"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
|
NEWSLETTER n°27 del 2013
Aggiornamento della settimana -
dal 29 giugno al 5 luglio 2013 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 12 luglio 2013 |
|
||||||||||
|
N. B. La Lectio viene sospesa nel periodo estivo
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Migranti: la mentalità degli italiani sta cambiando? Il
mare calmo e la stagione estiva segnano l’inizio di nuovi sbarchi di
migranti sull’isola di Lampedusa e sulle coste di Sicilia e Calabria.
Si rinnova così l’esodo di uomini, donne e bambini piccoli e
addirittura di neonati che vengono al mondo come profughi. Giudicati
dalle nostre leggi democratiche come clandestini. Si rinnovano le
tragedie dell’immigrazione. Rimbalzano sui telegiornali – ma per poco,
troppo poco tempo – immagini di disperati che attendono soccorsi stando
aggrappati alle reti dei tonni. Si contano i morti. Queste vittime non
avranno però funerali di Stato. Saranno pianti da qualcuno, attesi non
si sa da chi. Tutto sembra sospeso in una perenne ripetizione. E assuefazione.
Qualcosa
tuttavia si è modificato. Forse non l’approccio generale al fenomeno
(giudicato come un’emergenza da fermare con le buone o con le cattive)
ma la consapevolezza di non poter andare avanti così. Occorre una
sterzata in nome certo della dignità umana e dei diritti inalienabili
di ogni persona, ma pure in nome di una dignità civile, politica,
istituzionale.
A
Lampedusa non c’è più la vicesindaco Angela Maraventano (che si
definiva come la leghista più a sud d’Italia, senatrice nella
precedente legislatura) a gridare ai quattro venti la presunta
invasione dell’isola, invocando soluzioni definitive e drastiche che si
sono poi rivelate puri proclami, a volte a sfondo razzista. Oggi invece
abbraccia le vittime la sindaco Giusi Nicolini, manifestando
sommessamente la realtà di un flusso tragico e continuo che trova le
sue radici negli squilibri internazionali, nelle dittature, nelle
guerre, nella povertà di mezzi e di futuro. Quella di Nicolini non è la
sterile denuncia di un’anima bella, perché invece in questi primi anni
di mandato la sindaco ambientalista ha costruito una rete di contatti
volta ad affrontare in modo nuovo la situazione: recupero turistico ed
ecologico dell’isola; scommessa sull’associazionismo e sul volontariato
a Lampedusa; solidarietà a livello nazionale; nuova relazione con chi
sbarca. Ben sapendo che il problema è europeo e globale.
Il clima generale verso l’immigrazione sta cambiando...
Migranti: la mentalità degli italiani sta cambiando?
-------------------------------------------- "Ma
chi dovrà dire l'ultima parola sugli F35? Il parlamento? Il governo? Il
consiglio superiore della difesa? I militari? Nessuno di costoro. A
decidere sarà la coscienza del popolo italiano.
A
scuola ci avevano insegnato che il popolo è sovrano, che la democrazia
la si esercita eleggendo i rappresentanti del corpo elettorale nelle
due Camere, che sono il luogo dove si esprime la volontà dei cittadini,
mentre il governo è organo esecutivo della nostra Repubblica
parlamentare.
Lo diceva la Costituzione.
Ma
ora ci hanno spiegato che non è proprio così: il consiglio superiore
della difesa, presieduto dal Capo dello Stato, dice che in materia di
armamenti il parlamento è esautorato: decide il governo influenzato
direttamente dai militari.
Funziona
così la democrazia armata. L'aveva già capito bene Aldo Capitini,
nell'immediato dopoguerra: “Si sa che cosa significa la guerra e la sua
preparazione: la sottrazione di enormi mezzi allo sviluppo civile, la
strage di innocenti, l'involuzione dell'educazione democratica, la
riduzione della libertà e il soffocamento di ogni proposta di
miglioramento della società e delle abitudini civili, la sostituzione
totale dell'efficienza distruttiva al controllo dal basso” (Aldo
Capitini, “Il rifiuto della guerra” in Il potere di tutti).
Per
questo il rifiuto della guerra, e di tutti gli strumenti che la
preparano, è la condizione preliminare per parlare di un orientamento
diverso, di una nuova società, di un futuro migliore. ..."
il comunicato integrale del Movimento Nonviolento
F35, adesso a volerli è Napolitano
#F35. Ministro Mauro: “Per amare la pace, armare la pace”. Una falsità storica, un’offesa all’intelligenza, dimenticate le radici cristiane. + Giovanni Giudici, presidente Pax Christi
"Sia il Parlamento a controllare Difesa e spese militari" d. Renato Sacco, coordinatore nazionale Pax Christi
Guarda anche alcuni dei nostri post precedenti:
-------------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"«La
situazione in Egitto e molto seria», perché si trova alla vigilia «di
un’altra rivoluzione o guerra civile», ha avvertito il vescovo
anglicano del paese, Mouneer Hanna Anis... «Dobbiamo fidarci di Dio;
siamo nelle sue mani», ha detto il leader anglicano, concludendo la sua
lettera, invitando gli amici di pregare «per l’Egitto e il suo popolo».
