"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°9 del 2013

Aggiornamento della settimana

- dal 23 febbraio al 1° marzo 2013 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per l'8 marzo 2013          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
 di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili 
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 




 
Speciale


Pagina in continuo aggiornamento






Benedetto XVI
 rinuncia al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro






  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Dimissioni di Papa Benedetto XVI - "Il silenzio dopo l'oceano di parole" di Luca Rolandi - "L'enciclica non scritta di papa Benedetto" di Aldo Maria Valli


È trascorsa più di una settimana dall'annuncio che ha sconvolto, anche in termini positivi, la vita della Chiesa cattolica e determinato una nuova fase nella sua storia. Commenti, analisi, ringraziamenti e tristezza, apprensione e speranze. Non è stato un caso che fosse proprio nella settimana che apriva la Quaresima, il tempo delle rinunce e della preghiera, che Benedetto XVI ha dato l'annuncio.
Tutti hanno commentato la decisione di Benedetto XVI, dagli illustri studiosi di teologia e diritto canonico ai vaticanisti, dai commentatori laici ai cristiani semplici ma dal cuore addolorato per una improvvisa, sia pure preparata, ammissione di caducità umana. Un'esperienza che ha esaltato il ruolo Trinitario di un Dio che guida la chiesa oltre le povere opere di un uomo, anche quando lo chiamano, consideriamo e affettuosamente amiamo come Santo Padre.
Dopo giorni di omelie, scritti, tweet, post, documentari e speciali su ogni supporto mediatico ora il silenzio. Ovvero il rispetto per chi ha annunciato di volerlo e di aver "scelto di essere nascosto al mondo". Una lezione che dovrebbe fare pensare ciascuno di noi, sempre a caccia di una luce che possa gratificare il nostro ego...

   Il silenzio dopo l'oceano di parole di Luca Rolandi

Si sente dire in giro, anche da qualcuno nelle parrocchie, tra i fedeli: "Ma il Papa non doveva, non poteva. Non si scende dalla croce".
È forse il commento più avvilente, specie se fatto da credenti. Il Papa non sta scendendo dalla croce: ci sta salendo. Sta facendo l'esperienza dell'abbassamento, della spogliazione di sé. L'esperienza più radicale di abbandono nelle braccia del Signore.
Chissà quale tumulto di emozioni e di pensieri nella sua anima. Poi la scelta. Una scelta nata dalla preghiera, dall'ascolto di Dio, dal confronto con lui.
Si dice: il Papa stava scrivendo un'enciclica sulla fede, ma non l'avremo. Non è vero. L'enciclica sulla fede l'ha scritta: sta in questa sua sofferta decisione di farsi da parte agli occhi del mondo per mettersi sotto uno sguardo che conta infinitamente di più. È un'enciclica silenziosa, ma non meno efficace. E, non a caso, come sempre sono i più semplici a comprenderla.
Mentre i dotti fanno scorrere fiumi di parole per indagare le ragioni occulte delle dimissioni, gli umili hanno già capito: il Papa sta facendo l'esperienza di Gesù nell'orto dei Getsemani: "Ora l'anima mia è turbata". E dal turbamento nasce l'abbandono nelle braccia del Padre. Si potrebbe dire, e tutti lo diciamo prima o dopo, "salvami da quest'ora". Ma la fede sta nell'abbandono, nello spogliarsi di sé.
L'enciclica silenziosa di Benedetto ci parla della vita debole, della vita turbata. Ci parla di quella vita che normalmente non vogliamo vedere...

   L'enciclica non scritta di papa Benedetto di Aldo Maria Valli

Vedi i nostri precedenti post:
  • BENEDETTO XVI SI DIMETTE!
  • Dimissioni di Papa Benedetto XVI - Reazioni e commenti / 1 - Sodano - Bettazzi - Mancuso - Georg Ratzinger -
  • Dimissioni di Papa Benedetto XVI - Reazioni e commenti / 2 - Bregantini - Forte - Ciotti - Bianchi
  • Dimissioni di Papa Benedetto XVI - Caro Papa... di Alessandro D’Avenia
  • Dimissioni di Papa Benedetto XVI - "La Quaresima di Benedetto e del Conclave" di Giorgio Bernardelli
  • Dimissioni di Papa Benedetto XVI - Reazioni e commenti / 3 - Vian - Messori - Massimo - Monaco - Corradi
  • Dimissioni di Papa Benedetto XVI - Reazioni e commenti / 4 - Brambilla - Bettazzi - Zollisch - Moraglia - Nosiglia


