenere. Frenare, insomma. Il potere che frena (in uscita
da Adelphi, pagine 214, euro 13) è il titolo del saggio in cui il
filosofo Massimo Cacciari torna su uno dei temi centrali della
cosiddetta "teologia politica", ovvero quella corrente di pensiero,
teorizzata fin dagli anni Venti da Carl Schmitt, che suggerisce di
interpretare il divenire della Storia in prospettiva teologica. «Più
andiamo avanti – ribadisce Cacciari – e più mi convinco che non c’è
altro modo per cercare di comprendere il nostro tempo».
Cacciari: chi mette il freno all’Apocalisse?
Un saggio di Massimo Cacciari affronta una classica controversia da San Paolo fino a Nietzsche e Carl Schmitt
C’è un passo enigmatico, nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi (2,
6-7) attribuita a S. Paolo, su cui si è esercitata una schiera di
esegeti, antichi e moderni, senza mai venirne definitivamente a capo.
In esso si fa riferimento a un katechon che trattiene il trionfo finale
del male, ritardando così anche il suo annientamento da parte del
Signore. Il “mistero”, come l’autore stesso lo definisce, contenuto in
questo testo riguarda insieme il soggetto e il significato del katechon.
Chi, o cosa, è questa forza che frena al contempo lo scatenamento del male e la vittoria del
bene?
SE LA RELIGIONE SI SPORCA COL POTERE
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L'elezione di un papa riguarda
solo la chiesa cattolica, o ha un significato più ampio che interpella
anche i non credenti? La scelta che i cardinali dovranno compiere nel
conclave è solo quella di dare un governo al cattolicesimo?
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Benedetto XVI impegnato negli Esercizi Spirituali
guidati dal Card. G.Ravasi
QUARTA MEDITAZIONE
Domenica
sera, 17 febbraio 2013, sono iniziati, nella Cappella Redemptoris Mater
in Vaticano, gli Esercizi spirituali quaresimali per il Papa e la Curia
Romana. Gli Esercizi, che termineranno sabato 23, sono predicati dal
cardinale Gianfranco Ravasi, sul tema:"Ars orandi, ars credendi. Il
volto di Dio e il volto dell'uomo nella preghiera salmica.
Nella liturgia sguardo verso Dio e verso i fratelli
La
grande epifania di Dio nella liturgia. E’ il tema su cui si è
soffermato il cardinale Gianfranco Ravasi che, nelle meditazioni della
mattina, aveva parlato della rivelazione di Dio nella Parola e come
Creatore. Richiamandosi ad un aforisma giudaico, il porporato nota come
la riflessione sia quasi un procedere per cerchi concentrici:
dall’universo alla Terra fino al colle di Sion, al Tempio, luogo dello
svelarsi di Dio durante la liturgia. Qui si incontrano l’uomo e Dio.
Due le coordinate fondamentali della celebrazione liturgica, nota il
cardinale Ravasi: la dimensione orizzontale e quella
verticale. “Se guardiamo bene la nostra liturgia, è
ininterrottamente uno sguardo rivolto verso l’Alto, la trascendenza,
verso Dio e Cristo, verso la sua Parola, ma dall’altra parte è anche
uno sguardo rivolto ai fratelli. Pensate quante volte ci si saluta
anche, all’interno della liturgia”.
Il
cardinale sottolinea come sia necessario un equilibrio fra queste due
dimensioni, altrimenti c’è il rischio o di un sacralismo fine a se
stesso o di fare una riunione assembleare. Il porporato ricorda, poi,
come per accedere al culto i leviti esigano condizioni non solo rituali
ma anche dove l’elemento centrale è l’analisi del cuore: condizioni che
riguardano il vivere un’esistenza giusta e si esplicano in una serie di
impegni concreti. E questo proprio per non trasformare il culto in un
rito esteriore come dice Isaia quando afferma che Dio detesta offerte e
sacrifici. L’amore ai fratelli e la confessione delle proprie colpe
sono, dunque, momenti fondamentali per varcare la soglia che conduce
alla comunione con il Signore:
“Per
andare alla Comunione con Dio – un solo Pane, un solo Calice – bisogna
essere un solo Corpo, bisogna avere la comunione fra di noi”.
Riguardo
alla dimensione verticale, il cardinale Ravasi sottolinea come Dio in
un certo senso si comprima per incontrare noi, e come la carne di
Cristo sia il nuovo Tempio. In una società come la nostra spesso
definita "liquida", cioè dove la morale sembra non conoscere norme
oggettive, ma solo scelte spontanee e istintive, è invece importante
ricordare che l’esperienza di incontro con Dio crea solidità.Nella
meditazione il cardinale Ravasi richiama, poi, il profeta Sofonia che
parla di Sion come città-madre, che prefigura la maternità di Maria
“tempio di Dio” come diceva Sant’Ambrogio. Un volto materno di Sion,
dunque, che acquista un profilo universale nel Salmo 87 - nota il
porporato - e che rimanda alla Chiesa. Rievocati anche i Salmi delle
ascensioni a Gerusalemme, quando il pellegrino leva gli occhi verso i
cornicioni del Tempio dove si intravedono i nidi degli uccelli e
prorompe nell’esclamazione: “Anche il passero trova una casa e la
rondine il nido dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti, mio re e mio Dio! Beato chi abita nella tua
casa: senza fine canta le tue lodi!”. Negli Esercizi spirituali della
mattina, il porporato si era soffermato sulla rivelazione di Dio come
Creatore e nella parola facendo notare che l’incipit dell’Antico e del
Nuovo Testamento è scandito proprio dalla Parola. La Parola, infatti,
indica la vera scala dei valori:
“La
Parola come prima grande epifania che è cantata nel Salterio e che io,
pregando, scopro. Sento non soltanto le mie parole che risuonano, c’è
anche la Parola di Dio che risuona in me”.
IL VIDEO INTEGRALE
Vedi i nostri precedenti post:
- "NON STRUMENTALIZZARE DIO PER IL POTERE" Benedetto XVI - Gli esercizi spirituali con Gianfranco Ravasi
- Benedetto XVI impegnato negli Esercizi Spirituali guidati dal Card. G.Ravasi - Prima meditazione
- Benedetto XVI impegnato negli Esercizi Spirituali guidati dal Card. G.Ravasi - Seconda meditazione
- Benedetto XVI impegnato negli Esercizi Spirituali guidati dal Card. G.Ravasi - Terza meditazione
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