---------------------------------------------------------------
DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE A 50 ANNI DAL CONCILIO VATICANO II HOREB n. 64 - 1/2013TRACCE
DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI "Sono
passati 50 anni dall’inizio del Concilio ecumenico Vaticano II ed è
importante fare memoria, cioè far presente quell’evento per riviverlo,
perché può accadere che, passata la generazione di coloro che vi hanno
partecipato o che hanno vissuto da vicino la svolta epocale da esso
avviata per la vita della Chiesa, la sua memoria venga meno e si
dimentichino gli orientamenti e le prospettive da esso offerti. Il
Vaticano II, infatti, pur essendo in piena continuità con la fede e la
vita della Chiesa è stato certamente un evento che ha risposto con le
sue scelte ad attese importanti presenti nella comunità cristiana e nel
mondo. Il
Vaticano II, dopo duemila anni nel corso dei quali il cristianesimo si
era sostanzialmente identificato con la cultura europea, apriva la
Chiesa a una piena incarnazione nella vita e nella cultura di tutti i
popoli, restituendole un’autentica cattolicità e rendendola veramente
universale: piena continuità con il passato, con la fede apostolica
trasmessaci attraverso le diverse generazioni, e insieme nuovi decisivi
orientamenti nei confronti degli ebrei, dei cristiani non cattolici,
dei credenti delle altre religioni, ma anche all’interno della comunità
cristiana per quanto concerne la liturgia, la centralità della
Scrittura, la collegialità e la sinodalità come forma e stile di
governo, il riconoscimento del valore e della centralità della persona
umana e della sua coscienza. Gli
orientamenti e le decisioni del Concilio Vaticano II, sebbene accolti
abbastanza pacificamente all’interno della comunità ecclesiale,
purtroppo non sono stati conosciuti e meditati a sufficienza, in questi
cinquant’anni nelle varie comunità cristiane. La
riflessione che proponiamo a più voci, nel presente quaderno, vuole
essere l’occasione provvidenziale per riprendere in mano quei documenti
e cercare di recepire, nello “spirito del Concilio”, un’immagine di
Chiesa a noi frati carmelitani più consona: quella “mendicante”, dove è
fondamentale vivere uno stile di vita povero, fraterno, itinerante,
accogliente e di condivisione della vita del popolo. Si tratta di
riattualizzare il sogno di Papa Giovanni di una Chiesa “che si fa
popolo”: «La Chiesa Cattolica – affermava in una omelia del 13
novembre 1960 – non è un museo di archeologia. Essa è l’antica fontana
del villaggio che dà l’acqua alle generazioni di oggi, come la diede a
quelle del passato»...
(EDITORIALE)
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf) E' possibile richiedere
copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it
INCONTRI PER L’ESTATE – 2013
della FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO
INCONTRI PER L’ESTATE – 2013
17-22 LUGLIO
Lettere di Giacomo, Giuda e 1Pietro
con p. Pino Stancari sj *****
"DALLA PARTE DEI POVERI, I VICARI DI CRISTO" il programma degli INCONTRI PER L’ESTATE – 2013 della FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO (pdf) --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Non dobbiamo avere paura... Un solo giorno... Cari fratelli... Nella Chiesa... Essere liberi... La vita è cammino... Il punto di appoggio... Farsi discepolo... Noi siamo oggetto... Quando il Signore... Genti tutte... Tommaso vede... Papamobile La pace... Se vuoi vivere... Per capire Dio... Chi vuole veramente... Le persone ti pesano... A scuola di misericordia... --------------------------------------------------------------- Santi Pietro e Paolo (video)San Tommaso Apostolo (video)--------------------------------------------------------------- Le pietre d'inciampo del Vangelo "Ecco l'agnello di Dio,
colui che toglie il peccato del mondo" (Giovanni 1,29)
Gianfranco Ravasi: Ecco l'agnello di Dio! --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)RUBRICA Un cuore che ascolta - lev shomea' "Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9) Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino
Vangelo: Lc 9,51-62
Dopo
avere messo in guardia i suoi sulle esigenze della sequela (Lc 9,23-25)
e su ciò che a Lui accadrà nella Città Santa, Gesù "prese la ferma
decisione (lett. indurì il suo volto) di mettersi in cammino verso
Gerusalemme".(Lc 9,51)
Gesù
rende il suo volto, la sua volontà dura come la roccia perchè nulla la
possa scalfire, nulla lo possa distogliere dalla piena
realizzazione del progetto del Padre...