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"La mistica della Croce e la mistica del servizio" di mons. Bruno Forte



La mistica della Croce e la mistica del servizio
di mons. Bruno Forte Arcivescovo di Chieti-Vasto

Il paragone fra le scelte compiute da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI davanti al venir meno delle loro forze fisiche, è stato avanzato da più parti, talvolta soltanto per immaginare una contrapposizione e ipotizzare retroterra inquietanti. In realtà, l’accostamento fra i due Papi, figure dall’evidente diversità e dalla non meno profonda sintonia, può risultare particolarmente fecondo nell’aiutare a comprendere ciò che sta avvenendo al vertice della Chiesa cattolica e il suo possibile significato per il prossimo futuro.
La chiave di lettura più adeguata per interpretare il modo di porsi davanti alla malattia, alla sofferenza e alla morte del Papa polacco, è la mistica slava della Croce. . Avendo avuto il singolare privilegio di predicare a Giovanni Paolo II gli ultimi esercizi spirituali cui egli abbia potuto partecipare, ho avuto anche modo di ascoltare dalle sue labbra parole che restano scolpite nella mia memoria e nel cuore: “Il Papa deve soffrire per la Chiesa”. Ciò che mi colpì fu l’intensità con cui le diceva, in particolare la forza posta su quel “deve”...
Benedetto XVI si muove in un diverso orizzonte culturale e simbolico, quello della mistica occidentale del servizio. Egli è l’uomo che sa di dover dare gratuitamente quanto ha gratuitamente ricevuto. E sa che questo dare senza ritorno è il servizio cui è stato chiamato, tanto come pensatore della fede, quanto come pastore e apostolo, posto dal Signore a lavorare nella Sua vigna, umile operaio impegnato a spendere tutti i doni d’intelligenza e di fede, ricevuti da Dio, a favore della causa di Dio in questo mondo.
Anche questo servizio non è che una “imitatio Christi”...

   "La mistica della Croce e la mistica del servizio" di Bruno Forte (pdf)


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Verso il Conclave / 1


IL LASCITO DEL CARDINALE PER UN CAMBIAMENTO RADICALE DELLA CHIESA
... Le critiche espresse dal cardinale nel suo ultimo colloquio erano come un testamento, scritto per amore. Con fermezza poneva alcune persone al centro: i poveri, coloro che ricercano la fede, le donne e gli stranieri. A loro si era dedicato con tutte le forze per l'intera vita. Non a caso le sue richieste hanno preso il nome di «Agenda Martini» per il conclave...
Cosa dice l'«Agenda Martini» a proposito del profilo del nuovo Papa?
Deve essere un ottimista come Giovanni XXIII: non difendere ciò che è antiquato, ma aprire le porte della Chiesa al nuovo. Deve avere molta comprensione umana e fiducia nel futuro.
Deve avere amore come Paolo VI. Forse aveva un eccessivo timore delle possibilità offerte dalla tecnologia, dalla medicina e dalla libertà sociale, ma era una preoccupazione per l'uomo, come amava sottolineare il cardinal Martini quando criticava l'Enciclica Humanae Vitae. Lo poteva testimoniare egli stesso, poiché Paolo VI lo invitava spesso come un amico, a discutere di questioni bibliche.
Deve essere deciso come Giovanni Paolo II. Il cardinal Martini raccontava che il Papa polacco aveva nominato lui, originario di Torino, arcivescovo di Milano, senza ascoltare le obiezioni. Aveva deciso e basta. Con la sua forza riusciva a muovere molte cose in Vaticano e nella politica ecclesiastica. Una forza che ha fatto addirittura crollare la cortina di ferro.