--------------------------------------- FEDE E ARTE
Pietro e Saulo secondo Michelangelo
Nella Cappella Paolina si trovano i dipinti di Michelangelo
Affascinante
introduzione alla comprensione dei capolavori di Michelangelo
del prof. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani. Estratto
relativo alla "Conversione di Saulo" e
alla "Crocifissione di san Pietro"
video
--------------------------------------- 13ª Domenica del Tempo Ordinario anno C
30 giugno 2013
omelia di don Angelo Casati
1 Re 19, 16.19-21
Sal 15
Gal 5, 1.13-18
Lc 9, 51-62
"Mentre stavano compiendosi i giorni in cui Gesù sarebbe stato strappato a questo mondo...".
Così
inizia oggi il brano del Vangelo di Luca. E per i commentatori questo
versetto fa da cerniera tra l'attività di Gesù in Galilea e il viaggio
verso Gerusalemme, viaggio verso la croce e la risurrezione.
Un viaggio in salita, in tutti i sensi!
Ora
Gesù lo sa: è come se in lui fosse maturata una consapevolezza più
lucida, un senso più chiaro: sa a che cosa va incontro. E il Vangelo
dice che Gesù indurì il volto, nel senso di "tenere duro", radunare
tutte le forze, in quella direzione.
E Gesù cammina. E i discepoli camminano: "Mentre andavano per la via" - è scritto -.
Questa
è la figura più appropriata della fede -ogni tanto ci si interroga su
che cosa sia la fede-: è un cammino, è stare sulla strada, dietro a
Gesù. Purtroppo è avvenuta una riduzione, un impoverimento della fede,
cioè una fede ridotta, impoverita a dottrina.
Lo
avverti anche leggendo il brano conclusivo del Vangelo di Matteo,
solitamente tradotto così: "Andate e ammaestrate tutte le genti". Dove
"ammaestrare" è un fatto di dottrina. Ma il testo greco non dice:
"ammaestrate", ma dice: "fate discepoli", che non è mettere in testa
qualcosa a qualcuno, ma fare in modo che un uomo, una donna si mettano
in cammino, dietro Gesù. Non per nulla i primi cristiani erano
chiamati quelli della via, quelli della strada, la strada di Gesù.
Ma perché si è passati da una strada a una dottrina, dalla cura di fare dei seguaci, gente che segue, alla cura di ammaestrare?
Forse perché è più comodo, è più rassicurante, "ho delle risposte sicure e definitive".
Più
scomodo, meno rassicurante è per un cristiano, per ciascuno di noi,
stare sempre in cammino: e il viaggio non è mai concluso, e cristiani
non si è mai finito di diventarlo. E Gesù è sempre davanti, non nelle
tue formule, non nei tuoi schemi mentali, è oltre. Sta sulla strada,
sta in cammino.
Questa è la fede...
omelia di don Angelo nella 13ª Domenica del Tempo Ordinario --------------------------------------- XIII Domenica T. O. (ANNO C) 30.06.2013 Omelia di P.Gregorio Battaglia
Fraternità Carmelitana di Pozzo di Pozzo di Gotto
Nella
pagina del Vangelo di questa XIII domenica del T. O. c'era un termine
che torna con una certa insistenza... mettersi in cammino, si
incamminarono, in cammino... i
termini cammino o strada sono termini che ci
aiutano a dare una sintesi di cos'è la vita. La nostra vita
assomiglia ad un cammino, una strada da percorrere...
video
Da 40 anni il Ministero Sacerdotale di Padre Gregorio è uno strumento d’amore nelle mani del Signore.
Noi di "Quelli della Via" ci
uniamo a lui nella lode e nel ringraziamento al Signore per quanto gli
ha donato e per il bene che ha fatto tramite il suo ministero generoso,
illuminato e illuminante.
Preghiamo
il Signore perché continui la Sua opera di conformarlo al Suo Figlio,
eterno e unico Sacerdote e perché così il nostro carissimo padre
Gregorio possa proseguire con passione la sua testimonianza di fedeltà
con rinnovata energia, voglia e gioia per seguitare a donarsi ogni
giorno per la Verità.
video
--------------------------------------- JESUS, luglio 2013 Caro Diogneto - 55 Rubrica di ENZO BIANCHI
Ritornano i poveri
Nell’ora
del concilio tra i cristiani erano vive un’attenzione e
un’esigenza:un’attenzione ai poveri e un’esigenza di povertà nella
chiesa.