   Martini voleva dire al Papa: servono giovani, poveri e donne

Intervista con il sudafricano Fox Napier uno dei favoriti
Non credo che sarà un conclave rapido come quello del 2005. Chiunque verrà eletto, ha la strada indicata e cioè dovrà completare la purificazione della Chiesa avviata da Benedetto XVI. Nella Cappella Sistina, il senso dell’universalità prevale sulle logiche regionalistiche e sui blocchi geografici di appartenenza». 
Il 71enne sudafricano Wilfried Fox Napier, porporato francescano, è in cima a tutte le lista dei papabili e i bookmaker inglesi scommettono che il «Papa nero» sarà lui (o il curiale ghanese Peter Turkson). Arcivescovo di Durban dal ’92, cardinale dal 2001, è stato nominato da Joseph Ratzinger presidente del Sinodo sull’Africa e membro di quattro dicasteri vaticani.
«Da questa profonda crisi possiamo uscirne con una forte rinascita spirituale, come avvenne ai tempi in cui San Francesco attuò la sua riforma morale». Appena sente l’ipotesi di una sua elezione ride e stempera la tensione con una battuta: «Comincerei come Benedetto ha terminato. Con la rinuncia». Poi il tono torna serio: «È già gravosa la responsabilità di partecipare al conclave, sull’esito non ha senso esprimersi. Sarà ciò che Dio vuole».

   "Il successore dovrà completare la purificazione della Chiesa"

... È questo il testimone che il Papa uscente consegna a voi, al suo successore e a tutti noi cristiani, chiamati a proseguire con i nostri diversi carismi sulla strada - certo, non facile - di una reale collegialità e trasparenza, di una maggiore sinodalità per un camminare insieme che ci veda coinvolti nelle scelte, nel quadro di un cristianesimo globale in cui i cristiani del sud del mondo sono ormai più (e più vivi) di quelli dei paesi tradizionalmente cristianizzati e in cui le donne chiedono giustamente a gran voce di essere finalmente protagoniste a pieno titolo. E chiamati ad annunciare con coraggio che il messaggio evangelico sarà realmente vivibile anche in futuro: perché il Dio di Gesù non è solo alleato dell’uomo in genere, ma anche dell’uomo postmoderno, che ha scoperto come valori irrinunciabili la ragione critica e la libertà di coscienza. Quella stessa cui si è richiamato Benedetto XVI per spiegare il valore autentico della sua scelta.

   Una bussola per la chiesa di domani di Brunetto Salvarani


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Dimissioni di Papa Benedetto XVI - UN PAPA SI DIMETTE PERCHÉ LA CHIESA SI CONVERTA di Marco Guzzi


Il 28 di febbraio, alle ore 20, Benedetto XVI non sarà più Papa, la Santa Sede sarà cioè vacante, anche se Joseph Ratzinger sarà ancora vivo.

Questo evento è sostanzialmente un unicum nella storia bimillenaria della Chiesa, in quanto gli antichissimi e rarissimi precedenti non sono comparabili a questo evento mediatico mondiale del 2013.

Punto finale e nuovo inizio
Gli effetti di queste dimissioni saranno immensi e duraturi nei prossimi decenni, anche se da più parti si tenta invano di normalizzare una situazione evidentemente eccezionale, e di sminuirne la portata storica.
Paradossalmente proprio questo Papa, che tanto ha insistito sulla necessità di ribadire la “continuità” nella storia della Chiesa, ha compiuto uno dei gesti di più radicale discontinuità che potessimo immaginare, un gesto che sarà ricordato come una rottura senza precedenti, una cesura epocale, un punto finale e un nuovo inizio.
Questo gesto si pone d’altronde nel novero dei grandi momenti di assoluta novità che segnano la storia della Chiesa dalla seconda metà del XX secolo in poi...

   UN PAPA SI DIMETTE PERCHÉ LA CHIESA SI CONVERTA di Marco Guzzi

Leggi anche i nostri post precedenti (nel post i link a quelli precedenti):
  • Dimissioni di Papa Benedetto XVI - "Il silenzio dopo l'oceano di parole" di Luca Rolandi - "L'enciclica non scritta di papa Benedetto" di Aldo Maria Valli


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Ultima Udienza generale di Benedetto XVI in piazza San Pietro - video e testo integrale


UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro
Mercoledì, 27 febbraio 2013

Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato!
Distinte Autorità!
Cari fratelli e sorelle!
Vi ringrazio di essere venuti così numerosi a questa mia ultima Udienza generale.
Grazie di cuore! Sono veramente commosso! E vedo la Chiesa viva! E penso che dobbiamo anche dire un grazie al Creatore per il tempo bello che ci dona adesso ancora nell’inverno.
Come l’apostolo Paolo nel testo biblico che abbiamo ascoltato, anch’io sento nel mio cuore di dover soprattutto ringraziare Dio, che guida e fa crescere la Chiesa, che semina la sua Parola e così alimenta la fede nel suo Popolo. In questo momento il mio animo si allarga ed abbraccia tutta la Chiesa sparsa nel mondo; e rendo grazie a Dio per le «notizie» che in questi anni del ministero petrino ho potuto ricevere circa la fede nel Signore Gesù Cristo, e della carità che circola realmente nel Corpo della Chiesa e lo fa vivere nell’amore, e della speranza che ci apre e ci orienta verso la vita in pienezza, verso la patria del Cielo.
Sento di portare tutti nella preghiera, in un presente che è quello di Dio, dove raccolgo ogni incontro, ogni viaggio, ogni visita pastorale. Tutto e tutti raccolgo nella preghiera per affidarli al Signore: perché abbiamo piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale, e perché possiamo comportarci in maniera degna di Lui, del suo amore, portando frutto in ogni opera buona (cfr Col 1,9-10)...