Da sempre la chiesa ha sentito che nel messaggio del Vangelo i poveri
occupano un posto privilegiato, che sono i primi clienti di diritto
della buona notizia, che nell’atteggiamento verso di loro, bisognosi e
ultimi, si decide la partecipazione al regno di Dio o la via mortifera
che non conosce la vera vita. Ma in quell’ora si comprendeva in modo
più approfondito che la chiesa doveva essere povera. “Per una chiesa
serva e povera”, era il titolo di un libro di Yves Congar, uno dei
grandi ispiratori del concilio, e la ricezione di questo messaggio fu
tale che si costituì addirittura un gruppo di vescovi impegnato in una
povertà personale e in uno stile povero della pastorale loro affidata.
Era
l’ora dell’emergenza dei poveri nel sud del mondo, l’ora della scoperta
delle giovani chiese uscite dal colonialismo e alle quali andava
un’attenzione non solo missionaria, ma anche verso le loro condizioni
di vita e il loro possibile sviluppo. Una chiesa povera e composta di
cristiani poveri, a immagine di “Gesù” che “da ricco che era si è fatto
povero” (2Cor 8,9) per essere solidale in tutto con noi uomini
bisognosi di salvezza e di liberazione. Quante volte abbiamo allora
sentito risuonare il testo delle beatitudini nelle comunità cristiane,
quante volte erano citati i padri della chiesa – Basilio di Cesarea,
Giovanni Crisostomo, Ambrogio di Milano, Gregorio Magno – per le loro
parole sui poveri, sulla necessità di condividere i beni e le risorse!
Vi
era un acceso dibattito sul tema della povertà e dei poveri in
moltissime comunità. E non si può dimenticare che alcuni pastori
diedero alle loro comunità cristiane dei testi di alta qualità
teologica, testi profetici che ricevettero l’attenzione e
l’approvazione di Paolo VI, anch’egli molto sensibile al tema della
povertà nel mondo...
Lo
abbiamo scritto e riscritto più volte: la brace sotto la cenere è
fuoco, basta che qualcuno con un piccolo ramo muova la cenere, ed ecco
che il fuoco arde nuovamente. Il Vangelo è questo fuoco sovente coperto
dalla cenere della chiesa e dei cristiani, ma se qualcuno rimuove la
cenere, il Vangelo torna nuovamente a brillare. Noi ne siamo felici, e
per questo ringraziamo papa Francesco: una chiesa povera e per i poveri è la chiesa di Gesù,
è una chiesa sempre composta da peccatori, ma capace di portare la
buona notizia ai poveri come Gesù stesso ha fatto (cf. Lc 4,18).
Ritornano i poveri di Enzo Bianchi
--------------------------------------- “Lumen fidei”, “La luce della fede”: si intitola così la prima Enciclica di Papa Francesco, pubblicata oggi. Indirizzata a vescovi, presbiteri, diaconi, consacrati e a tutti i fedeli laici, e suddivisa in quattro capitoli, l’Enciclica – spiega Papa Francesco – era già stata “quasi completata” da Benedetto XVI. A quella “prima stesura” l’attuale Pontefice ha aggiunto “ulteriori contributi”. Obiettivo del documento è recuperare il carattere di luce proprio della fede, capace di illuminare tutta l’esistenza umana "...
7. Queste considerazioni sulla fede — in continuità con tutto quello
che il Magistero della Chiesa ha pronunciato circa questa virtù
teologale[7] —, intendono aggiungersi a quanto Benedetto XVI ha scritto
nelle Lettere encicliche sulla carità e sulla speranza. Egli aveva già
quasi completato una prima stesura di Lettera enciclica sulla fede.
Gliene sono profondamente grato e, nella fraternità di Cristo, assumo
il suo prezioso lavoro, aggiungendo al testo alcuni ulteriori
contributi. Il Successore di Pietro, ieri, oggi e domani, è infatti
sempre chiamato a "confermare i fratelli" in quell’incommensurabile
tesoro della fede che Dio dona come luce sulla strada di ogni uomo. ...