   il testo integrale dell'ultima Udienza di Benedetto XVI

   video


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Saluto di Benedetto XVI al Collegio cardinalizio - testo integrale e video


SALUTO DI CONGEDO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI AGLI EM.MI SIGNORI CARDINALI PRESENTI IN ROMA
Sala Clementina Giovedì, 28 febbraio 2013

Venerati e cari Fratelli!
Con grande gioia vi accolgo e porgo a ciascuno di voi il mio più cordiale saluto. Ringrazio il Cardinale Angelo Sodano che, come sempre, ha saputo farsi interprete dei sentimenti dell’intero Collegio: Cor ad cor loquitur. Grazie Eminenza di cuore. E vorrei dire – riprendendo il riferimento all’esperienza dei discepoli di Emmaus – che anche per me è stata una gioia camminare con voi in questi anni, nella luce della presenza del Signore risorto.
Come ho detto ieri davanti alle migliaia di fedeli che riempivano Piazza San Pietro, la vostra vicinanza e il vostro consiglio mi sono stati di grande aiuto nel mio ministero. In questi otto anni, abbiamo vissuto con fede momenti bellissimi di luce radiosa nel cammino della Chiesa, assieme a momenti in cui qualche nube si è addensata nel cielo. Abbiamo cercato di servire Cristo e la sua Chiesa con amore profondo e totale, che è l’anima del nostro ministero. Abbiamo donato speranza, quella che ci viene da Cristo, che solo può illuminare il cammino. Insieme possiamo ringraziare il Signore che ci ha fatti crescere nella comunione, e insieme pregarlo di aiutarvi a crescere ancora in questa unità profonda, così che il Collegio dei Cardinali sia come un’orchestra, dove le diversità – espressione della Chiesa universale – concorrano sempre alla superiore e concorde armonia.
Vorrei lasciarvi un pensiero semplice, che mi sta molto a cuore: un pensiero sulla Chiesa, sul suo mistero, che costituisce per tutti noi - possiamo dire - la ragione e la passione della vita...

     il testo integrale del saluto di Benedetto XVI al Collegio cardinalizio

   video


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"Così Benedetto ha rivelato il suo cuore" di Enzo Bianchi


C’era bisogno di questo testamento. Se il cuore di molti cattolici era stato profondamente scosso dall’improvvisa rinuncia di Benedetto XVI al ministero petrino, le sue parole nell’ultima udienza pubblica in piazza San Pietro hanno illuminato maggiormente quella decisione. Significativa è stata la scelta del brano della Lettera ai cristiani di Colossi in cui l’apostolo Paolo rende grazie a Dio per la testimonianza offerta da quella comunità: una scelta operata dal papa per poter esprimere, sulla falsariga delle parole apostoliche, il suo ringraziamento al Signore e alla Chiesa per la sua fede e la sua carità.
Questo discorso rivela bene il cuore di Benedetto XVI: otto anni fa ha accettato con vera obbedienza di diventare papa, ponendo al Signore una domanda: «Perché mi chiedi questo?». A settantotto anni, era consapevole della propria vecchiaia, di non aver fatto nulla per essere eletto, di dover «fare un mestiere» duro e faticoso. Fu chiamato a guidare una nave in mare agitato – un mare a tratti anche in tempesta – e diretta verso una meta con i venti contrari. Oggi, con la sua fede, confessa di non essersi mai sentito solo, neanche quando il Signore sembrava dormire e alcuni barcaioli non aiutavano a tenere la rotta ma facevano confusione.