(Papa Francesco) Sfoglia l'Enciclica Lumen Fidei Download PDF --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Non facciamoci rubare la speranza... I giovani hanno... La luce dell'amore... ---------------------------------------------------------------La fede non ci separa dalla
realtà, anzi ci consente di coglierne il significato più profondo e di
scoprire l’intensità dell’amore di Dio per questo mondo, che orienta
incessantemente verso se stesso. È il messaggio centrale della
lettera enciclica Lumen fidei, la prima di Papa Francesco, resa
pubblica questa mattina, venerdì 5 luglio. Un messaggio che, come
scrive il Pontefice stesso nelle prime pagine, riassume
alcuni temi cari a Benedetto XVI. Si tratta infatti di argomenti che
Papa Ratzinger aveva già affrontato nelle encicliche
sulla carità e sulla speranza e che aveva approfondito
ulteriormente nella prima stesura di quella che avrebbe dovuto
essere la sua terza enciclica, quella sulla fede appunto...
L'OSSERVATORE ROMANO: Lumen Fidei ... Un'enciclica «a quattro mani», l'ha definita Bergoglio, spazzando via - come al solito - formalismi smentite di palazzo. Un'enciclica molto ratzingeriana - per linguaggio, struttura, citazioni - che porta la firma del primo Papa latinoamericano. Assumendo con umiltà tutto il lavoro preparato dal predecessore e dai suoi collaboratori, il Papa non rende solo evidente che il compito del successore di Pietro, «ieri, oggi e domani», è di «“confermare i fratelli” in quell’incommensurabile tesoro della fede che Dio dona come luce sulla strada di ogni uomo». Ma dice anche la sua sintonia con lo sguardo profondo di Ratzinger sulla fede e dunque sulla Chiesa... Andrea Tornielli: L'umiltà di Francesco ---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Abbiamo
l’impressione che oggi i cambiamenti o gli aggiornamenti necessari
nella Chiesa stiano avvenendo più per necessità (in particolare per la
forte riduzione del numero di presbiteri) che per consapevolezza, con
il rischio concreto di soluzioni del tutto inadeguate, di un
coinvolgimento laicale solo come forza ausiliaria, al di là di
riconoscimenti formali.
E’
il modello tradizionale di parrocchia, tutto centrato sul ruolo del
presbitero, che deve essere rimesso in discussione. Occorre pensare
cioè ad altri modelli di comunità cristiane che prevedano vere
responsabilità laicali.
Il
punto di partenza non è il tempio, non è la chiesa, non è un luogo
religioso, sacro, separato. Il punto di partenza, l’ambito in cui
avviene l’annuncio e la testimonianza, come per Gesù, è la strada, è il
villaggio, è lì dove si svolge l’esistenza quotidiana delle persone. La
buona notizia è che la pienezza del vivere, a partire dai più poveri, è
possibile, che sono possibili relazioni autentiche e liberanti con gli
altri, con il mondo, con se stessi, con Dio. Il punto di partenza è
insieme la fedeltà alla parola di Dio contenuta nelle Scritture e la
fedeltà alle donne e agli uomini di oggi nella concretezza della loro
esistenza...
PER CAMMINARE INSIEME
--------------------------------------- Spesso
in ambiti cristiani si sente citare la Bibbia come un riferimento
qualificante in relazione all’accoglienza dello straniero. I passi
biblici in cui si comanda di amare lo straniero come se stessi perché
anche gli ebrei sono stati stranieri in terra d’Egitto (cfr. Es 22,30;
23,89; Lev 19,34; Dt 10,19; 24,17), sono giustamente richiamati quando
gli italiani perdono memoria delle enormi ondate emigratorie di cui
sono stati protagonisti. Un recente esempio di questa espansione è un
vescovo di Roma che ha detto di provenire dalla fine del mondo e nello
stesso tempo porta un cognome piemontese.
È
un’ovvietà affermare che la Bibbia si sofferma a lungo sul forestiero,
perché si presenta innanzitutto come Scrittura d’Israele: si è sempre
stranieri rispetto a qualcuno. Occorre che ci sia un «noi» che si
colloca in una posizione diversa rispetto a un «voi» o a un «loro». Per
questo per la Bibbia è più facile parlare di ospitalità che di
uguaglianza di diritti.
Bisogna amare lo straniero come se stessi, ma quest’ultimo non ha i nostri stessi diritti...