   Così Benedetto ha rivelato il suo cuore di Enzo Bianchi



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Riflessioni di don Colmegna sulla scelta di Benedetto XVI alla luce dell'ultima intervista del card. Martini


È una giornata epocale quella di oggi (ndr 28/2/2013) che vede papa Benedetto XVI lasciare il pontificato, facendo di San Pietro una sede vacante. Lo è per me come per tutti i credenti, per quanti vivono la Chiesa con profonda ispirazione, per chi concilia la Chiesa come mistero con la Chiesa rivelatrice al mondo della buona notizia del Vangelo, della fratellanza umana, del Gesù morto e risorto, e rilegge la Chiesa con gli occhi della fede. È una grande testimonianza evangelica la scelta di Benedetto XVI che ci ha consegnato una dimensione umana del servizio e del ministero, della fragilità.
Forse, in questa giornata epocale, ha senso rileggere le parole dell’ultima intervista del cardinal Martini, spesso usate mediaticamente in chiave polemica...

   Nel giorno di Benedetto di don Virginio Colmegna

La riflessione di don Viginio Colmegna sulla scelta di Papa Ratzinger all'indomani della notizia.

   video


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SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"



  "Grazie per il vostro amore e il vostro sostegno. Possiate sperimentare sempre la gioia di mettere Cristo al centro della vostra vita." (Benedetto XVI - l'ultimo tweet - 28.02.2013 ore 17.00)

  "Perché tutto questo coraggio il Papa non l'ha usato per cambiare la Curia? ... perché non ha cambiato quelle persone che l'hanno fatto penare? ... un Papa che lascia non è un momento di festa è un momento di dolore ... siamo alla ricerca della ragione ultima di questa scelta" (Dino Boffo - Direttore TV2000 - in diretta TV alle ore 18.00 del 28.02.2013)


 
Il Signore mi chiama...
  Tutto e tutti raccolgo nella preghiera...
  Ho sempre saputo...
  Vorrei invitare tutti...
  Amare la Chiesa significa...
  Nel nostro cuore...
  La Chiesa vive...
  Prima di salutarvi personalmente...
  Non sono più Pontefice...
  Non sono un adulatore...


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Si dimette e chiede scusa il cardinale O'Brien
Lascia la carica di arcivescovo dopo le accuse di «comportamenti inappropriati». La nota: «mi scuso con chi ho offeso»

     Vaticano, si dimette il cardinale O'Brien

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E’ stata pubblicata oggi l'attesa Lettera apostolica in forma di Motu proprio "Normas nonnullas" su alcune modifiche alle norme relative all’elezione del Papa, ecco il testo integrale

     Lettera Apostolica data Motu Proprio su alcune modifiche alle norme relative all'elezione del Romano Pontefice

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 La pagina della Santa Sede con Notizie, interviste e approfondimenti sugli ultimi giorni del Pontificato di Benedetto XVI

   Gli ultimi giorni del Pontificato di Papa Benedetto XVI

... Il primo pensiero che mi è balenato nella testa quando ho appreso della storica scelta del Papa è stato che molti lo avrebbero rivalutato. Il secondo che Benedetto XVI aveva intuito che alla Chiesa serviva una scossa, un atto inedito e coraggioso che costringesse i credenti a rimettersi in discussione...

  Fabio Colagrande:   Quella rinuncia che ci dà una scossa

È un bel paradosso, che il Papa dell'anti-relativismo sia finito per «relativizzare» uno degli aspetti che parevano più assoluti nel cristianesimo: il papato, appunto.

  Roberto Beretta:  Sulla disperazione dei tradizionalisti

... È la riprova che le categorie di "progressista" e "conservatore" valgono poco quando si parla di pontefici e, più in generale, di rappresentanti della gerarchia cattolica. La lettura, per forza di cose, deve sempre essere più complessa. Ma è anche la riprova del fatto che questo Papa e questo pontificato andranno analizzati con attenzione per capirne il ruolo e la portata...

   Aldo Maria Valli: Un Papa che ci sfida sull'idea del potere

In un giorno senza precedenti per la storia della Chiesa, Aleteia (aleteia.org) presenta il social event "La rinuncia di Benedetto XVI", in live streaming, alle ore 21 di giovedì 28 febbraio. L'evento è realizzato in collaborazione con Vatican Insider (vaticaninsider.lastampa.it) e con Telepace (telepace.it). Obiettivo dell'iniziativa è rispondere alle tante domande che la rinuncia di Benedetto XVI suscita negli utenti della rete. Esponenti autorevoli del mondo cattolico incontrano su Aleteia i blogger in diretta streaming, tramite il servizio di Google Plus Hangout.

   La rinuncia di Benedetto XVI (video)

Non riesco ad appassionarmi alle questioni relative alle dimissioni di Papa Ratzinger. Pur capendo che è certamente un evento storico, non riesco a percepire le ricadute che questo può avere sulla vita quotidiana di deboli e dereletti in tutto il mondo.
Mi pare che nell’ultima cena di Giovanni sia chi sta più in alto a lavare i piedi a chi sta sotto. La mia impressione, parlando con gente comune nelle parrocchie e ascoltando i vari commenti dei credenti praticanti, è che stiano tutti a guardare in alto e a preoccuparci per un uomo che si ritira in un isolamento che se non è dorato poco ci manca...

   PAX CHRISTI: Waiting for the Holy Spirit

Il commiato dai cardinali e il trasferimento in elicottero a Gastel Gandolfo: dalle 20 sarà "Sede vacante". Le priorità che la Chiesa si trova a fronteggiare viste dai missionari. 

   FAMIGLIA CRISTIANA: Joseph, ultimo giorno da Papa

... Quello che il Papa lascia al suo successore è dunque una crisi: perché è difficile attraversare questo passaggio. Il suo merito è di non averla nascosta nel trionfalismo di un Papa con le piazze piene e le chiese vuote. La Chiesa deve trovare la sua strada per poter ricominciare ad annunciare Dio e il suo vangelo nel nuovo ateismo della modernità.

   Raniero La Valle: Gesti moderni un Papa antico

Due portoni (Castel Gandolfo e Conclave) si chiudono, ma l'umanità non è esclusa. Quella di Benedetto con le vele spiegate del pellegrino, quella del nuovo Papa che ci sarà donato dallo Spirito Creatore

   Cristiana Dobner: Sulla soglia della storia

Ecco come i media internazionali hanno raccontato lo “storico ed emozionante” passo indietro

   VATICAN INSIDER: L'addio di Ratzinger visto dalla stampa estera


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I NOSTRI TEMPI


  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

Ricordo di Stéphane Hessel, ispiratore degli “Indignati”.


Scrittore e diplomatico, aveva 95 anni. Il suo libro "Indignatevi!" è stato un caso editoriale, con oltre quattro milioni di copie vendute in circa 100 nazioni. Un pamphlet corrosivo, rivolto alle giovani generazioni, che contribuì alla nascita e all'affermazione del movimento giovanile diffusosi in tutto il mondo

   Stéphane Hessel, morto il padre letterario degli “Indignati”

   Addio a Stephane Hessel, 95enne autore di "Indignatevi!" (video)

Guarda il nostro precedente post:

   L'indignazione non ha età - l'invito di Stéphane Hessel: prima "Indignatevi!" e poi “Impegnatevi” e i giovani rispondono?


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FEDE E
SPIRITUALITA'





“Ecco faccio una cosa nuova”

Convertirsi

HOREB n. 63 - 3/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

"Il termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre, accarezza, accompagna.
«Bruna sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato. 
Eppure confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella” perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe della sua bellezza.
Convertirsi, per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si incida nella sua esistenza e determini la sua storia. 
Convertirsi è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia ....  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)


E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013
IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
 Lettura del Vangelo di Luca



Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto 

I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013

Dal 23 Gennaio al 13 Marzo presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00
 
IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
 Lettura del Vangelo di Luca


Leggi il calendario degli incontri (pdf)



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  Chi non ama...
  Gesù inaugura un rapporto...
  Dall'umanità di Gesù...
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  Quando il ruolo...
  Abbandoniamo la vanità...
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  Sì, è vero, io stesso sono vittima...
  Il primo passo per un credente...


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"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n.12 di Santino Coppolino



RUBRICA 
Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male"  (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino

II DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C) 

Vangelo:  Lc 9, 28-36

Dopo la moltiplicazione dei pani e la professione di fede di Pietro, Gesù annuncia per la prima volta la sua passione e detta le condizioni per essere suoi discepoli: 
"Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua." 
 In questa atmosfera di sconcerto e timore, Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni - che rappresentano la Chiesa di ogni tempo e luogo - e li conduce con sé perché abbiano una anticipazione della sua Gloria e possano vedere, ascoltare, sperimentare, che Egli è veramente il Messia di Dio...


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La Giornata Mondiale di Preghiera ecumenica delle donne si celebra tradizionalmente il 1° venerdì di marzo
Scopo della Giornata – preparata quest’anno da un gruppo interconfessionale di donne francesi – è quello di uscire dall’isolamento nella consapevolezza dell’arricchimento reciproco fra cristiani e cristiane di diversi paesi e culture e della necessità di mettersi, secondo i talenti ricevuti, a servizio della società in cui ciascuno vive.

  Donne cristiane del mondo in preghiera

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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni

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"Il rapporto tra Dio e Cesare nell'epoca della secolarizzazione e della religione civile" - II Convegno nazionale Roma 16 Febbraio - FINANZA E POTERE NELLA CHIESA - video relazioni e interventi


II Convegno nazionale del ciclo 
"Il rapporto tra Dio e Cesare nell'epoca della secolarizzazione e della religione civile"
FINANZA E POTERE NELLA CHIESA

  VIDEO integrale

  VIDEO di tutti gli interventi


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"Il rapporto tra Dio e Cesare nell'epoca della secolarizzazione e della religione civile" - II Convegno nazionale - Roma 16 Febbraio - Video Tavola Rotonda


II Convegno nazionale del ciclo 
"Il rapporto tra Dio e Cesare nell'epoca della secolarizzazione e della religione civile"
FINANZA E POTERE NELLA CHIESA

Tavola Rotonda
"Chiesa povera: promessa disattesa o utopia impossibile? A partire dal patto delle catacombe sottoscritto dai 40 padri conciliari prima di lasciare Roma"

  VIDEO integrale

  VIDEO di tutti gli interventi

Vedi anche i precedenti post:
  • "Il rapporto tra Dio e Cesare nell'epoca della secolarizzazione e della religione civile" - II Convegno nazionale Roma 16 Febbraio - FINANZA E POTERE NELLA CHIESA - video relazioni e interventi
  • Il “Patto delle Catacombe”, per una chiesa serva e povera


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Massimo Cacciari e la "teologia politica" - IL POTERE CHE FRENA


Intervista a Massimo Cacciari
​Anche i Titani non sono più quelli di una volta. Tramontato il sogno di progresso del quale si era fatto carico l’ambizioso Prometeo, tocca al fratello dello sconfitto, il prudente Epimeteo, governare le sorti degli umani. Il suo incarico sembrerebbe modesto, ma richiede in effetti una grande abilità tecnica: si tratta di impedire l’apertura dei vasi in cui sono contenuti i mali del mondo. Attenzione al verbo. Contenere, trattenere. Frenare, insomma. Il potere che frena (in uscita da Adelphi, pagine 214, euro 13) è il titolo del saggio in cui il filosofo Massimo Cacciari torna su uno dei temi centrali della cosiddetta "teologia politica", ovvero quella corrente di pensiero, teorizzata fin dagli anni Venti da Carl Schmitt, che suggerisce di interpretare il divenire della Storia in prospettiva teologica. «Più andiamo avanti – ribadisce Cacciari – e più mi convinco che non c’è altro modo per cercare di comprendere il nostro tempo».

  Cacciari: chi mette il freno all’Apocalisse?

Un saggio di Massimo Cacciari affronta una classica controversia da San Paolo fino a Nietzsche e Carl Schmitt
C’è un passo enigmatico, nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi (2, 6-7) attribuita a S. Paolo, su cui si è esercitata una schiera di esegeti, antichi e moderni, senza mai venirne definitivamente a capo. In esso si fa riferimento a un katechon che trattiene il trionfo finale del male, ritardando così anche il suo annientamento da parte del Signore. Il “mistero”, come l’autore stesso lo definisce, contenuto in questo testo riguarda insieme il soggetto e il significato del katechon.
Chi, o cosa, è questa forza che frena al contempo lo scatenamento del male e la vittoria del
bene?

  SE LA RELIGIONE SI SPORCA COL POTERE



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L'elezione di un papa riguarda solo la chiesa cattolica, o ha un significato più ampio che interpella anche i non credenti? La scelta che i cardinali dovranno compiere nel conclave è solo quella di dare un governo al cattolicesimo?

  Christian AlbiniChe valore ha un papa per il mondo di oggi?

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 BENEDETTO XVI
 

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Benedetto XVI impegnato negli Esercizi Spirituali guidati dal Card. G.Ravasi - Quarta meditazione


Benedetto XVI impegnato negli Esercizi Spirituali
guidati dal Card. G.Ravasi 

QUARTA MEDITAZIONE

Domenica sera, 17 febbraio 2013, sono iniziati, nella Cappella Redemptoris Mater in Vaticano, gli Esercizi spirituali quaresimali per il Papa e la Curia Romana. Gli Esercizi, che termineranno sabato 23, sono predicati dal cardinale Gianfranco Ravasi, sul tema:"Ars orandi, ars credendi. Il volto di Dio e il volto dell'uomo nella preghiera salmica.