Un conto è l'amore, un conto sono i diritti
--------------------------------------- IOR E SCANDALI- "DIO E MAMMONA" di Santino Coppolino IOR E SCANDALI
Scarano: case e conti all'estero "Possiede case, box per auto, partecipazioni societarie. Ma monsignor Nunzio Scarano ha soprattutto accesso a svariati conti correnti aperti presso lo Ior e altre banche. Muove centinaia di migliaia di euro attraverso operazioni immobiliari e finanziarie, gestisce i fondi provenienti dalla beneficenza facendoli confluire nelle proprie disponibilità. ..." «Così il prelato usava lo Ior» di Fiorenza Sarzanini Paolo Cipriani e
il suo vice hanno rassegnato le dimissioni. Sono indagati per
violazione delle norme anti-riciclaggio dal 2010. Massimo Tulli
intercettato con il monsignor Nunzio Scarano, arrestato per corruzione
Ciclone Papa Francesco, via i vertici Ior
Cosa c'è dietro le dimissioni dei vertici dello Ior
DIO E MAMMONA
di Santino Coppolino
"Nessuno
può servire due padroni, perchè o odierà l'uno e amerà
l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non
potete servire. Dio e mammona...cercate invece,anzitutto, il Regno
di Dio e la sua giustizia". (Mt 6,24.33)
Mammona è
una parola di origine aramaica che designa la ricchezza, gli averi, ciò
che si possiede e, paradossalmente, ha la stessa radice del termine
AMEN ed EMUNA' che fanno riferimento alla FEDE e indicano ciò che è
stabile, solido, qualcosa su cui ci si può appoggiare, di cui ci si può
fidare.
Gesù ci
avverte che l'uso che noi facciamo dei beni della terra, di ciò che ci
serve per vivere, è profondamente diabolico; Egli ci grida con
tutte le sue forze e con tutta la sua vita che il danaro è uno
strumento per gli altri, per farsi degli amici. Ma invece di usarlo per
farci degli amici, l'egoismo ci porta a farci amici del denaro
divenendone così suoi servi, quindi anzichè servircene lo
serviamo. L'insegnamento di Gesù sulla necessità di fare della propria
vita un dono generoso d'amore, condividendo non solo quel che si
è, ma anche quel che si ha, è disatteso proprio da coloro che
diciamo di seguirlo e servirlo, come purtroppo stiamo constatando in
questi giorni a causa degli scandali che stanno scuotendo la
Chiesa, proprio a causa, principalmente, di tanti uomini di chiesa...
--------------------------------------- SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA""Tre
giorni fa papa Francesco ha sconvolto la Santa Sede nominando una
commissione d'inchiesta sullo Ior. Una decisione-choc che alla luce del
caso-Scarano sembra quasi il via libera al primo arresto di un
monsignore di Curia dopo decenni di chiusura totale alle iniziative
della magistratura italiana."(Giacomo Galeazzi)
-------------------------------- "Possiede case, box per auto, partecipazioni societarie. Ma monsignor Nunzio Scarano ha soprattutto accesso a svariati conti correnti aperti presso lo Ior e altre banche. Muove centinaia di migliaia di euro attraverso operazioni immobiliari e finanziarie, gestisce i fondi provenienti dalla beneficenza facendoli confluire nelle proprie disponibilità. ..." (Fiorenza Sarzanini) ---------------------------------------------------------------
Angelus/Regina Cæli - Angelus, 29 giugno 2013, Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo Angelus/Regina Cæli - Angelus, 30 giugno 2013 Discorso - Parole del Santo Padre in occasione dell'inaugurazione della nuova statua di San Michele Arcangelo nei Giardini Vaticani (5 luglio 2013) Omelia - 29 giugno 2013: Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo - Santa Messa e imposizione del Pallio ai nuovi Metropoliti Enciclica - Lumen Fidei (29 giugno 2013) --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano 1 luglio 2013 inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m. Papa Francesco: "Preghiamo Dio con coraggio e insistenza"
Abramo parla con coraggio e insistenza al Signore per difendere Sodoma dalla distruzione. Papa Francesco svolge la sua omelia partendo dalla Prima Lettura e subito osserva che “Abramo è un coraggioso e prega con coraggio”. Abramo, ha detto ancora, “si sente la forza di parlare faccia a faccia col Signore e cerca di difendere quella città”. E lo fa con insistenza. Nella Bibbia, dunque constata il Papa, si vede che “la preghiera deve essere coraggiosa”... “Io – ha detto il Papa - vorrei che oggi, tutti noi, cinque minuti, non di più, durante la giornata prendessimo la Bibbia e lentamente dicessimo il Salmo 102”, recitato oggi fra le due Letture... E con questo impareremo le cose che dobbiamo dire al Signore quando chiediamo una grazia. ‘Tu che sei misericordioso, Tu che perdoni, fammi questa grazia’: come aveva fatto Abramo e come aveva fatto Mosè. Andiamo avanti nella preghiera, coraggiosi, e con questi argomenti che vengono proprio dal cuore di Dio”.