Nella liturgia sguardo verso Dio e verso i fratelli

La grande epifania di Dio nella liturgia. E’ il tema su cui si è soffermato il cardinale Gianfranco Ravasi che, nelle meditazioni della mattina, aveva parlato della rivelazione di Dio nella Parola e come Creatore. Richiamandosi ad un aforisma giudaico, il porporato nota come la riflessione sia quasi un procedere per cerchi concentrici: dall’universo alla Terra fino al colle di Sion, al Tempio, luogo dello svelarsi di Dio durante la liturgia. Qui si incontrano l’uomo e Dio. Due le coordinate fondamentali della celebrazione liturgica, nota il cardinale Ravasi: la dimensione orizzontale e quella verticale. “Se guardiamo bene la nostra liturgia, è ininterrottamente uno sguardo rivolto verso l’Alto, la trascendenza, verso Dio e Cristo, verso la sua Parola, ma dall’altra parte è anche uno sguardo rivolto ai fratelli. Pensate quante volte ci si saluta anche, all’interno della liturgia”. 
Il cardinale sottolinea come sia necessario un equilibrio fra queste due dimensioni, altrimenti c’è il rischio o di un sacralismo fine a se stesso o di fare una riunione assembleare. Il porporato ricorda, poi, come per accedere al culto i leviti esigano condizioni non solo rituali ma anche dove l’elemento centrale è l’analisi del cuore: condizioni che riguardano il vivere un’esistenza giusta e si esplicano in una serie di impegni concreti. E questo proprio per non trasformare il culto in un rito esteriore come dice Isaia quando afferma che Dio detesta offerte e sacrifici. L’amore ai fratelli e la confessione delle proprie colpe sono, dunque, momenti fondamentali per varcare la soglia che conduce alla comunione con il Signore: 
“Per andare alla Comunione con Dio – un solo Pane, un solo Calice – bisogna essere un solo Corpo, bisogna avere la comunione fra di noi”. 
Riguardo alla dimensione verticale, il cardinale Ravasi sottolinea come Dio in un certo senso si comprima per incontrare noi, e come la carne di Cristo sia il nuovo Tempio. In una società come la nostra spesso definita "liquida", cioè dove la morale sembra non conoscere norme oggettive, ma solo scelte spontanee e istintive, è invece importante ricordare che l’esperienza di incontro con Dio crea solidità.Nella meditazione il cardinale Ravasi richiama, poi, il profeta Sofonia che parla di Sion come città-madre, che prefigura la maternità di Maria “tempio di Dio” come diceva Sant’Ambrogio. Un volto materno di Sion, dunque, che acquista un profilo universale nel Salmo 87 - nota il porporato - e che rimanda alla Chiesa. Rievocati anche i Salmi delle ascensioni a Gerusalemme, quando il pellegrino leva gli occhi verso i cornicioni del Tempio dove si intravedono i nidi degli uccelli e prorompe nell’esclamazione: “Anche il passero trova una casa e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio! Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi!”. Negli Esercizi spirituali della mattina, il porporato si era soffermato sulla rivelazione di Dio come Creatore e nella parola facendo notare che l’incipit dell’Antico e del Nuovo Testamento è scandito proprio dalla Parola. La Parola, infatti, indica la vera scala dei valori: 
“La Parola come prima grande epifania che è cantata nel Salterio e che io, pregando, scopro. Sento non soltanto le mie parole che risuonano, c’è anche la Parola di Dio che risuona in me”.

  IL VIDEO INTEGRALE

Vedi i nostri precedenti post:
  • "NON STRUMENTALIZZARE DIO PER IL POTERE" Benedetto XVI - Gli esercizi spirituali con Gianfranco Ravasi
  • Benedetto XVI impegnato negli Esercizi Spirituali guidati dal Card. G.Ravasi - Prima meditazione
  • Benedetto XVI impegnato negli Esercizi Spirituali guidati dal Card. G.Ravasi - Seconda meditazione
  • Benedetto XVI impegnato negli Esercizi Spirituali guidati dal Card. G.Ravasi - Terza meditazione


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