Il Papa: pregare con coraggio e insistenza per toccare il cuore di Dio
video
-------------------------------------------- S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano 2 luglio 2013 Papa Francesco: "guardiamo a Gesù, non dobbiamo avere paura" Agire con lentezza, guardare indietro, avere paura e rivolgersi al Signore, alla grazia dello Spirito Santo. Nella sua omelia, Papa Francesco ha preso spunto dalle Letture di oggi per soffermarsi su quattro “atteggiamenti possibili nelle situazioni conflittuali, nelle situazioni difficili”. “Guardare il Signore, contemplare il Signore. Questo ci dà questo stupore, tanto bello, di un nuovo incontro con il Signore. ‘Signore, io ho questa tentazione: voglio rimanere in questa situazione di peccato; Signore, io ho la curiosità di conoscere come sono queste cose; Signore io ho paura’. E loro hanno guardato il Signore: ‘Salvaci Signore, siamo perduti!’ Ed è venuto lo stupore del nuovo incontro con Gesù. Non siamo ingenui né cristiani tiepidi, siamo valorosi, coraggiosi. Siamo deboli noi, ma dobbiamo essere coraggiosi nella nostra debolezza. E il nostro coraggio tante volte deve esprimersi in una fuga e non guardare indietro, per non cadere nella cattiva nostalgia. Non avere paura e sempre guardare il Signore!”.
Il Papa: fuggiamo dal peccato senza averne nostalgia, dobbiamo essere forti nella debolezza
video
-------------------------------------------- S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano 3 luglio 2013 inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m.
Papa Francesco: "come San Tommaso tocchiamo le piaghe di Gesù" Gesù, dopo la Resurrezione, appare agli apostoli, ma Tommaso non c’è: “Ha voluto che aspettasse una settimana – ha spiegato Papa Francesco - Il Signore sa perché fa le cose. E a ciascuno di noi dà il tempo che lui crede che sia meglio per noi. A Tommaso ha concesso una settimana”.Gesù si rivela con le sue piaghe: “Tutto il suo corpo era pulito, bellissimo, pieno di luce – sottolinea il Pontefice - ma le piaghe c’erano e ci sono ancora” e quando il Signore verrà, alla fine del mondo, “ci farà vedere le sue piaghe”. Tommaso per credere voleva mettere le sue dita in quelle piaghe: “Era un testardo. Ma, il Signore ha voluto proprio un testardo per farci capire una cosa più grande. Tommaso ha visto il Signore, è stato invitato a mettere il suo dito nella piaga dei chiodi; mettere la mano sul fianco e non ha detto: ‘E’ vero: il Signore è risorto!’. No! E’ andato più oltre. Ha detto: ‘Dio!’. Il primo dei discepoli che fa la confessione della divinità di Cristo, dopo la Resurrezione. E ha adorato”. “E così – prosegue il Papa - si capisce qual era l’intenzione del Signore nel farlo aspettare: prendere anche la sua incredulità per portarla non all’affermazione della Resurrezione, ma all’affermazione della sua divinità”. Il “cammino per l’incontro con Gesù-Dio – ha sottolineato - sono le sue piaghe. Non ce n’è un altro” “Nella storia della Chiesa ci sono stati alcuni sbagli nel cammino verso Dio... Ma Gesù ci dice che il cammino per incontrarlo è quello di trovare le sue piaghe: “E le piaghe di Gesù tu le trovi facendo le opere di misericordia, dando al corpo - al corpo - e anche all’anima, ma al corpo – sottolineo – del tuo fratello piagato, perché ha fame, perché ha sete, perché è nudo, perché è umiliato, perché è schiavo, perché è in carcere, perché è in ospedale. Quelle sono le piaghe di Gesù oggi. E Gesù ci chiede di fare un atto di fede, a Lui, ma tramite queste piaghe... “Dobbiamo toccare le piaghe di Gesù, dobbiamo carezzare le piaghe di Gesù, dobbiamo curare le piaghe di Gesù con tenerezza, dobbiamo baciare le piaghe di Gesù, e questo letteralmente. Pensiamo, cosa è successo a San Francesco, quando ha abbracciato il lebbroso? Lo stesso che a Tommaso: la sua vita è cambiata!”. Per toccare il Dio vivo – ha affermato il Papa – non serve “fare un corso di aggiornamento” ma entrare nelle piaghe di Gesù e per questo “è sufficiente uscire per la strada”. Chiediamo a San Tommaso – ha concluso - la grazia di avere il coraggio di entrare nelle piaghe di Gesù con la nostra tenerezza e sicuramente avremo la grazia di adorare il Dio vivo”.
Il Papa nella Festa di San Tommaso: Dio si incontra baciando le piaghe di Gesù nei fratelli più deboli
video -------------------------------------------- Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta - la radice del coraggio - (video e testo)
"Non dobbiamo avere paura della libertà che ci dà lo Spirito Santo"
Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta (video e testo) - 4 luglio 2013
Papa Francesco: libertà segno distintivo dei cristiani
Al centro dell’omelia del Papa il Vangelo della guarigione di un paralitico. Gesù all’inizio gli dice: “Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati”. Forse – afferma Papa Francesco - questa persona è rimasta un po’ “sconcertata“ perché desiderava guarire fisicamente. Poi, dinanzi alle critiche degli scribi che fra sè lo accusavano di bestemmiare - “perché soltanto Dio può perdonare i peccati“ - Gesù lo guarisce anche nel corpo. In realtà – spiega il Pontefice – le guarigioni, l’insegnamento, le parole forti contro l’ipocrisia, erano “soltanto un segno, un segno di qualcosa di più che Gesù stava facendo“, cioè il perdono dei peccati: in Gesù il mondo viene riconciliato con Dio, questo è il “miracolo più profondo”... Adesso – ha concluso il Papa - si capisce quando Gesù dice: “Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati!”. “Quella è la radice del nostro coraggio. Sono libero, sono figlio… Mi ama il Padre e io amo il Padre! Chiediamo al Signore la grazia di capire bene questa opera sua, questo che Dio ha fatto in Lui: Dio ha riconciliato con sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione e la grazia di portare avanti con forza, con la libertà dei figli, questa parola di riconciliazione. Noi siamo salvati in Gesù Cristo! E nessuno ci può rubare questa carta di identità. Mi chiamo così: figlio di Dio! Che bella carta di identità! Stato civile: libero! Così sia“.
Papa Francesco: siamo figli di Dio, nessuno ci può rubare questa carta d'identità
video -------------------------------------------- S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano
5 luglio 2013 inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m. Papa Francesco: Gesù è misericordioso
“Misericordia io voglio e non sacrifici”: il Papa ripete le parole di Gesù ai farisei che criticano il Signore che mangia con i peccatori... Dopo questi due momenti, lo stupore dell’incontro e la festa, viene “il lavoro quotidiano”, annunciare il Vangelo: “Questo lavoro si deve alimentare con la memoria di quel primo incontro, di quella festa. E questo non è un momento, questo è un tempo: fino alla fine della vita. La memoria. Memoria di che? Di quei fatti! Di quell’incontro con Gesù che mi ha cambiato la vita! Che ha avuto misericordia! Che è stato tanto buono con me e mi ha detto anche: ‘Invita i tuoi amici peccatori, perché facciamo festa!’. Quella memoria dà forza a Matteo e a tutti questi per andare avanti. ‘Il Signore mi ha cambiato la vita! Ho incontrato il Signore!’. Ricordare sempre. E’ come soffiare sulle braci di quella memoria, no? Soffiare per mantenere il fuoco, sempre”. Nelle parabole evangeliche si parla del rifiuto di tanti invitati alla festa del Signore. E Gesù è andato a “cercare i poveri, gli ammalati e ha fatto festa con loro”: “E Gesù, continuando con questa abitudine, fa festa con i peccatori e offre ai peccatori la grazia. ‘Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto, infatti, a chiamare i giusti, ma i peccatori’. Chi si crede giusto, che si cucini nel suo brodo! Lui è venuto per noi peccatori e questo è bello. Lasciamoci guardare dalla misericordia di Gesù, facciamo festa e abbiamo memoria di questa salvezza!”.
La misericordia, il cuore del messaggio di Dio: così Papa Francesco a Santa Marta
video
-------------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"E' il tweet lanciato oggi (29 giugno) sull’account Twitter di Papa Francesco, in 9 lingue, @pontifex:
“Impariamo a perdere la vita per Cristo, secondo la logica del dono, del sacrificio. Con Cristo non perdiamo nulla!”“Un cristiano non può mai essere annoiato o triste. Chi ama Cristo è una persona piena di gioia e che diffonde gioia.”“Oggi è la Giornata per la carità del Papa. Grazie per le preghiere e la solidarietà.”Gli ultimi due tweet di Papa Francesco:
04/07/2013: “L’amore di Cristo e la sua amicizia non sono un’illusione. Gesù sulla Croce mostra quanto sono reali.”05/07/2013:
“Gesù non è solo un amico. È un maestro di verità e di vita, che rivela la via per giungere alla felicità.”---------------------------------------------------------------
|
Sei
interessato a
ricevere la nostra newsletter
ma non sei iscritto ? Iscriversi è facile e gratuito. ISCRIZIONE ALLA NEWSLETTER riceverai la newsletter di
"TEMPO PERSO", ogni settimana, direttamente nella
casella di posta elettronica.
|
AVVISI:
1) La newsletter è settimanale;
2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm